Intervista di Francesca Maretta al premier palestinese di Hamas Ismail Haniyeh sulla prima pagina di LIBERAZIONE di giovedì 20 aprile 2006.
Titolo: "Intervista al prmeier palestinese "Dateci stabilità e grantiremo la tregua".
Traduzione, non fornita : dateci i soldi e per un certo periodo ci asterremo dall'uccidere israeliani, in attesa dell'inevitabile distruzione dell'entità sionista.
Acritica e indolore l'intervista della Maretta, che solleva questioni di opportunità politica e relative alla divisione interna del campo palestiense, ma non mette mai in discussione sul piano morale il terrorismo e il rifiuto di Israele, né fa cenno all'antisemitismo di Hamas.
Non mancano i suggerimenti da parte della solerte giornalista: Hamas avrebbe fatto bene a "intavolare trattative con "alcuni governi dell'America Latina" (facile pensare alla Cuba di Castro e alla Colombia di Chàvez)
E, nella propaganda di Haniyeh, non manca un passo che avrebbe dovuto ricordare qualcosa alla giornalista di un quotidiano che sicuramente si definisce antifascista.
Lo riportiamo, dandogli un nosto tittolo: "L'oro alla patria":
Haniyeh chide a un suo assistente di consegnarli un cofanetto.
Lo apre e ci mostra dei gioielli di donna in oro. Un ufficiale di polizia senza stipendio a causa dei tagli inflitti all'Anp mi ha consegnato, durante l'udienza di stamane, i gioielli di famiglia della moglie. Ha voluto che li accettassimo. Non é il primo cittadino che, in questo momento difficile, ha offerto di aiutare il governo. La gente capisce quello che sta succedendo.
La "gente capisce": i suoi guai vengono da Israele e dal mondo, non da un governo oltranzista, terrorista e totalitario, che la conduce all'isolamento e procastina la pace e l'indipendenza nazionale.
Meno male. ..
La campagna per la svolta filo-Hamas del governo dell'Unione pare ufficialmente iniziata sul quotidiano di Rifondazione.
Il livello della propaganda messa in campo appare un po' scadente, ma c'è da temere che risulti rozzamente efficace.
Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione di Liberazione
lettere@liberazione.it