Dopo anni di elogi agli attentatori suicidi in Israele e Iraq, la fatwa "antiterrorista" dell'Ucoii è sospetta
intervista a Omar Camiletti, vice presidente della Lega musulmana mondiale
Testata: L'Opinione
Data: 28/07/2005
Pagina: 1
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: "L’islam torni alla tradizione, o avrà un destino di estradizione
L'OPINIONE di giovedì 28 luglio 2005 pubblica a pagina 3 un'intervista di Dimitri Buffa a Omar Camiletti, vice segretario della Lega musulmana mondiale.

Ecco il testo:

"L’invito dell’Ucoii
a denunciare
i terroristi
mediante una fatwa da sottoscrivere
da parte di tutti gli altri?
Sbagliato il metodo e sospetta la
tempistica, dopo anni di elogi ai
kamikaze in Israele e in Iraq,
dopo decine di campagne per i
vari campi antiimperialisti a
favore dei resistenti irakeni e
soprattutto dopo le ultime perquisizioni
che hanno subito i
loro leader". L’ironia di Omar
Camiletti, vice segretario della
Lega Musulmana mondiale che
ha sede a Roma nella grande
Moschea la dice lunga sulla diffidenza
dei suoi correligionari
verso un’organizzazione che
esperti come Magdi Allam vorrebbero
fosse sciolta manu militari
dalla polizia. "Diciamo che
appare un po’ sospetta questa
fretta dell’Ucoii di mettere il
cappello su una proposta che circola
da anni e che quelli come
loro hanno sempre ostacolato"

Che riflessioni fa sulla
catena di attentati?
Penso che il terrorismo di matrice
islamica abbia poco a che fare
con l’autenticità dell’islam
però purtroppo quando si manifestano
queste forme di nichilismo
la storia ci insegna che esse
non seguono una logica di causa
ed effetto e mi sto riferendo all’
Irak, alla Palestina od alla Cecenia
anzi la storia dell’ islam
dimostra semmai che spesso i
conflitti si sono risolti con la
diplomazia della pace - mentre
il bisogno ossessivo di violenza
diviene come una possessione
che s’impadronisce via via di
ogni fibra mentale di chi presume
di essere un aspirante al martirio.

Che cosa pensa della proposta
di Diaconale?
Le dico francamente che non
non partecipo più a manifestazioni
la cui natura appartiene alla
di politica sono convinto che il
modo più giusto per cambiare lo
stato delle cose che non vanno
sia per me un altro. Più interiore.
In ogni caso credo che occorra
una testimonianza specifica
dei musulmani.

Che idea avete di fare quest’anno
per l’11 settembre?
Bisogna dare un segnale forte di
presenza a fianco degli italiani e
di condanna totale del terrorismo
e dell’estremismo islamico.

Cosa vi divide dalla sinistra
alla Livia Turco?
Un errore che spesso commette
la sinistra è quello di cadere nella
trappola della demagogia attribuendo
a ciò che sembra un
nome altisonante (come le parole
"magiche" imam e comunità)
un ruolo di rappresentanza che
non hanno nè per competenze dottrinali, nè per reale seguito;
non ci si deve far condizionare
da una schiera di militanti. Mentre
senza criminalizzare alcuno
per partito preso si deve però ed
al più presto raggiungere in tutta
Italia quegli standard che sono
stati ripetutamente indicati: pluralismo
della gestione delle
moschee, la effettiva eleggibilità
delle cariche, trasparenza finanziaria,
ed infine sostituire nelle
moschee i leader che hanno sbagliato
guidandole ancor più alla
ghettizzazione. Questa è la pressione
che deve venire da ogni
parte della società italiana.

Che idee ha la sinistra?
Sono incluse nel prelettorale
pacchetto dei primi cento giorni
di eventuale governo e includono
l’approvazione della legge
sulla libertà religiosa, revisione
accesso alla cittadinanza e vaghe modifiche della Bossi
Fini. Abbiamo messo in luce gli
errori che commette la sinistra
nei confronti dell’Islam, la
Turco ha parlato di critica al multiculturalsimo
non capendo che
in realtà stava difendendo il
comunitarismo deteriore.

Che si intende per comunitarismo
deteriore?
Si intende l’appartenenza, nel
caso dell’islam, del tutto esteriore,
che poi sancisce una gerarchia
clericale. In pratica assecondano
i peggiori difetti dell’Islam
trapiantato in Europa. E
avallano la ghettizzazione e la
chiusura verso l’esterno da parte
delle singole comunità di immigrati,
immergendo l’Islam in una
interpretazione del tutto inadeguata.

Esiste l’islam moderato?
Il punto di partenza è recuperare
in tutte le sedi islamiche una
vera e vivente conoscenza dell’islam
nella sua grandiosa storia
giuridica e spirituale. Le formule
lasciano il tempo che trovano.
Esistono le persone perbene
di religione islamica. Che
capiscono che l’Islam si trova a
un bivio: o nella tradizione o nell’estradizione.

Servono leggi speciali?
Dopo le bombe, inevitabilmente
tutta la nostra vita sociale sara
maggiormente sottoposta a
misure fastidiose di sorveglianza,
ma ci dobbiamo rassegnare:
è per il bene comune.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione de L'Opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

diaconale@opinione.it