Il voto degli italiani in Israele alle elezioni del 9 aprile
i dati analizzati da Sergio Della Pergola
Testata: Kol Ha-Italkim
Data: 22/06/2006
Pagina: 1
Autore: Sergio Della Pergola
Titolo: Dopo le elezioni: speranze e incognite

Kol Ha-Italkim, bollettino degli italiani in Israele, pubblica nel numero di maggio 2006, i risultati in Israele delle elezioni italiane del 9 aprile, con l'analisi di Sergio Della Pergola. Lasciamo ai nostri lettori trarne le considerazioni dovute.
Ecco i numeri e l'articolo:

Risultati delle elezioni del 9 aprile in Israele per la circoscrizione per il Parlamento italiano

Partito Tel Aviv Camera dei deputati Gerusalemme Camera dei deputati Totale Camera dei deputati Tel Aviv senato Gerusalemme senato Totale senato
%votanti 27.9 44.5 32.6 29.2 45.8 33.9
Totale  voti validi 1338 545 1933 1232 489 1721
Forza Italia 901 244 1145 752 206 958
L'Unione 429 266 695 418 242 660
Per l'Italia nel Mondo 34 22 56 28 15 43
Lega Nord 24 13 37 19 11 30
Udeur Popolari - - - 5 12 17
Fiamma Tricolore - - - 10 3 13


Sono l'On. Marco Fedi e il Senatore Nino Randazzo - entrambi residenti a Melbourne - gli eletti al Parlamento italiano come rappresentati della circoscrizione Asia- Africa- Oceania-Antartide.
Entrambi gli eletti facevano parte delle liste dell'Unione di Romano Prodi e nei prossimi anni spetterà a loro far udire a Roma anche le molteplici esigenze degli italiani in Israele.
Gli Italkim, a dire il vero , hanno distribuito le loro preferenze in modo alquanto originale rispetto alla maggioranza dei cittadini italiani all'estero il cui voto, contro le aspettative di tutti, è risultato decisivo nella vittoria di stretta misura della coalizione di centro-sinistra.
I voti in Israele per l'occasione sono stati suddivisi tra due circoscrizioni: quella di Tel Aviv  comprendente quasi tutto il paese, e quella di Gerusalemme comprendente la capitale, la Cisgiordania e Gaza. Dalla somma delle due zone risulta una partecipazione complessiva di circa un terzo dei circa 6.000 iscritti nel registro degli elettori, percentuale non molto differente dalla media mondiale degli Italiani all'estero. Alquanto differenti, però, i risultati nelle due circoscrizioni elettorali a testiomonianza di una diversa presenza di immigrati di origine ebraica, personale diplomatico , forze militari, membri delle organizzazioni internazionale, clero, e altri cittadini italiani. A Gerusalemme e nei territori si è votato di più (45%) che nella parte principale del paese (meno del 30%).
Significative, poi, le diverse scelte politiche. Nel complesso di voti espressi nelle due circoscrizioni, la lista di Forza Italia - Berlusconi  ottiene oltre il  60% dei suffragi alla Camera e al Senato.
Ma se nella circoscrizione di Tel Aviv la vittoria del Primo ministro uscente è molto chiara e si avvicina al 70% dei voti, nella circoscrizione di Gerusalemme la spunta di stretta misura l'Unione- Prodi , proprio coeme è avvenuto in Italia. risultati questi che testiomoniano di diverse sensibilità e valutazioni politiche.
La maggioranza degli italiani in Israele evidentemente ha voluto esprimere grattitudine al governo uscente che è stato indubbiamente il più attento alle problematiche locali nella storia degli ultimi decenni. Ciò si è manifestato nelle posizioni equilibrate assunte dall'Italia in politica estera, nella maggiore sollecitudine circa le pratiche di riconoscimento dei diritti civili e sociali sopratttutto degli anziani, e nell'intenso interscambio scientifico e commerciale.
Le scelte di voto degli Italkim, in realtà, non sono state facili. All'interno di entrambe le coalizioni guidate dalle due maggiori forze democrattiche si trovavano infatti delle derive antidemocratiche, a un estremo, ostili all'ebraismo in quanto tale, e all'altro estremo, ostili allo Stato d'Israele in quanto espressione maggioritaria del popolo ebraico. Sostenitori di nostalgie nazi-fasciste, da un lato, e equivoci compagni di strada del terrorismo palestinese, dall'altro, hanno gravato su una riflessione politica che per molti è stata tormentata.Certamente la composizione eterogenea delle due coalizioni ha tenuto molti potenziali elettori lontano dalle urne. A titolo di curiosità, la lista Fiamma Tricolore ha racimolato in Israele una decina di voti: di chi?
Ma una volta compiute le scelte elettorali si apre il discorso sul futuro. In Israele si confida che il rapporto con l'Italia continuerà a svilupparsi sui binari cordiali e positivi degli ultimi anni. Le raccomandazioni che già si sono levate dal nuovo parlamento italiano per una politica italiana in Medio Oriente "più equilibrata" (leggi: antisraeliana), sia pure rappresentando una piccola minoranza, richiamano alla necessità di vigilare attentamente.
Mentre anche in Israele la nuova Knesset e il nuovo Governo si accingono a prendere decisioni politiche di portata storica, l'augurio cordiale degli italkim va ai due neo-eletti Fedi e Randazzo insieme all'On Massimo Romagnoli che rappresenta Israele (assieme a Spagna, Grecia e Turchia) all'interno del Consiglio Generale degli italiani all'Estero e che è stato eletto alla Camera nella circoscrizione Europa. Andrà molto curato il rapporto tra la nostra comunità e i suoi rappresentanti a Roma il cui voto, nelle circostanze politiche che si sono determinate con le elezioni del 9 aprile, potrà risultare decisivo.

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