Una citazione del sociologo, teorico dei mass media, Marshall McLuhan, nella pagina che presenta la redazione, chiarisce che cosa sia il sito INFORMATION GUERRILLA:
“World War III will be a guerrilla information war, with no division between military and civilian partecipation.”
Marshall McLuhan
(la terza guerra mondiale sarà una guerriglia informativa, senza divisione tra la partecipazione militare e quella civile)
Si tratta, per l'appunto, di un'operazione di fiancheggiamento alla "guerriglia" antioccidentale attraverso la "contro"(dis)informazione.
Sul piano propriamente "militare" tale guerra é condotta dalle formazione islamiste. Sul piano propagandistico agiscono i reparti di complemento degli alleati occidentali che si rifanno alle ideologie totalitarie sconfitte nel corso del Novecento, o ad ancor più remoti ed eccentrici avversari della democrazia liberale . Ci sono i cattolici integralisti, i fascisti e i comunisti ...
Chiaramente "Infromation Guerrilla" appartiene all'ala "rossa" di questo composito e inquietante fronte.
In home page campeggia il link "Le sette menzogne della propaganda di guerra Usa" dello storico americano socialista Michael Zezima, che in libelli propagandistici privi di qualunque valore scientifico (per esempio "Salvate il soldato potere", edito in Italia da il Saggiatore) si é impegnato nella demolizione della legittimità morale della seconda guerra mondiale. Uno che é così "a sinistra" da sostenere che lo sbarco in Normandia é stata solo un'altra delle tante guerre imperialistiche americane.
Nella sezione "Azioni" campeggiano due iniziative mirate a sostegno della "resistenza" palestinese. Una per fermare la costruzione della barriera difensiva a Hebron, evidentemente per permettere ai "partigiani" palestinesi di raggiungere i loro obiettivi tra gli "occupati sionisti " e l'altro per ripristinare i finanziamenti europei all'Anp di Hamas, dato che la "resistenza" ha un costo (il tritolo non é gratis... )
Nella sezione "Idee" troviamo, ripresa dal sito dell'organizzazione complottista e Reseau Voltaire, un' intervista di Silvia Cattori, al giornalista americano Jeffrey Blankfort, "ebreo antisionista" protagonista di una polemica con Noam Chomsky, che ha agitato il mondo degli attivisti antisraeliani.
Al geniale linguista trasformatosi nel semplicistico e disonesto leader intellettuale dell'antiamericanismo (vedi le pagine a lui dedicate da Paul Berman in "Terrore e liberalismo") , Blankfort rimprovera di non aver mai accusato la "lobby ebraica" della politica pro-Israele dei governi americani (che in effetti risponde in primo luogo agli interessi degli Stati Uniti, anche se non a quelli malvagi e imperialisti descritti da Chomsky, ma piuttosto a quelli derivanti dall'affinità e dalla conseguente possibilità di stabilire stabili alleanze tra democrazie liberali).
A noi sembrerebbe un merito di Chomsky, che ha almeno compiuto uno sforzo (destinato a un inevitabile fallimento) per evitare che le polemiche antisioniste diventassero automaticamente antisemite.
Non così a "Information Guerrilla", che con questa intervista senza contraddittorio (Chomsky é recentemente tornato sull'argomento con un'analisi critica del saggio dei politologi John J. Mearsheimer e Stephen M. Walt dedicato appunto all'influenza della lobby nella politica estera americana e al contrasto tra gli interessi geopolitici americani e quelli israeliani) si schiera dalla parte di Blankfort.
E contribuisce all'imbarbarimento del dibattito sul Medio Oriente e sul conflitto israelo-palestinese.
redazione@informationguerrilla.org