Giovedì 4 maggio a pag. 7 del giornale gratuito City, si legge una notizia presa dall’agenzia AGI intitolata “Hamas: pronti a pace se Israele lo vorrà”. Le dichiarazioni del capo del gruppo terroristico riportate nel testo sono però differenti dal titolo scelto dal giornale. Hamas, sostiene Meshaal, sarebbe disposta a “fare un passo verso i sionisti” solamente sotto determinate condizioni. Non parla quindi di pace e di riconoscimento dello Stato d’Israele. Le condizioni inoltre sono evidentemente inaccettabili, come quella del “diritto di ritorno dei profughi”, un falso diritto utilizzato come arma per distruggere lo stato d’Israele demograficamente.
“Liberare i prigionieri” è l’altra inaccettabile richiesta: dove per prigionieri si intende i responsabili degli attentati kamikaze contro la popolazione israeliana. “Abbattere il muro” è infine un’altra inammissibile pretesa: quello che i giornalisti chiamano “muro” è una barriera difensiva che ha diminuito drasticamente gli attentati terroristici e permesso il ritiro dagli insediamenti di Gaza.
Riportiamo per intero il testo
Hamas: pronti a paca se Israele lo vorrà.
Il leader politico di Hamas, Khaled Meshaal, si è offerto ieri di seguire Israele se si muoverà verso la pace. “Se Israele si ritirerà fino ai confini del 1967, inclusa Gerusalemme, riconoscerà il diritto di ritorno dei profughi, smantellerà gli insediamenti, abbatterà il muro e libererà i prigionieri, allora sarà possibile per noi, come palestinesi e come arabi, fare un passo verso i sionisti”, ha detto. (AGI).
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