Dieci e lode per la disinformazione
su cronaca e storia
Testata:
Data: 09/07/2004
Pagina: 5
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Battaglia a Gaza, uccisi sette palestinesi
Sull’Unità di oggi la disinformazione è servita. E sotto ogni profilo.Si inizia dalla disinformazione riguardo ai fatti di cronaca.
Il Titolone cubitale ci informa dei sette palestinesi morti ma non accenna minimamente ai feriti (anche in modo gravissimo) da parte israeliana.

A scontrarsi sono un gruppo di miliziani palestinesi e un distaccamento dell’esercito israeliano, che da dieci giorni ha preso il controllo dell’area per impedire il lancio da parte dei guerriglieri di Hamas di razzi artigianali Qassam conto i centri abitati del sud di Israele.
I militari hanno preso d’assalto un palazzo in cui si erano trincerati i miliziani. Negli scontri sette miliziani sono stati uccisi e un soldato israeliano è stato gravemente ferito.
Torniamo ancora un attimo al titolone cubitale: se nell’articolo si ribadisce che costoro erano "miliziani" (= terroristi) che bersagliavano indifesi civili con i temibili razzi Qassam (che seppur "artigianali" come ci dice Udg, sono armi micidiali) perchè nel titolo si trasmutano in anonimi "sette palestinesi uccisi"?

Si continua poi con la disinformazione riguardo ai fatti di politica internazionale.

La violenza segna la vigilia della pubblicazione del parere della corte internazionale di giustizia dell’Aja
Meglio, la violenza seminata dai fanatici terroristi palestinesi che bersagliano con razzi civili israeliani indifesi e che continuano a progettare attentati micidiali (fortunatamente sventati dall’intelligence israeliana) segnano la vigilia della pubblicazione del parere della corte internazionale di "giustizia" dell’Aja. Evidentemente da parte palestinese non si teme il giudizio della corte e si continua tranquillamente a delinquere.
La presa di posizione dell’Aja, chiesta in particolare dal mondo arabo, non sarà vincolante, avrà solo carattere consultivo.

Ma potrebbe diventare, soprattutto se sarà negativa per Israele, un arma potente nella guerra parallela, diplomatica e di immagine, che i due campi combattono nelle organizzazioni internazionali e davanti all’opinione pubblica mondiale.
Analizziamo il lapsus freudiano di Udg:

"potrebbe diventare, soprattutto se sarà negativa per Israele, un arma potente nella guerra parallela, diplomatica e di immagine" : capiamoci bene, se il parere della corte sarà contro Israele allora sarà un’arma potente.... ma quindi, se per assurdo (poiché non ci aspettiamo un rinsavimento improvviso dei demagoghi dell’Aja) la sentenza fosse favorevole ad Israele allora non sarebbe un’arma potente in tale guerra.

Con questo inconscio svarione Udg ci dimostra che quello che è contro Israele è "potente", gravido di conseguenze sull'opinione pubblica internazionle quello che è a favore di Israele non lo è, perchè viene ignorato.

Continuiamo dunque con la disinformazione di fatti storici

La barriera israeliana sia costruita per buona parte all’interno dei territori palestinesi contro Israele nella guerra del 1967 contro i suoi vicini arabi.
Scritto così pare che Israele fosse in guerra con i vicini arabi e che inopinatamente abbia deciso di invadere i territori palestinesi, a quanto pare "non arabi" ed inermi spettatori.

Spiegare ad Udg che Israele fu attaccata da tutti i fronti dai paesi arabi (palestinesi compresi) che aspiravano al suo annientamento, spiegargli che la guerra finì con la miracolosa vittoria di Israele la quale si guadagnò degli avamposti per evitare il più possibile futuri attacchi dei vicini arabi (palestinesi compresi) e che comunque la cosa fu inutile perchè manco 5 anni dopo gli arabi (palestinesi compresi) tornarono a riprovare a buttare a mare gli ebrei... beh, pretenderemmo troppo dall’unità

Ed infine ecco a voi la disinformazione su fatti di politica israeliana

I laburisti che sono favorevoli al ritiro da Gaza, potrebbero richiedere anche una ripresa dei negoziati con i palestinesi, interrotti un anno fa da Sharon il quale ritiene che non ci siano interlocutori validi tra i palestinesi da quando è stato costretto alle dimissioni l’ex premier Abu Mazen.


Abu Mazen (personaggio comunque dal passato losco, implicato nella strage degli atleti israeliani a Monaco nel 72) venne costretto alle dimissioni dal grande veglio Arafat. Si disse che Abu Mazen volesse esercitare concretamente il suo potere e non essere solo il galoppino di Arafat... si disse che l’uomo in kefiah gli sputò addirittura in faccia prima di silurarlo definitivamente. Dopo varie vicende di fantapolitica palestinese, venne eletto Abu Ala che- si disse- era più mansueto e dava al saggio Arafat , interessato a mantenre il suo potere dispotico, meno grane.

Il governo israeliano si innervosì non poco nel vedere che il nemico numero uno che da sempre ha giurato morte ad Israele riuscisse a mantenere posti di comando, con il consenso europeo, e impedisse di fatto ogni dialogo concreto tra le due parti, quindi a Sharon scappò di dire che non vi erano interlocutori validi con cui trattare. Scriviamo "gli scappò di dire" perchè in seguito Sharon accettò di essere più morbido e accettò più volte di incontrare Abu Ala.

Peccato che alla vigilia di ogni incontro i terroristi palestinesi si adoperarono a falciare innocenti vite israeliani in attentati tristemente memorabili cosa che, di buon diritto, costringeva Sharon a cancellare l’incontro.

Israele ha sempre desirato il dialogo ma il dialogo si fa tra esseri umani vivi, difficile farlo con chi non perde occasione per tentare di massacrarti.

Voto all’Unità: oggi è davvero un 10 e lode di disinformazione.


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