“Il vento antisemita”: questo il titolo di un drammatico fondo di Gad Lerner su Repubblica . A dettarlo all’autore è stata la profanazione del cimitero ebraico di Milano il 16 di maggio scorso. Due tombe spaccate, un’altra quarantina di cippi buttati giù a calci, scrive il cronista Massimo Pisa e Gad Lerner si augura “di avere a che fare con semplice teppismo”. Egli non esclude infatti che i protagonisti della profanazione vengano dal limitrofo campo-nomadi di Triboniano “bruciato e subito ricostruito due mesi fa” – se così fosse “vivremmo l’ennesimo paradosso: come dimenticare che i nazisti gasarono anche gli zingari? “Finirono nelle camere a gas insieme agli ebrei, e ancora oggi restano le vittime di un’ostilità difficilissima da vincere”. “Lascia sgomenti, conclude Gad, “la scoperta di un antisemitismo che torna a proporsi oggi attualissimo da diversi versanti…” A Torino durante quella visitatissima fiera del libro, Ernesto Ferrero, lui , lo scrittore di successo (vedi il record di vendite di N. che organizza e dirige la fiera con una snella squadra di giovani esperti coordinati dall’infaticabile Pautasso, mi ha proposto, oltre agli interventi sotto i riflettori, della Sala Gialla e Azzurra eccetera, di incontrare “in periferia” anonimi cultori del Libro. Hoa accettato senza esitare: quando cominciai a fare il giornalista diffidavo dell’Uomo, ma strada facendo ho imparato a rispettarlo, per infine, sessant’anni dopo, amarlo (forse). Due, in particolare, sono gli incontri che hanno gratificato il Vecchio Cronista: quello della Biblioteca civica F. Cognasso in Corso Cincinnato e quello presso la Tensostruttura Fiat-Parcheggio Gtt in piazzale Caio Mario. E’ emerso dalle due assemblee (affollatissime) un amore ragionato per la lettura e un nobile interrogativo: Come farsi ascoltare dal “vertice”? Ma, poi.,le domande sul conflitto tra Israele e l’Autorità palestinese “ che rischia di avvelenare gli animi resuscitando vecchi fantasmi come, appunto , l’antisemitismo” Che fare per scongiurare possibili disastri? Partecipare è la risposta Come? Scrivendo al giornale che se troverà pertinenti le lettere le pubblicherà (I politici leggono la posta dei lettori). Nella sua importante rubrica Posta e risposta, Lucia Annunziata pubblica la lettera della signora Francesca delle Piane sulle tombe profanate: “credo che all’origine di tutto ciò ci sia l’antisionismo che in Italia è molto diffuso (…) che viene costantemente confuso e mescolato con l’antisemitismo (…) ciò deve finire: gli italiani di credo e cultura ebraica non vanno confusi con gli israeliani”. All’antisionismo, risponde Lucia, “io aggiungerei l’antiamericanismo. Paradossalmente i sentimenti anti-Usa, cresciuti dopo l’11 settembre, a seguito delle guerre in Afghanistan e Iraq, hanno fatto da volano a viscerali attacchi contro i sionisti. Nel mondo islamico, in Europa, Israele è oggi considerata la mano politica di Washington in Medio Oriente, come mai prima”. Mentre scriviamo il nostro pensiero corre a quando noi giovanissimi partigiani in Roma occupata aiutavamo gli ebrei a salvarsi, avendo coraggiosamente paura. Ricordo un signore tunisino che ossessivamente “perché” mi chiedeva . ricordo quand’ero in collegio il mio amico David che un brutto giorno venne allontanato e abbracciandomi disse, con tranquilla fierezza: “ E’ perché sono ebreo”. Ecco, potremmo rispondere al “perché” degli ebrei di nuovo offesi che la presenza di Dio è più forte dove si manifestano le contraddizioni più tragiche. In forza di questo “disperato paradosso” (di Sergio Quinzio), Dio è fortemente presente nel cimitero di Milano là dove ignoti mascalzoni ignoranti hanno profanato , insieme alla Stella di Davide, la pietas. Costoro praticano il cosiddetto “eroismo dei codardi”, sicché cercano nell’Altro il capro espiatorio del loro malessere urbano. Sia come sia, sono vittime di una duplice incapacità: quella di vivere con gli altri, quella di vivere soli.
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