Minimizzare, confondere, occultare: i media italiani e il terrorismo che uccide i bambini
cronache della strage di Sderot
Testata:
Data: 30/09/2004
Pagina: 20
Autore: Alberto Stabile - la redazione - Umberto De Giovannangeli - Michele Giorgio
Titolo: Gaza, uccisi due bimbi israeliani - Strage di bambini in Medio Oriente: 5 uccisi - Palestina, terra bruciata a Gaza
A pagina 20, La Repubblica di oggi, 30-09-04, pubblica l'articolo "Gaza, uccisi due bimbi israeliani", di Alberto Stabile. Il titolo colloca Sderot a Gaza anzichè in Israele e non identifica gli assassini dei due bambini. Nel testo, questi vengono poi definiti "formazioni armate palestinesi" e "fazioni palestinesi irriducibili" anzichè terrorrristi. (a cura della redazione di IC)
Un missile Kassam, diventato sempre più l´arma palestinese per antonomasia al posto dei kamikaze, ha ucciso ieri due bambini israeliani di due e quattro anni, colpendo per l´ennesima volta la cittadina di Sderot, nel nord del Negev, a pochi chilometri dalla striscia di Gaza. È accaduto mentre le forze armate israeliane stavano compiendo una massiccia operazione, la dodicesima in tre mesi, per neutralizzare i lanci di Kassam sempre più frequenti. Oltre ai due bimbi uccisi una dozzina di persone sono rimaste ferite, due delle quali in modo grave.
Stava per cominciare l´ultima delle grandi feste ebraiche, quella di Sukkot o delle "Capanne", quando un missile ha colpito un caseggiato di Sderot, ferendo gravemente i due bambini della stessa famiglia, e altre cinque persone. Pochi minuti dopo, un altro ordigno è caduto in un vicolo tra due palazzi, provocando il panico e altri feriti tra i passanti.
La folla che si è raccolta sul luogo dell´esplosione urlava: «Morte agli arabi», riecheggiando le parole del sindaco di Sderot secondo cui Beit Anun, la cittadina della Striscia dai cui crede che vengano lanciati i missili «dovrebbe essere cancellata dalla faccia della terra».
Il bombardamento è stato rivendicato da Hamas, che ha voluto dimostrare che può assestare i suoi colpi anche mentre l´esercito israeliano è impegnato a mostrare la sua forza contro i lanciatori di Kassam. L´ufficio del primo ministro, Ariel Sharon, ha raccolto la sfida promettendo di «prendere le misure necessarie», contro la minaccia dei missili artigianali palestinesi.
Il fatto è che, anche se imprecisi e poco efficaci, i Kassam sono un´arma psicologica per le formazioni armate palestinesi, adesso che il muro di separazione ha ridotto ai minimi termini gli attacchi suicidi. I missili superano le barriere e, anche se ne sono stati sparati centinaia senza esito, qualcuno ha centrato l´obiettivo. Ieri, proprio come a giugno, ci sono state altre due vittime a Sderot.
In vista, del ritiro da Gaza, previsto per l´inizio del 2005, i Kassam diventeranno ancora più importanti sul piano tattico. Le fazioni palestinesi irriducibili vogliono dare al ritiro unilaterale deciso da Sharon il senso di una ritirata e, quindi, non cesseranno di lanciare missili, per neutralizzare i quali le forze armate israeliane rischiano di farsi risucchiare nella palude di Gaza, nel momento in cui dovrebbero invece lasciarla.
È stato in seguito a una salve di cinque Kassam lanciati contro il Negev all´inizio della settimana che Sharon e Mofaz, il ministro della Difesa, avevano deciso di inviare nel nord della Striscia, tra il campo profughi di Jabalya e la cittadina di Beit Hanun, un contingente militare, della forza di una brigata, per impedire nuovi bombardamenti. Una operazione simile, condotta a giugno, aveva provocato venti morti fra i palestinesi, fa cui alcuni civili, e la distruzione di decine e decine di ettari di terreno coltivato. Ma i lanci erano proseguiti. Ieri i soldati israeliani sono stati accolti dal fuoco di mortaio dei militanti e dalle manifestazioni ostili della popolazione a Gaza e in Cisgiordania. Negli scontri sono morti sette palestinesi, tra cui tre adolescenti. A sera, un altro è stato ucciso da un missile israeliano sparato sul campo di Jabalya.
Nel riportare la notizia Televideo Rai a pag 153 scrive:




L'attacco, rivendicato dal gruppo estremista islamico Hamas...
Quindi, chi lancia missili su abitazioni civili per uccidere civili, e nel caso specifico bambini, per il Televideo è un "estremista", non un "terrorista".

Avvenire a pagina 17 titola: "Strage di bambini in Medio Oriente: 5 uccisi", titolo incomprensibile che unifica in un'unica "strage" episodi distinti e che assimila la deliberata uccisione di bambini di due e quattro anni nelle loro case alla morte di adolescenti durante scontri armati o manifestazioni violente. A fianco dell'articolo la foto di una famiglia araba in lutto, con la didascalia: "La disperazione dei familiari". Titolo e didascalia inducono evidentemente a credere che tutte le vittime della "strage" siano arabe.I I nomi e le età delle vittime palestinesi sono scrupolosamente riportati nell'articolo, mancano quelli degli israeliani. Per il quotidiano cattolico, inoltre,

Tutto è cominciato nella mattinata, quando in un raid dell'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza...
Una frase che lascia pensare che il successivo lancio dei Qassam sia stato una conseguenza dell'operazione militare israeliana. La quale, al contrario, seguiva precedenti lanci di razzi.

Su L'Unità Umberto De Giovannangeli firma a pagina 8 l'articolo "Razzo uccide due bambini israeliani. Raid sulla città palestinese".
Nonostante esprima chiaramente, nelle righe iniziali, la condanna dell'attentato u.d.g. non qualifica i membri dei gruppi che l'hanno compiuto i come terroristi ma come "miliziani". Inoltre esclude dal computo delle vittime dei razzi la giovane di 24 anni uccisa alcuni giorni fa in un insediamento. I razzi Qassam, nel suo linguaggio, non vengono "lanciati" da qualcuno, ma "cadono".
Si può poi notare che la frase "La loro "coplpa" è di essere israeliani e di vivere a Sderot, lungo il confine per Gaza" è ambigua, perchè potrebbe indurre a credere che i bambini israeliani che vivono lontano dal confine con Gaza non siano un obiettivo del terrorismo palestinese.

Giocavano in un piccolo spazio fra due case. Avevano tre e cinque anni. La loro «colpa» è di essere israeliani e di vivere a Sderot, lungo il confine con Gaza. I due bambini di Sderot sono morti quando un razzo artigianale esploso da terroristi di Hamas, sembra dal campo profughi di Jabaliya, ha colpito uno spazio fra due case, nella cittadina israeliana abitata soprattutto da immigrati russi, dove stavano giocando con altri coetanei. Altre venti persone sono state ferite. È la seconda volta che i razzi Qassam uccidono. In giugno un Qassam era caduto vicino a un asilo di Sderot, ferendo mortalmente un bambino di 4 anni e un nonno che aveva appena accompagnato il nipotino. Decine di razzi sono caduti negli ultimi due anni su questa cittadina di 24mila abitanti. L’attacco contro Sderot è avvenuto ieri sera, alla vigilia della festa ebraica di Sukhot, che ricorda l’uscita dell’Egitto degli ebrei, proprio mentre era in corso dall’altra parte del confine, nella parte nord della Striscia di Gaza, una massiccia operazione militare israeliana, con oltre 110 mezzi corazzati e di trasporto truppe, volta appunto a fermare la pioggia di razzi Qassam contro Sderot e gli altri piccoli centri abitati israeliani dell’area.
L’incursione israeliana ha provocato duri scontri, in particolare a Jabaliya ed a Beit Hanoun, due aree da dove, secondo i servizi israeliani, viene lanciata la maggior parte dei Qassam. I soldati sono stati accolti dal fuoco dei miliziani palestinesi e da una tempesta di pietre lanciate da giovani e giovanissimi, molti dei quali usciti dalle scuole. Negli scontri sono colpiti a morte dal fuoco israeliani due giovani palestinesi di 14 e 17 anni. Un altro ragazzo di 13 anni è stato ucciso vicino all’insediamento ebraico di Netzarim, a sud di Gaza City. In mattinata un missile sparato da un elicottero militare israeliano aveva ucciso un miliziano di Hamas, che stando all’esercito stava per lanciare un razzo Qassam. Una lunga scia di sangue unisce Gaza alla Cisgiordania. Altri due palestinesi sono stati uccisi a Jenin, nel pomeriggio. Un miliziano delle brigate Al Aqsa è morto in scontri con i militari israeliani a Nablus. Nel pomeriggio un elicottero Apache ha sparato un missile a Jabaliya contro un gruppo di miliziani, due dei quali sono stati feriti. La cronaca di guerra ha un ritmo vorticoso, e il bilancio delle vittime sembra destinato a crescere col passare delle ore. Un altro missile è stato esploso contro Jabaliya dopo l’attacco contro Sderot: secondo fonti palestinesi locali, un palestinese è stato ucciso e altri tre sono stati feriti. In serata Israele decide di accentuare la pressione a Gaza. Dieci vittime in totale. La Striscia viene divisa in tre aree, tutti i valichi con Israele sono stati chiusi. «Come ogni Paese che deve far fronte ad un attacco, Israele si difenderò prendendo tutte le misure necessarie per fare si che cessino» i lanci di missili Qassam, afferma Avi Pazner, portavoce del premier Sharon.
"Palestina, terra bruciata a Gaza" è il vergognoso titolo, affiancato dalla foto di un "bulldozer israeliano che demolisce un edificio palestinese" a Gaza, dell'articolo di Michele Giorgio che, sul Manifesto, dovrebbe fornire una cronaca della giornata di ieri. Segnata da "violente incursioni militari, scontri a fuoco e raid aerei", elenco da cui è evidentemente assente il lancio dei razzi.
Giorgio scrive che "il grave fatto" dell'uccisione dei due bambini israeliani "è avvenuto dopo l'uccisione di almeno sette palestinesi - tra cui due adolescenti e un bambino di 12 anni - durante incursioni militari israeliane a Gaza e in Cisgiordania". Non scrive che i due adolescenti sono stati colpiti durante uno scontro a fuoco, nè che l'incursione israeliana seguiva precedenti lanci di razzi Qassam. Nel racontare l'episodio dell'inseguimento del taxi e della morte di due civili non scrive che, secondo fonti palestinesi, anche un terzo uomo, ricercato da Israele e sottrattosi alla cattura, e una donna che è stata arrestata, erano a bordo dell'auto.
Dedica poi metà dell'articolo al racconto dell'episodio chiaramente minore di un pestaggio attribuendone con certezza la responsabilità ai coloni in base al seguente inconsistente "ragionamento": la polizia israeliana ha offerto protezione al gruppo dei volontari, quindi è convinta anch'essa che i responsabili siano i coloni.
Ecco il pezzo:

Il sangue di bambini palestinesi e israeliani ha bagnato ieri una giornata segnata da violente incursioni militari, scontri a fuoco e raid aerei. Due bimbi di 3 e 5 anni di Sderot, nel sud di Israele, sono stati uccisi ieri sera da razzi palestinesi Qassam caduti in una stradina tra due edifici civili. L'attacco, che ha provocato anche il ferimento di 31 persone, è stato rivendicato dal movimento islamico Hamas. È la seconda volta in tre mesi che queste armi rudimentali fanno vittime a Sderot, dove lo scorso 28 giugno un bambino di 3 anni e un uomo di 50 anni vennero uccisi sul colpo (i razzi sono molto imprecisi ma le ultime versioni possono portare fino a 5 kg di esplosivo). Israele ha annunciato che prenderà «tutte le misure necessarie» per impedire il lancio Qassam contro il proprio territorio. Il grave fatto è avvenuto dopo l'uccisione di almeno sette palestinesi - tra cui due adolescenti e un bambino di 12 anni - durante incursioni militari israeliane a Gaza e in Cisgiordania. Da martedì notte infatti l'esercito è impegnato in un profondo raid nelle cittadine di Beit Hanun e Beit Lahya e nel campo profughi di Jabalya, a nord di Gaza. Secondo un portavoce militare l'obiettivo dell'offensiva in corso sarebbe proprio quello di impedire ulteriori lanci di Qassam contro Sderot. L'attacco israeliano è iniziato verso la mezzanotte, quando una trentina di mezzi blindati sono entrati nei centri abitati palestinesi dove hanno anche colpito la rete elettrica e la zona è sprofondata nella oscurità. A Jabalya il bilancio è stato di tre palestinesi morti - tra cui Said Abu Eish e Ahmed Madi, rispettivamente di 14 e 17 anni - e di almeno dieci feriti. Mohammed Jaber, di 12 anni, invece è stato colpito e ucciso sul colpo mentre una scolaresca del campo profughi di Al-Bureij ha inscenato una manifestazione di protesta contro i gravi disagi causati dalla chiusura imposta dalle forze di occupazione delle strade che passano nei pressi della colonia ebraica di Netzarim. In Cisgiordania le truppe israeliane hanno condotto due raid: a Nablus, dove è stato ucciso un militante armato, Amjad Abu Khalife - secondo testimoni l'uomo sarebbe stato arrestato e successivamente «giustiziato» - e a Jenin, dove è stata rasa al suolo l'abitazione di Zakarya Zubeidi, il comandante delle Brigate dei martiri di al-Aqsa. Sono due civili invece i palestinesi morti nel pomeriggio a Jenin (Cisgiordania) in un inseguimento della loro auto da parte di una pattuglia israeliana. Gli uccisi sono il taxista Mohammed Bitar, 25 anni, e Ratheb Qassem, 50 anni. Sempre ieri due volontari statunitensi che collaborano ad un progetto della associazione cristiana italiana Operazione Colomba, e una bambina palestinese sono stati percossi con catene e bastoni e feriti in un agguato teso da cinque uomini dal volto coperto - con ogni probabilità coloni dell'insediamento israeliano di Maon - in una strada di campagna a sud di Hebron (Cisgiordania). Il responsabile del progetto di Operazione Colomba in Cisgiordania, Piergiorgio R., ha riferito al manifesto che Chris Brown e Kim Lamberty, di 41 e 44 anni, sono stati aggrediti mentre, intorno scortavano un gruppetto di bambini del villaggio di Tuba alla scuola di A-Tuwane. «Cinque persone, vestite di nero e col volto coperto - ha detto il volontario - si sono avvicinati al gruppo. Gli scolari sono riusciti a scappare, anche se una bambina è stata raggiunta da un colpo di catena dietro l'orecchio. I due americani invece sono stati picchiati con catene e bastoni». Lamberty è finita in ospedale con un braccio rotto, Brown ha subito ferite meno gravi. «La strada - ha proseguito - passa in una zona isolata vicina a Ma'on vietata agli autoveicoli palestinesi ma non ai pedoni». Un portavoce di Maon ha negato ogni coinvolgimento ma la stessa polizia israeliana pensa ad una responsabilità dei coloni visto che si è offerta di scortare «occasionalmente» gli scolari per evitare altri «brutti incontri».

Sullo sfondo di questa giornata di sangue hanno riecheggiato gli avvertimenti del ministro della difesa Shaul Mofaz che, al quotidiano Yediot Ahronot, ha detto che Israele sta considerando «tutte le opzioni» per impedire che l'Iran completi il suo programma nucleare finalizzato, a suo avviso, alla costruzione di armi atomiche (Teheran sostiene di voler produrre energia a scopi pacifici). Le parole di Mofaz fanno temere un attacco aereo israeliano contro i siti nucleari iraniani, come accadde nel 1981 ad Osirak, in Iraq.
Quanto segue è tutto ciò che Il Mattino pubblica sul'uccisione dei due bimbi israeliani. La notizia relegata in un angolino di pag.9. nessuna foto pubblicata: quest'ultime vengono pubblicate solo se mostrano la "cattiveria" degli israeliani. I bambini non hanno un volto, non hanno un nome nè un'età.

Razzi Qassam contro Sderot morti due bimbi israeliani

Ieri pomeriggio un razzo Qassam sparato dal territorio della Striscia di Gaza ha colpito una casa nella cittadina israeliana di Sderot, uccidendo due bambini. Israele prenderà «tutte le misure necessarie» per impedire il lancio di razzi Qassam da parte dei miliziani di Hamas: lo ha dichiarato un portavoce del governo di Gerusalemme. «Come ogni paese che deve far fronte ad un attacco, Israele si difenderà prendendo tutte le misure necessarie per fare si che cessino i lanci di missili.
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