In Israele e Palestina, ci assicura Paola Caridi "si aggira lo spettro della terza intifada" che sarà armata di pietre e non di bombe e che avr° come bersagli 2il muro, le colonie in cisgiordania, il rilasciodei prigionieri, una soluzione per Gerusalemme".
Un quadro che omette la prosecuzione delle attività terroristiche e la perdurante delegittimazione di Israele.
Che tornino i lanci di pietre (ma anche quelli di molotov e gli accoltelamenti) é certo possibile, anche considerando il successo dell'azione antiteroristica di Israele. Intanto però continuano anche i razzi kassam e le segnalazioni di tentativi di attentati sucidi.
E, soprattutto, l'obiettivo continua ad essere la distruzione di Israele.
Ecco il testo:
Uno spettro s'aggira tra Israele e Palestina. Uno spettro che, dall'una e dall'altra parte della barricata, viene chiamato con lo stesso nome: terza intifada. Peccato che lo spettro, a seconda di come lo si guarda, non solo vesta panni diversi, ma abbia addirittura sembianze differenti. La terza intifada percorre i fiumi di parole che vengono scritti sul conflitto israelo-palestinese da almeno un anno. Da quando la seconda, l'intifada di Al Aqsa cominciata nell'ottobre del 2000, si è pian piano esaurita, e - parallelamente - ha preso corpo il disegno di Sharon di disimpegnarsi dalla Striscia di Gaza. Cambiate le carte in tavola, gli esperti di cose mediorientali hanno avuto di che occuparsi, per disegnare gli scenari prossimi venturi. Compresa quella della terza intifada, appunto.
Gli esperti israeliani, dagli studiosi di terrorismo ai giornalisti, pensano alla possibilità di una terza intifada, immaginata come una continuazione della seconda. In cui confronto armato nei Territori palestinesi e terrorismo nelle città israeliane vadano di pari passo. In concomitanza con il ritiro da Gaza, ci sono state ipotesi che la Striscia lasciata nelle mani di Hamas potesse essere la rampa di lancio per attacchi continui contro Israele, prefigurando l'inizio di una nuova fase dello scontro. Dopo le elezioni di gennaio, sono tornate a galla ipotesi di un nuovo tipo di confronto, stavolta fondando sul fatto che il caos nei Territori sarebbe aumentato con il crescendo della frizione tra i gruppi armati legati a Fatah e quelli legati alle fazioni radicali islamiste. Infine, l'ultimo scenario israeliano: i gruppi armati ricominceranno una serie di attacchi contro Israele, vista la radicalizzazione iniziata con la vittoria di Hamas alle consultazioni politiche. La calma relativa di questi ultimi mesi è solo una pausa necessaria per preparare le nuove cartucce.
Cambio di scena. Va in onda la terza intifada versione palestinese. Se ne parla, anche in questo caso, da un anno circa. Il primo scenario ipotizzato è l'inizio di un nuovo confronto, scatenato dalla mancanza di potere di Mahmoud Abbas. Dalla impossibilità, dunque, di raggiungere una soluzione diplomatica con gli israeliani. La seconda ipotesi è quella tracciata dagli stessi esponenti dei gruppi armati, che parlano di una terza intifada che avrà come bersaglio il muro, le colonie in Cisgiordania, il rilascio dei prigionieri, una soluzione per Gerusalemme.
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