Articolo disinformante su cosa Hamas intenda per occupazione, sul Corriere della Sera on-line del19/02/2006. Ai lettori le richieste dell'organizzazione terroristica, che inrealtà vuole la distruzione di Israele possono sembrare ragionevoli. Speciosa, oltre che falsa, “la lotta interna ad Hamas” cui si accenna alla fine del pezzo. Secondo l’autore è dovuta alla volontà, di una parte dell’organizzazione terroristica, di combattere con mezzi politici e diplomatici. Nessuno se n’era mai accorto. Il perché della scelta di Haniyeh da parte di Hamas lo si comprende proprio leggendo tali argomentazioni di molti media occidentali. Haniyeh gode di buona stampa, é presentabile nell'arena diplomatica. Ultimo appunto: la capitale di Israele è Gerusalemme e non Tel Aviv. L’articolo di seguito:
RAMALLAH - Si è insediato il nuovo Parlamento palestinese, il primo dominato da una forza politica esterna all'Olp, Hamas. Ed è stato subito scontro. Nel suo discorso inuaugurale il presidente Abu Mazen ha invitato il gruppo estremista a riconoscere gli accordi di pace in vigore con Israele, e a seguire le sue politiche moderate, riconoscendo tra l'altro pari dignità ai differenti culti religiosi. La replica del neo presidente dell'assemblea - il docente universitario Aziz Dweik - eletto a fine seduta, è stata di segno contrario: ha ribadito il diritto dei palestinesi a resistere all'occupazione israeliana. E la reazione di Israele non si è fatta attendere. Una fonte del governo israeliano ha avvertito che se il nuovo esecutivo palestinese non riconoscerà il diritto all'esistenza dello Stato ebraico, l'Autorità nazionale palestinese sarà considerata un'«entità ostile, un nemico».
IL DISCORSO DI ABU MAZEN - Abu Mazen presidente dell'Anp, nel suo discorso ha teso la mano ad Hamas ma senza rinunciare ad affermare principi per lui fondamentali: «C'è un partner palestinese pronto a sedere al tavolo dei negoziati con Israele in modo da arrivare a una soluzione (del conflitto) basata sulla legittimità internazionale e sulla road map». Una soluzione che, ha specificato rivolto ad Hamas «dovrà rispettare tutti i precedenti accordi e impegni». Poi a Israele: «Non c'è una soluzione militare». L'adozione di misure unilaterali e repressive «porteranno solo a odio e disperazione e al proseguimento del conflitto. Continueremo i negoziati, come scelta strategica per raggiungere i nostri obiettivi, per realizzare i nostri diritti legittimi». Ma la risposta di Hamas arriva subito e sarà ribadita anche in Parlamento: «Hamas rifiuta il dialogo nella situazione attuale, mentre l'occupazione e l'aggressione continuano», ha detto un portavoce del Movimento di Resistenza Islamico, Sami Abu Zuhri. «Noi ripetiamo l'impegno alla resistenza armata come un diritto naturale del nostro popolo».
VERSO IL NUOVO GOVERNO - Il nuovo Parlamento apre la strada alla formazione da parte di Hamas di un nuovo governo tra gli appelli delle grandi potenze a boicottare il gruppo militante per la sua posizione ufficiale su Israele, di cui vuole la distruzione. Il neopresidente Dweik ha annunciato che Hamas ha deciso di candidare alla carica di primo ministro il leader del movimento integralista islamico a Gaza: Ismail Haniyeh, considerato un moderato di Hamas. Hamas ha adesso cinque settimane per formare il nuovo governo. Abu Mazen andrà domani a Gaza per affidare formalmente l'incarico al gruppo estremista. Considerato un pragmtaico con buoni rapporti con le altre fazioni palestinesi, Haniyeh, ha detto che le differenze politiche saranno «risolte attraverso il dialogo». Il portavoce del movimento, Sami Abu Zuhri, ha fatto sapere però che il partito di maggioranza detterà delle condizioni: «L'occupazione e le aggressioni israeliane devono terminare». Fonti di Haams hanno anticipato che il movimento islamico proporrà una tregua di lunga durata se Israele accetterà di «restituire le terre di cui impadronì con la guerra dei Sei giorni».
CHI E' HANIYEH - Ismail Haniyeh, soprannominato Abu Abed, nasce 43 anni fa in un campo profughi di Chatti, vicino Gaza. Compie i suoi studi presso un istituto finanziato dall'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi e ottiene un diploma presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università islamica. Durante questi anni milita nell'organizzazione studentesca dei Fratelli Musulmani, formazione da cui nascerà Hamas. Nel 1983 si iscrive all'Unione degli studenti dell' Università islamica, una associazione che dirigerà dal 1985 al 1986. Durante la prima Intifada viene più volte imprigionato dalle autorità israeliane. Quest'uomo, con la sua barba grigia ben curata, sposato e padre di 11 figli, incarna la lotta interna ad Hamas tra i fautori della resistenza armata e quelli che preferiscono lottare con le armi della politica e della diplomazia
Repubblica.it presenta gli israeliani come animati da spietata intransigenza. “Dichiarazioni durissime”, “bordate” di Olmert contro l’Anp: ha osato definirla terrorista. E per dimostare tale cattiveria la notizia, che fa d’apertura sulla homepage del sito, termina così: “Due persone uccise a Gaza”. “Due persone”? Gente qualsiasi, insomma? Non prorio: due terroristi armati , per ammissione degli stessi palestinesi. Vedi: http://www.haaretzdaily.com/hasen/spages/684235.html Ecco il testo:
Bordate del premier israeliano ad interim contro l'Autorità nazionale palestinese: "E' guidata da Hamas, non manterremo alcun contatto. La priorità è la sicurezza degli israeliani, senza compromessi". Missili a Gaza, uccise due persone.
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