Lunedì 5 giugno dal sito internet della UILM, sindacato dei metalmeccanici che fa riferimento alla UIL, si legge la relazione introduttiva del segretario generale Tonino Ragazzi in vista del congresso nazionale di questa organizzazione. Ferma condanna di ogni forma di terrorismo, solidarietà al contigente internazionale impegnato all’estero, dura condanna all’ANP e all’amministrazione iraniana che non riconoscono entrambi il diritto dello Stato d’Israele ad esistere. Ne riportiamo alcune parti:
Anche il momento storico in cui si svolge questa assise è emblematico. Ci troviamo a ragionare sulle cose del mondo metalmeccanico, ma sono proprio le cose della vita, che si muovono oltre gli usuali confini, che ci impongono un approfondimento particolare su quanto sta accadendo, sia a livello internazionale che in ambito nazionale. Ho già fatto cenno al valore del dialogo, che è il contrario dell’autoreferenzialità. E’ indispensabile ritrovare le ragioni del dialogo contro ogni forma di estremismo e di radicalismo. Da quando sono avvenuti gli attacchi terroristici dell’11 settembre, gli Stati Uniti hanno allargato lo spazio della loro sfera strategica, caratterizzata da una presenza militare permanente nel Golfo Persico, in Asia centrale, in Iraq. Proprio in queste regioni continuano a verificarsi attacchi terroristici nei confronti delle forze militari impegnate in operazioni di pace, a tutela delle popolazioni in difficoltà. Anche l’Italia ha pagato in termini di vite umane la presenza sul territorio iracheno ed in quello afgano: alle famiglie dei caduti porgiamo il nostro cordoglio, a tutte le forze di pace impegnate offriamo la nostra solidarietà. Ma il dissidio, che su questa presenza ha diviso le due sponde dell’Atlantico, i paesi europei tra loro ed ha creato movimenti d’opposizione all’interno delle stesse nazioni, rischia di non avere fine. La prossima crisi internazionale potrebbe scoppiare in Iran ed avere ripercussioni sui mercati europei, anche senza un coinvolgimento delle forze militari dei paesi del vecchio continente. Ogni giorno i mass-media diffondono da mesi le farneticanti dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che auspica l’eliminazione d’Israele, che finanzia il governo palestinese di Hamas e che, attraverso una politica scientifica tesa all’arricchimento di uranio, prepara la costruzione della bomba atomica. Di risposta cominciano a comparire anche sui quotidiani italiani ipotesi di bombardamenti degli impianti nucleari a Teheran, da realizzarsi in un prossimo futuro. Timothy Garton Ash addirittura azzarda in un capitolo della storia del futuro leggibile su un sito Internet: “Marzo 2009, il presidente Usa Hillary Clinton ordina: bombe sull’Iran”. Noi della Uilm siamo convinti che solo una politica del dialogo possa stemperare questi eccessi. Ma siamo fermamente convinti che non si possa transigere sui principi di libertà e sul rispetto dei diritti. Ci opponiamo con forza ad ogni forma di terrorismo. Per questo abbiamo condannato quanti, purtroppo anche nelle strade di Roma e di Milano, hanno bruciato le bandiere americane e quelle di Israele. Per questo abbiamo sfilato in corteo per chiedere “Due popoli, due democrazie”, per scongiurare la crisi israelo-palestinese. E per questo abbiamo manifestato davanti l’Ambasciata iraniana di Roma il diritto all’esistenza di Israele. Purtroppo, la nuova amministrazione dell’Autorità Nazionale Palestinese, guidata da Hamas, crede in una Palestina senza Israele al suo fianco. Noi siamo convinti che la principale minaccia alla pace sia il terrorismo, una forma nefasta di lucida follia che ha come obiettivo quello di scardinare le democrazie e di sostenere le dittature. Proprio per fronteggiare la minaccia di un fondamentalismo sempre più aggressivo, riteniamo sia necessario costruire un movimento internazionale a favore dei diritti fondamentali della persona. Di questo movimento potrebbe essere promotore proprio il sindacato, poiché i valori del lavoro affratellano gli uomini nella loro dimensione civile, nella lotta per l’emancipazione e la giustizia, senza distinzione di razza o di credo. Non è un caso che qualsiasi dittatura vieti anche la libera associazione dei lavoratori. Si tratta di una proposta che avanzeremo in modo formale anche in sede di Federazione internazionale dei sindacati metalmeccanici ed in quella europea. La Fism ci pare la sede più idonea per creare un movimento consapevole ed organizzato in favore dei diritti fondamentali, anche e soprattutto in quei Paesi emergenti che oggi conoscono l’impetuoso sviluppo di una moderna rivoluzione industriale.
L’intera relazione si può leggere da questo link
http://www.uil.it/uilm/
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