Storia falsata della seconda intifada
accusa Sharon e ignora il terrorismo di Arafat
Testata:
Data: 24/09/2004
Pagina: 6
Autore: un giornalista
Titolo: Quattromila morti e politica senza sbocchi La seconda Intifada compie quattro anni
A pag. 6 di City di oggi un articolo dal titolo: "Quattromila morti e politica senza sbocchi La seconda Intifada compie quattro anni".

Morag (Striscia di Gaza) - Tre militanti palestinesi sono stati uccisi ieri dall'esercito israeliano dopo aver ammazzato tre soldati in una colonia ebraica. Il quinto anno di Intifada comincia così.
Era il 28 settembre 2000, quando con i negoziati di pace in corso, l'attuale premier israeliano Ariel Sharon si spinse nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Dagli scontri tra palestinesi e polizia israeliana che seguirono nacque la seconda Intifada.

Il Piano Tenet e il Piano Mitchell (firmati dallo stesso Arafat) affermano che l'intifada è cominciata tre giorni prima della visita di Sharon al Monte del Tempio, strano che City non se lo ricordi...
L'uso del linguaggio, poi è esemplare: Sharon che si "spinge" (non sa camminare?) sulla "Spianata delle Moschee" (guai a dire che quella zona è sacra almeno quanto, se non molto ma molto di più, per gli ebrei che per i musulmani)


Da allora, oltre 3.100 palestinesi e quasi 1000 israeliani sono morti in raid, attentati, scontri di varia natura.


Linciaggi, agguati, carneficine, questi sono gli "scontri di varia natura"?


Il 2005 dovrebbe essere l'anno in cui la barriera israeliana di separazione verrà completata assieme allo smantellamento delle colonie ebraiche nella Striscia di Gaza. Due cambiamenti significativi nei confini geografici e politici del conflitto. Eppure la soluzione è lontana da venire. In assenza di ogni forma di dialogo (anche il ritiro delle colonie è stato deciso unilateralmente da Sharon, a testimoniare la pretesa impossibilità di trattare con i palestinesi)


se è una "pretesa" la dimostrazione che con i terroristi non si può dialogare, ci dia il buon esempio la redazione di City e vada a dialogare con chi ricatta puntando una pistola alla tempia...


lo scontro è divenuto interno alle due parti. La mossa del premier israeliano ha la forte opposizione della destra religiosa su toni simili a quelli che precedettero l'assassinio di Yitzhak Rabin nel 1995, a un passo dalla pace.


Mentre gli scagnozzi di Arafat continuavano a far saltare in aria autobus e mercati in giro per il Paese...


Inoltre, sembra la rinuncia a proseguire sulla road map tracciata tra gli altri anche dagli Usa, che prevede alla fine del processo la nascita di uno stato palestinese indipendente. Dall'altro lato, lo scontro di potere interno all'Autorità Palestinese e il rifiuto di Yasser Arafat di procedere a vere riforme per cancellare la diffusa corruzione hanno portato a una situazione di blocco politico totale che ha screditato definitivamente l'anziano leader e inibvisce qualunque ripresa del dialogo con Israele.


Per City, la colpa non è mai del terrorista Arafat, ma sempre di qualcun altro. Prima di Israele, ora dello scontro di potere, ecc. ecc.


"Siamo tutti esausti di questa situazione. Noi e loro", ha detto di recente l'ex primo ministro palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Se l'economia israeliana ha cominciato lievemente a riprendersi dopo quattro anni di guerra sostanziale, quella palestinese dipende sempre più da aiuti esterni.


E questo "grazie" all'"anziano leader" Arafat e ai suoi complici


Ma la seconda Intifada ha lasciato segni più profondi negli animi.


Anche nei fisici. Di coloro che, trovandosi disgraziatamente al momento sbagliato su un autobus, in un ristorante o davanti ad una discoteca, continuano a sopravvivere con bulloni e viti dentro il corpo


L'odio reciproco si è acuito, Hamas è diventata la voce più ascoltata tra i palestinesi,
Sharon ha la condanna quasi unanime dell'Onu.


E quando mai l'Onu non condanna, con o senza Sharon, Israele?

La crisi internazionale, che molti riconducono a questo conflitto, ha se possibile complicato le cose.


Bene, la redazione di City, esce allo scoperto: se il mondo gira storto la colpa è di Israele (degli ebrei e dei ciclisti, raccontava una barzelletta...)


E il numero di morti è sceso progressivamente in questi anni. Erano stati 1.145 i palestinesi uccisi nel 2000 contro i 632 di quest'anno. Gli attentati e le loro vittime sono passati da 55 e 203 a 14 e 76.




questo non certo grazie alla politica antiterroristica di Arafat...
Israele lo considera un successo delle sue azioni difensive e delle esecuzioni mirate dei capi terroristi. Eppure la stretta di mano tra Arafat e Rabin del 1993 alla Casa Bianca è lontanissima. "Questa Intifada non è servita a niente. Ci ha riportato indietro di 100 anni", dice il 48enne palestinese Hashem Mohammed.
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