Abu Ala dichiara: Arafat colluso con il terrorismo
sembra però che ai nostri media non interessi
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Data: 22/06/2004
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: Abu Ala rivendica pubblicamente la collusione di Arafat col terrorismo
Abu Ala rivendica pubblicamente la collusione di Arafat col terrorismo: non
interessa a nessuno!


In una intervista pubblicata a Londra il 20 giugno dal giornale arabo Asharq
al-Awsat, il primo ministro palestinese Ahmed Qurei (Abu Ala) ha detto
testualmente: "Noi abbiamo dichiarato con chiarezza che le Brigate dei
Martiri di Al Aqsa sono parte di Fatah...Noi siamo impegnati nei loro
confronti e Fatah porta la piena responsabilità per il gruppo".

Finalmente, dunque, la massima autorità del governo palestinese, un
personaggio noto in occidente come moderato, ammette formalmente che il
gruppo politico egemone presieduto da Arafat, e dal quale emana direttamente
ogni potere politico e rappresentativo all' interno dell' Autorità
Palestinese, è direttamente responsabile della gestione di uno dei tre
raggruppamenti terroristici che hanno rivendicato la totalità dei più
sanguinosi attentati contro civili in Israele nel corso di questi anni.
Il primo ministro ha anche aggiunto che "Non vi è nulla che si chiami primo
ministro o ministro dell'interno...vi è solamente una istituzione
palestinese che si chiama Autorità Palestinese e questa è guidata dal
presidente Yasser Arafat".

I nostri media hanno ignorato - verrebbe voglia di aggiungere: ovviamente -
questa notizia, che in realtà è strabiliante.Il primo ministro palestinese,
con questa dichiarazione, afferma implicitamente che il governo israeliano
ha perfettamente ragione quando denuncia la stabile, forte ed organica
collusione - pardon, complicità - di Arafat con il terrorismo, che egli
guida, finanzia e coordina.
Lasciando impregiudicata ogni opzione politica che possa aiutare Israele ed
il popolo palestinese a convivere in pace, i nostri politici non possono
più, dopo questa che non è una ammissione ma una rivendicazione orgogliosa,
perseverare nel dare fiducia ad Arafat e nel considerarlo campione della
pace. Se di qualcosa egli è campione, è dell' odio viscerale, del tradimento
( nei confronti di chi firma accordi con lui, ma anche del suo stesso
popolo), del cinismo più brutale.