Da L'Unità di ieri, 14-09-04, una lettera di Antimo Marandola, direttore responsabile del periodico http://www.ebraismoedintorni.it, smentisce punto per punto le falsità della trasmissione Reporet (vedi: Tutto come prima a Telekabul, dirigono Curzi,Santoro,Gruber ecc.ecc. Informazione Corretta, 11-09-04)Sull'Unità di ieri Milena Gabanelli di Report in risposta ad una lettera che accusava di antisemitismo la sua trasmissione affermava: "invito per favore ad indicare nella protesta dove sono state dette delle falsità". Raccolgo volentieri la sfida. (Precisazioni particolareggiate possono essere reperite sul sito www.ebraismoedintorni.it)
Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza non sono tutte uguali. Vi sono quelle approvate sulla base del Capitolo 6 della Carta delle Nazioni Unite e quelle sulla base del Capitolo 7. Il Capitolo 6 si intitola "Composizione pacifica dei conflitti" e afferma (art. 33) che "le parti in causa in un conflitto dovranno cercare una soluzione con mezzi pacifici". Il Capitolo 7, invece, si intitola "Azioni in caso di minacce alla pace, violazioni della pace e atti di aggressione". Quando il Consiglio vota sulla base del Capitolo 7 e' come se dicesse a uno Stato: "Il tuo comportamento mette in pericolo la pace del mondo: o ti adegui o interveniamo con la forza". E nessuna delle risoluzioni a proposito del conflitto arabo-israeliano e' stata mai emanata ai sensi del Capitolo 7.
E’ vero che le risoluzioni 1402 e 1403 (2002) chiedevano "alle truppe israeliane di ritirarsi dalle citta' palestinesi". Ma chiedevano anche e contemporaneamente "l'immediata cessazione di tutti gli atti di violenza, compresi tutti gli atti di terrore come la risoluzione 1435 (2002) chiedeva a Israele "la fine immediata delle misure prese a Ramallah e dintorni" ma la stessa ribadiva "la richiesta di una completa cessazione di tutti gli atti di violenza, terrorismo, e che i responsabili di atti terroristici vengano da essa assicurati alla giustizia".
Non è stata citata la 1397 chiedeva "l'immediata cessazione di tutti gli atti di violenza, terrorismo, come non è stata citata la 242 del 1967 che chiedeva agli arabi la "fine di ogni stato di belligeranza" e il "riconoscimento del diritto [di Israele] di vivere in pace entro confini sicuri e riconosciuti, libero da minacce o atti di forza"?
Si parla dell’espulsione dei palestinesi senza citare che la popolazione dello Stato d’Israele è formata per il 20% da palestinesi che non lasciarono le loro case obbedendo all’ordine dei Muftì che promisero loro di tornare al seguito delle truppe arabe vincitrici come non è stato citato che che i villaggi che furono attaccati erano i centri da cui si sparava sulle truppe Israeliane e che i sindacati Israeliani lanciarono appelli per non far partire gli arabi con i quali auspicavano una serena convivenza, mentre i palestinesi fuggirono terrorizzati dalla stessa propaganda araba che nel descrivere come terribili le azioni Israeliani ottennero solo l’effetto di determinare le decisioni di fuggire, costasse quel che costasse!
E’ stato detto: "Degli 11.550 addetti dell’Unrwa a West Bank e Gaza mai nessuno è stato incriminato dai tribunali Israeliani per connessioni con il terrorismo". Tutto assolutamente falso.
Nahed Rashid Ahmed Attalah, 38 anni, del campo palestinese di Jabaliyah direttore di un magazzino dell'UNWRA, ha confermato d'aver trasportato più volte terroristi e armi nella sua auto.
Midal Nazal, arrestato mesi fa mentre guidava un’ ambulanza dell’Unrwa veniva trovato in possesso di armi ed esplosivo trasportati con l’automezzo delle Nazioni Unite.
Ala Hassan , Tanzim, ha rivelato che le scuole per i bambini palestinesi gestite dall’Unrwa a Nablus servono per allenarsi a sparare da parte di terroristi. Nahad Attahallah ha confessato di avere usato una macchina dell’ Unrwa per portare i martiri suicidi a farsi esplodere in Israele
Poi il falso sulla favola di Jenin. La verità è stata sancita da fonti assolutamente indipendenti: il rapporto dell’Osservatorio Onu di Ginevra di Mercoledi' 1 maggio 2002 Pubblicazione n 81 Notizie: (Commissione incaricata di indagare su Jenin del ex premier finlandese Martti Ahtisaari, del ex alto commissario per i rifugiati Sadako Ogata e del ex capo della CRI Cornelio Sommaruga). […] In data 29 aprile 2002 l'ufficio dell'Onu per il coordinamento delle relazioni umanitarie(OCHA) ha rilasciato un resoconto intitolato "Statistiche e informazioni dal campo di Jenin".
Questo rapporto conferma che il numero delle vittime tra il 4 aprile, quando l'operazione israeliana e' cominciata, e il 20 aprile risale a 53.
Non una sola parola, infine, ai 989 morti Israeliani e ai 6700 feriti in 23000 attacchi. Poca cosa evidentemente per la signora Gabanelli.
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