Una lettera per spiegare la geografia al ministro Tremaglia
Gerusalemme non è uno Stato
Testata:
Data: 10/08/2004
Pagina: 5
Autore: un giornalista
Titolo: Il ministro Tremagliaitrasforma Gerusalemme in una città-stato
Il Riformista di oggi, 10-08-04, dedica un articolo alla "correzione" della geografia operata dal sito del Ministero degli italiani all'estero, per il quale Gerusalemme è uno Stato e Tel Aviv è la capitale di Israele (vedi "Italiani ne mondo, attenzione!" pubblicato da Informazione Corretta il 9-8-04). E alla lettera che Deborah fait e Sergio Rovasio hanno inviato al ministro Mirko Tremaglia.
Ecco il pezzo:«Sul sito ufficiale del ministero degli italiani nel mondo, risulta esservi una città divenuta Stato. Essa si chiama Gerusalemme. Nessuno sapeva che questa città era divenuta uno Stato. Sappiamo dal sito che vi abitano 1690 italiani. Come si chiamano? Italo-gerosolimitani?». Inizia così una piccata lettera aperta che due esponenti radicali, Deborah Fait e Sergio Rovasio (l’assistente di Marco Pannella) hanno indirizzato ieri al ministro degli italiani all’estero Mirko Tremaglia. La Fait è un’italiana di religione ebraica che ha fatto l’alyà quasi trenta anni orsono e che attualmente è una delle esponenti più combattive della comunità italiana in Israele. In particolare, la Fait contesta a Tremaglia di aver creato un nuovo stato per il piacere del politically correct (di destra e di sinistra oltre che naturalmente per quelli vaticani) senza peritarsi per questo di avere appunto mentito agli italiani all’estero: «Ci appare francamente sorprendente che si prendano in giro gli italiani, non solo nel mondo, soprattutto quelli che vivono a Gerusalemme e che sono convinti di essere israeliani oltre che italiani, inventando uno Stato che non c’è». Dire che Gerusalemme è uno Stato, con capitale Gerusalemme, «è una bugia scrive la Fait - scriverlo su un sito ministeriale del governo è ancora peggio».
In queste ore le proteste on line delle comunità ebraiche mondiali e dei siti di amicizia italo israeliani si stanno scatenando. La polemica non investe solo questa gaffe di Tremaglia, ma anche un’altra, visto che sullo stesso sito ministeriale, poche righe sotto a Gerusalemme, si trova lo stato di Israele con capitale Tel Aviv, come a dire che questa è l’unica capitale che il ministero di Tremaglia riconosce allo stato ebraico. «Per sua informazione, signor ministro prosegue la lettera dai toni assai sarcastici di Fait e Rovasio - la informiamo che Tel Aviv non è mai stata capitale di Israele». Poi un riferimento storico: «Ci sembra che il suo tentativo di imitare la politica degli antichi romani, che all’epoca hanno voluto cancellare Gerusalemme chiamandola Aelia Capitolina, sia ridicolo e anti-storico. Vorremo anche ricordarle, signor ministro, che nel nuovo Stato Gerusalemme, dove si arriva percorrendo una strada in salita, ai cui lati si possono osservare i resti dei carriarmati lasciati là a ricordo delle battaglie combattute da Israele per potersi difendere dai paesi arabi confinanti, che hanno cercato di occuparla ripetutamente negli ultimi 50 anni, vi è la sede di tutti i ministeri israeliani». Qualche maligno, però, insinua che la gaffe di Tremaglia non sia causale, ma serva per tenere buoni i rapporti di An con il Vaticano: il pallino di fare di Gerusalemme una città-stato, sottraendola politicamente e geograficamente a Israele, è uno dei cavalli di battaglia di questo Papa. Uno dei punti che ancora lo distanzia anni luce con i governi israeliani che per ora continuano a risiedere a Gerusalemme.
p.s. Ieri sera siamo tornati sul sito del ministero, ma l’intera sezione sulle comunità italiane in Asia non era più consultabile. Un tentativo in extremis di correggere il tiro?
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