Niente visto per Hitler-Ahmadinejad ai campionati di calcio
In Germania come nel 1936
Testata: Corriere della Sera
Data: 07/05/2006
Pagina: 15
Autore: Paolo Valentino
Titolo: Ahmadinejad ai Mondiali divide il governo Merkel

Ahmadinejad andrà in Germania ai mondiali di calcio e sarà ricevuto con tutti gli onori ? La storia si ripete, successe già nel 1936, quando tutto il mondo partecipò ai giochi olimpici di Hitler, che dopo poco ricambiò con la seconda guerra mondiale. Ahmadinejad va respinto da tutto il mondo democratico, occorre far sapere all'Iran che il nuovo Fuehrer è persona non grata in tutto il mondo libero. Invitiamo i nostri lettori a scrivere lettere ai loro giornali di riferimento per chiedere al governo Merkel di non concedergli il visto di entrata. Dal CORRIERE della SERA di oggi 7.5.2006 riportiamo la cronaca di Paolo Valentino a pag.15.

Ecco il testo:

BERLINO — Dimenticate gli hooligans, siano inglesi o polacchi.
Dimenticate le migliaia di prostitute illegali, che le bande criminali dell'Est si apprestano a introdurre clandestinamente in Germania. Il rovello più grave, che angoscia le autorità tedesche a un mese dall'inizio dei Mondiali di calcio, si chiama Mahmoud Ahmadinejad. Proprio lui, il presidente dell'Iran che rivendica l'energia atomica per il suo Paese e si fa beffe delle ispezioni dell'Onu, l'antisemita dichiarato che nega l'Olocausto e auspica la sparizione di Israele.
Che fare, se l'uomo di Teheran, appassionato tifoso, dovesse, come ha lasciato intendere, decidersi veramente a venire in Germania, per seguire da vicino la nazionale iraniana, alla sua prima storica apparizione in una World Cup? «Il mondo ospite a casa di amici», recita il motto ufficiale della manifestazione. E in nome del dovere dell'ospitalità, due autorevoli esponenti del governo tedesco hanno spiegato che Ahmadinejad, se lo desidera, può naturalmente venire a vedere le partite. «Vogliamo essere buoni anfitrioni», ha detto il ministro dell'Interno, Wolfgang Schäuble, sia pure con l'accortezza di aggiungere che il leader iraniano dovrebbe aspettarsi durante la visita forti critiche per le sue opinioni negazioniste, sullo sterminio degli ebrei.
«Dobbiamo fare la nostra parte di organizzatori», ha chiosato il vice di Schäuble, l'ex capo dei servizi August Hanning, spiegando però di «non avere alcuna indicazione che il presidente iraniano voglia venire in Germania». In ogni caso, com'è la regola, non ha ricevuto alcun invito ufficiale. Dunque, «è inutile speculare se alcune persone siano più benvenute di altre». Non sarà così semplice. La polemica si mescola già all'indignazione, travalica i confini del Paese. E il caso potrebbe rivelarsi dinamite politica anche per la popolarissima Angela Merkel, fresca di standing ovation davanti all'American Jewish Committee di Washington. Sull'eventuale presenza di Ahmadinejad in Germania durante i Mondiali, la cancelliera infatti ha scelto di tacere.
Ma proprio per questo, il premier israeliano Ehud Olmert si è sentito in dovere di ricordare «che lo spirito dei Mondiali è in assoluta contraddizione con ciò che quest'uomo rappresenta». Ancora più duro il Jerusalem Post,
che in un editoriale ha accusato la Germania di «non aver capito la lezione dell'Olocausto».
Per il Centro Simon Wiesenthal di Vienna, «accogliere Ahmadinejad in Germania per la Coppa del Mondo è come approvare i giochi olimpici di Hitler nel 1936». Sono pochi i politici tedeschi che si sono espressi in modo netto, unendosi al coro di protesta delle organizzazioni ebraiche e degli esiliati iraniani. Uno di questi è il premier bavarese, Edmund Stoiber: «L'uomo non è affatto benvenuto».
Una decisione da parte del leader sciita è attesa presto. Il mese scorso il capo della Federcalcio iraniana, Ali Dadkan, ha detto che Ahmadinejad «adora il calcio». Non c'è dubbio insomma che muoia dalla voglia di essere l'11 giugno a Norimberga, per l'incontro Iran-Messico. Nella capitale del nazismo, dove Hitler teneva le adunate di massa del partito, un gruppo di estremisti nostalgici ha già annunciato per quel giorno una marcia di sostegno al presidente iraniano. Il quale, godendo dell'immunità diplomatica, potrebbe anche evitare gli strali della legge tedesca, che punisce chi nega l'Olocausto, se gli passasse per la testa di prodursi nell'ennesima tirata antisemita.

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