Così Hamas si prepara alla guerra
mentre il mondo cerca di lasciarsi ingannare dalle sue "aperture" esclusivamente tattiche
Testata:
Data: 06/04/2006
Pagina: 10
Autore: Rodolfo Ballardini
Titolo: Hamas cerca di addestrare le sue forze

La RID (Rivista Italiana Difesa) pubblica nel numero di aprile a pagina 10
un articolo, a firma Rodolfo Ballardini, intitolato
“Hamas cerca di addestrare le sue forze”; un articolo davvero interessante
alla luce delle recenti affermazioni del Ministro degli Esteri di Hamas,
Mahmoud Zahar, riportate nella lettera inviata a Kofi Annan, sulla loro
volontà di “vivere in pace e sicurezza, libertà e indipendenza, fianco a
fianco con i nostri vicini in questa sacra parte del mondo”.
Ecco il testo:


“Hamas ha in progetto di addestrare un Esercito Palestinese i cui compiti
saranno quelli di combattere coloro che non sono mussulmani, e di eliminare
Israele”.
Sono le parole pronunciate da Abu Huzaifa, nome di guerra del portavoce
militare dell’organizzazione terroristica, all’agenzia di informazione
palestinese Duniya Alwatan.
Le sue dichiarazioni sono particolarmente interessanti in quanto rilasciate
ad un’organizzazione interna alla struttura palestinese, quindi rivolte
alla popolazione araba, e non ad uso e consumo dell’Occidente. Gli
istruttori della futura armata di Hamas sono terroristi addestrati, o in
corso di addestramento, all’estero. Va sottolineato, comunque, che gli
accordi di Oslo escludono che l’Autorità palestinese possa dotarsi, almeno
formalmente, di Forze Armate.
Lo scorso 3 marzo la delegazione di Hamas guidata dal premier designato
Ismail Haniye, giunta in Russia su invito del Presidente Putin, ha
affrontato varie tematiche tra le quali, alla luce delle rivelazioni di
Huzaifa, riveste una certa importanza il tentativo di riesumare la vecchia
proposta di addestrare personale militare palestinese a Mosca, prassi che
si verificava frequentemente al tempo dell’ex URSS:
Infatti, il capo della delegazione in missione ha dichiarato alla stazione
radio russa Mayak che gli incontri affronteranno la situazione
politico-economica creatasi nel territorio palestinese dopo i recenti
risultati elettorali e la possibilità di riprendere l’addestramento di
forze palestinesi.
Haniye ha solleticato gli interessi della Russia invitandola ad assumere un
ruolo significativo nel processo di stabilizzazione della situazione
medio-orientale. E’ ancora prematuro valutare l’esito della visita
palestinese e Vladimir Putin non ha ricevuto la delegazione. Gli esponenti
del governo russo che hanno partecipato agli incontri bilaterali non hanno
rilasciato dichiarazioni circa la richiesta di assistenza militare.
Seguendo le esternazioni di Abu Huzaifa, in ogni cittadina della striscia
di Gaza dovrebbe essere installata una base militare con un adeguato
contingente in grado di opporsi ad un eventuale attacco da terra
israeliano. In queste strutture saranno addestrati gli aspiranti a divenire
i soldati della Jihad pronti a condurre la guerra santa e distruggere lo
Stato ebraico. Alla fine del periodo di training, i nuovi soldati
entreranno nelle Brigate Ak Kassam già trasformate in reparti da
combattimento. Secondo il mentore di Hamas, armi leggere moderne, razzi e
ordigni esplosivi sofisticati sono già in dotazione alle brigate. Sempre
grazie al concorso di elementi stranieri e all’assistenza non ufficiale di
alcuni Stati, Hamas sta sviluppando un sistema di intelligence atto a
conoscere quando Israele si appresta a colpire dall’aria, integrandolo con
un sistema di comunicazioni in grado di preavvertire i terroristi,
ponendoli in condizioni di sfuggire all’attacco.
Per realizzare gran parte del programma militare, Hamas necessita di luoghi
dove andare ad addestrarsi e di centinaia di milioni di dollari.

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