Traffici d'armi e di terroristi a Gaza
una notizia dal Velino
Testata:
Data: 20/09/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Traffici d'armi e di terroristi a Gaza
Una notizia ripresa da IL VELINO
Gaza: traffici d'armi e di terroristi

Roma, 20 SET (Velino) - "Le organizzazioni
estremistiche e terroristiche palestinesi, in particolare
Hamas, si stanno preparando alla guerriglia nella Striscia di
Gaza". Lo ha affermato al Velino una fonte d'intelligence. "I
segnali che dimostrano cio' sono la ripresa della campagna di
reclutamento e una nuova fornitura di armi, molto ricca,
appena giunta nei Territori". Si parla di 1.300 fucili
automatici, centinaia di razzi anticarro AT-23 Sagger, una
quantita' sconosciuta di missili antiaerei Sam-14 Strela,
diverse unita' della versione migliorata dei missili
terra-terra Qassam (la nuova tipologia di ordigni e' in grado
oggi di colpire bersagli lontani fino a 18 chilometri) e piu'
di 250 tonnellate di vari esplosivi. Inoltre i servizi di
intelligence israeliani stimano che ultimamente si sono
infiltrati a Gaza numerosi guerriglieri armati, che sono
andati a rinforzare le fila di Hamas e della Jihad islamica.
Si pensa da 500 a 700 terroristi, entrati nel Paese dal
Sinai, per lo piu' palestinesi e libanesi, ma gli 007 di
Gerusalemme non escludono anche uomini di al Qaeda fuggiti
dall'Egitto dopo gli attentati a Taba e Sharm el-Sheikh.

La recente fornitura va a completare il gia' imponente
arsenale di cui Hamas, la Jihad islamica e gli altri gruppi
terroristici dispongono nella Striscia. Le armi (tonnellate
di esplosivo, razzi di varie tipologie e missili), nascoste
in alcuni depositi segreti, vengono consegnate ai
guerriglieri grazie a una fitta rete di tunnel sotterranei,
usati anche per il contrabbando di merci e per infiltrare
uomini. Invece, sul fronte gli acquisti, la guerriglia
palestinese tratta con agenti iraniani e Hezbollah. Questi
ultimi sono intermediari, che "prendono gli ordini" e li
girano ai venditori, di solito trafficanti di armi serbi,
montenegrini, slovacchi, croati e kosovari. Le forniture di
solito su muovono via mare e, prima di arrivare nella
Striscia, passano da Yemen, Sudan e Sinai. I Paesi balcanici
sono un ottimo "centro commerciale" per le armi. A seguito
del dominio sovietico e delle varie guerre, nella regione ce
ne e' una quantita' quasi infinita. Inoltre molti di questi
Stati dispongono di sbocchi al mare e quindi di porti.

Peraltro sul mercato "balcanico" si possono trovare le
piu' recenti novita' sul fronte degli armamenti e dei mezzi.
Con il crollo dell'ex Unione sovietica, molti ufficiali
dell'Armata rossa fuggirono in Europa portandosi dietro tutto
cio' che poteva avere un valore, in particolare le armi piu'
moderne. Molti di questi militari scelsero i Paesi balcanici
come "nuova casa", potendo contare ancora su una buona rete
di contatti attivati durante il dominio di Mosca e in quanto
i controlli sono sicuramente meno accurati rispetto ad altre
zone del Vecchio Continente. Da questo mercato si
riforniscono tutte le grandi organizzazioni terroristiche del
medio Oriente e quelle criminali di tutta l'Europa, comprese
quelle italiane. Infatti in piu' occasione le nostre forze
dell'ordine sono riuscite a intercettare forniture di armi
(per lo piu' Kalashnikov, ma a volte anche armi pesanti e
razzi) che stavano entrando nel nostro Paese. (fbu)