In piazza i sostenitori di Hamas
comunisti, verdi e no-global
Testata:
Data: 18/02/2006
Pagina: 5
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: La sinistra in piazza per legittimare Hamas

Riprendiamo dalla PADANIA l'articolo di Dimitri Buffa sul corteo che si terrà oggi sabato 18.02.2006 a Roma organizzato da comunisti italiani, verdi e no-global. Se Hamas viene visto con occhi indulgenti sui grandi media, i marcianti di oggi riaffermano la loro vicinanza al terrorismo. Niente di nuovo, ma è bene ricordarlo.

Ecco l'erticolo:

Sabato alle 14,30 a piazza della Repubblica non si svolgerà la solita
> manifestazione di no global (di destra e di sinistra) contro il diritto di
> Israele ad esistere e a favore di quello dei palestinesi a fare i
> resistenti, cioè i terroristi. Stavolta la kermesse organizzata da questo
> famigerato Forum Palestina ha qualche valenza politica in più, sia in Italia
> sia nei Territori sotto l¹autorità nazionale palestinese.
> In Italia la cosa viene cavalcata dai Comunisti di Diliberto che vorrebbero
> fagocitare Ferrando e suoi trotskisti di modo da potersi vendicare della
> scissione che Bertinotti fece a suo tempo quando decretò la fine del governo
> Prodi, rendendogli la pariglia e magari candidando anche il grande escluso
> nelle proprie liste. Una vendetta elettorale insomma.
> Nelle terre che già da anni si potrebbero chiamare Palestina, se i rais pro
> tempore avessero stroncato il terrorismo invece di fomentarlo, si gioca una
> battaglia sicuramente  molto  più importante: quella della legittimità di un
> movimento terroristico come Hamas a partecipare alla vita politica
> palestinese pur senza rinunciare né al terrorismo né al progetto di
> distruggere lo stato di Israele scatenando il nuovo Olocausto del XXI
> secolo.
> Evento che molti componenti delle masse arabo-islamiche, e molti dei loro
> aizzatori interessati, sognano dal  lontano 1948. Anno della fondazione di
> detto stato.
> Per capire cosa ci sarà in ballo sabato, nella manifestazione che avrà anche
> e  sicuramente i consueti travestimenti di giovinastri da kamikaze e la
> solita liturgia di cori infami e di bandiere statunitensi, italiane, inglesi
> e israeliane bruciate, basta leggersi il documento con cui Forum Palestina
> ha convocato già da un mese i compagni e i camerati antagonisti del
> caciocavallo.
> Si tratta di una sorta di manifesto intitolato ³Perchè Hamas ha vinto,
> perchè Fatah ha perso. I passaggi da fare nei prossimi mesi² ed è firmato da
> Bassam Saleh, sedicente ³opinionista palestinese² e agit prop del Comitato
> ³Palestina nel cuore².
>
> Il punto focale di tutto il contorto ragionamento sta nel punto 6 delle
> considerazioni finali: ³la lotta di liberazione palestinese, non ha niente a
> che fare con il terrorismo, ed  è parte essenziale della resistenza mondiale
> contro il capitalismo e l¹imperialismo.²
> Questo Saleh, si capisce da come scrive, deve essere un laico di Al Fatah
> pronto al compromesso con Hamas, in nome del comune intento di nuocere agli
> israeliani e un giorno forse di sterminarli. Infatti lui dice che ³la
> vittoria di Hamas in questa tornata elettorale non è solo una vittoria della
> democrazia, ma è anche una vittoria della determinazione del popolo
> palestinese a continuare la resistenza contro l¹occupazione israeliana².
> Dopo forse ci saranno i problemi della corruzione, che poi avevano nomi ben
> precisi, come Yassir Arafat, Abu Ala, gli stessi uomini dell¹entourage di
> Abu Mazen e così via.
> Ma la sottile arma di comunicazione che i palestinesi ³rivoluzionari
> permanenti² e le loro quinte colonne in Italia e in Europa vogliono portare
> in piazza si basano sulla collaudatissima tecnica retorica del ³turn peak².
> In Italiano molto semplicemente traducibile in ³ribaltamento della
> frittata². Tecnica in cui persone come il leader islamonazista  Mahmoud
> Ahmadinejad o lo sceicco  degli hizbullah Hassan Nasrallah sono campioni
> mondiali.
> Esaminate questa dichiarazione di Saleh ad esempio: ³Hamas rifiutando i
> ricatti e le pressioni, in quanto inaccettabili ingerenze negli affari
> interni palestinesi, manda diversi segnali di disponibilità ai governi
> americano, israeliano e all¹Unione Europea: si può arrivare a una lunga
> tregua  di 10 / 15 anni se Israele si ritira dai territori palestinesi
> occupati nel 1967, chiede a Israele di definire chiaramente i suoi confini,
> e sulla distruzione di Israele risponde:  ma è mai possibile distruggere con
> le poche armi che abbiamo uno Stato che ha i caccia F16, e 200 testati
> nucleari?²
> Il messaggio che verrà portato in piazza è chiaro: ³ma cosa vi state a
> preoccupare dei nostri kamikaze che pure continueremo a mandare ad
> esplodersi  nelle discoteche  e nei centri commerciali israeliani quando
> quelli hanno la bomba atomica? Siamo noi le vittime, non loro.²
> C¹è da dire che proprio questi uomini e questi argomenti sono i più
> insidiosi e i più capaci di fare proseliti nelle piazze estremistiche
> italiane e nelle curve degli stadi dove poi si riversano questi ceffi come
> dopolavoro delle manifestazioni come quella che si preannuncia sabato.
> L¹invito a fiancheggiare il terrorismo è indiretto, non eclatante, ma
> l¹indottrinamento è implacabile.
> Leggere oggi questi comunicati riporta alla mente analoghi corsi e ricorsi
> di quando in Italia c¹era il terrorismo marx leninista. E alcuni cattivi
> maestri lanciavano il sasso e nascondevano la mano mandando gli altri a
> sparare alle gambe ai professori di Padova. Restandosene invece loro comodi
> dietro scrivanie e macchine da scrivere, partorendo testi in cui si parlava
> di ³antagonismo proletario² e di ³geometriche potenze dell¹attacco di via
> Fani². Ecco oggi, mutatis mutandis (ma in fondo non molto: gli slogan anti
> sistema sono sempre gli stessi e i convertiti islamici della prima ora sono
> tutte persone con un passato nella sinistra e nella destra estremista e
> antisemita) i cattivi maestri dell¹islam fanatico e del terrorismo
> palestinese fanno la stessa cosa, predicano odio e ambiguità ben sapendo che
> esiste tutto un enorme livello occulto di persone decise a passare
> all¹azione terroristica anti occidentale. E oramai non solo più in Medio
> Oriente ma anche qui da noi in Europa. E in Italia.

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