Un concorso di bellezza visto da due agenzie stampa
Associated Press e Ansa
Testata:
Data: 19/06/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione-Roberto Ferri
Titolo: Via le palestinesi dal concorso di bellezza
Argomento futile potrebbe definirsi un concorso di bellezza. Ma se viene tenuto a Ghilo, il quartiere di Gerusalemme poco lontano dalla cittadina palestinese di Beit Jalla, allora il futile diventa politico.
Esaminiamo come ne scrive City ( che sceglie di riprendere la notizia dall'Associated Press) e come ne riferisce l'Ansa, per una volta con un commento equilibrato a firma di Roberto Ferri. Sarà per questo che City ha preferito A.P. ?
Ecco City, a cui segue il nostro commento:

A pag. 3 Una foto di una bella ragazza con la seguente didascalia: "Una della partecipanti israeliane a Miss Barriera viene fotografata davanti al manifesto del concorso" campeggia al centro di un articolo dal titolo
"Neanche la bellezza serve a fare pace. Palestinesi minacciate, no a Miss Barriera.
Gerusalemme - Doveva essere un concorso di bellezza per la pacificazione, ma sulla passerella di Miss Barriera hanno sfilato solo israeliane. Le palestinesi, minacciate, non si sono presentate.
Il concorso si è svolto martedì a Gilo un sobborgo in Cisgiordania che Israele ha conquistato nella guerra del 1967 e ha poi annesso a Gerusalemme. Il muro divisorio che il governo di Ariel Sharon sta costruendo per bloccare i terroristi passa di qui. All'inizio della seconda Intifada, tre anni e mezzo fa, in questa zona di confine ci sono stati spesso scontri tra palestinesi ed esercito israeliano. Otto ragazze palestinesi di Betlemme, tutte di religione cristiana, erano invitate a partecipare all'elezione di Miss Barriera Divisoria, il concorso ideato dall'imprenditore ebreo Azi Nagar e dalla araba-israeliana Jacqueline Yosef. Il salone di bellezza gestito da quest'ultima a Gilo è frequentato da ragazze di entrambe le sponde del muro: da qui l'idea di accomunarle in un concorso di bellezza che superasse le divisioni. COn l'avvicinarsi del concorso, le adesioni delle ragazzi di Betlemme sono state però via via ritirate. Motivo: le minacce a loro e ai familiari da parte di militanti palestinesi contrari all'iniziativa. Una sola, Dina Mukhreiz, era rimasta in gara, ma lo stesso Nagar le ha chiesto di desistere: "Preferisco avere una ragazza carina e felice piuttosto che na regina di bellezza spaventata o morta", dice l'uomo. che ritenterà l'organizazione il prossimo anno. "Il fatto che Dina non sia venuta - dice la 17enne Hila, una delle partecipanti . significa che anche queste iniziative di pace sono destinate a fallire." (AP)
Se da una parte finalmente perfino City comincia a denunciare le violenze e le minacce di stampo mafioso dei palestinesi musulmani verso i cristiani, dall'altra continua la sua estrema scorrettezza sia nella scelta dei titoli che nel porre le questioni all'interno degli articoli. Nel titolo e nella foto che prendono una buona parte della pagina, non c'è il minimo accenno al fatto che le minacce provengono da parte palestinese. Viene invece sottolineato, in un concorso aperto ad arabi ed ebrei, che le ragazze che non possono partecipare sono palestinesi. Viene automatico pensare (anche noi ci siamo cascati prima di leggere l'articolo per intero) che le minacce provengano dalla parte israeliana. Anche nell'articolo l'indicazione sul perché le cristiane non possono partecipare al concorso viene solo alla fine di una lunga descrizione (peraltro molto parziale) della situazione generale. Inoltre il giornale "dimentica" che gli abitanti cristiani di Bet Jalla sono stati cacciati via dai palestinesi musulmani che usavano le loro case per sparare sui civili israeliani dirimpettai di Gilo. Al contrario City ci racconta che da quelle parti all'inizio della guerra (voluta da Arafat, ma anche questo purtroppo è omesso) c'erano scontri tra "palestinesi ed esercito israeliano". Insomma i soliti civili palestinesi piccoli pochi e poveri che si scontrano con un esercito organizzato, ricco e crudele.

Ben diverso e molto più equilibrato, il resoconto dell'Ansa. Che riportiamo con piacere, vista la tradizionale propensione dell'Ansa verso la parte palestinese. Che stia cambiando qualcosa ? la cronaca è di Roberto Ferri:

MO: CONCORSO BELLEZZA, LE MISS PALESTINESI SI RITIRANO/ANSA
MINACCIATE DA GRUPPI INTIFADA
(di Roberto Ferri)
(ANSA) - BETLEMME (CISGIORDANIA), 18 GIU - Il conflitto e le
profonde divisioni tra israeliani e palestinesi hanno fatto
naufragare un'iniziativa volta ad avvicinare i due popoli.
Un concorso di bellezza chiamato 'Miss Linea Demarcazione',
aperto a giovani israeliane e della Cisgiordania, e' di fatto
fallito quando le otto concorrenti palestinesi, tutte di
religione cristiana e residenti del distretto di Betlemme, si
sono ritirate per le minacce ricevute da gruppi dell'Intifada.
Unica araba a partecipare e' stata Arpy Krikorian, una armena
residente a Gerusalemme est. Il concorso e' stato vinto infine
da una ragazza ebrea di 17 anni, Ortal Baltiti.
'Miss Linea Demarcazione' si e' svolto a Gilo, un rione
ebraico di Gerusalemme costruito oltre le linee armistiziali in
vigore fino alla Guerra dei sei giorni (1967).
Per i palestinesi Gilo e' un insediamento colonico, tanto
piu' inviso in quanto sorto su terre confiscate al vicino
villaggio cristiano di Beit Jala (Betlemme).
Nei primi mesi dell'Intifada, la verdeggiante vallata che
separa Gilo e Beit Jala e' stata teatro di aspri combattimenti,
che hanno provocato vittime da ambo le parti. Ora sono divisi
fisicamente dalla 'barriera di separazione' che Israele sta
edificando in Cisgiordania.
''Il concorso di bellezza era solo un pretesto per parlare di
pace e coesistenza - ha spiegato Adi Nagar, una organizzatrice
della manifestazione - L'obiettivo vero era quello di avvicinare
i palestinesi di Beit Jala e Betlemme agli israeliani di Gilo.
Le due comunita' sono fisicamente vicine eppure si tengono a
distanza''.
Con il consenso delle famiglie, otto adolescenti palestinesi
si erano iscritte alla competizione. Nei giorni precedenti il
concorso, sette si sono fatte da parte. Alla ottava - Dina
Makhriz, tra le favorite e percio' indecisa su come
comportarsi - e' stata la stessa Nagar a consigliare il
forfait.
''Tutte erano state minacciate da sconosciuti. Cosi' ho detto
a Dina di rimanere a casa. Ho preferito saperla felice assieme
ai genitori piuttosto che vederla sfilare impaurita al nostro
concorso'', ha raccontato Nagar.
A Beit Jala e Betlemme nessuno conferma pubblicamente le
minacce ma e' convinzione diffusa che le giovani siano state
intimidite da militanti dell'Intifada. Peraltro molti criticano
le famiglie che hanno autorizzato le figlie ad iscriversi alla
gara. ''Gilo e' una colonia, e quelle ragazze hanno commesso un
errore accettando di partecipare a quel concorso di bellezza. I
loro genitori non devono dimenticare che i palestinesi soffrono
a causa dell'occupazione israeliana'', ha esclamato Muna Mahfuz,
una studentessa universitaria di Betlemme.
Per Ortal Baltiti, la miss eletta, la mancata partecipazione
delle ragazze palestinesi ''e' stata invece un'altra occasione
perduta di dialogo''. ''I primi a pagare il prezzo del
conflitto - ha detto la giovane israeliana subito dopo essere
incoronata reginetta di bellezza - siamo proprio noi, i ragazzi
delle due parti, che vogliamo vivere felici, lontano dalla
guerra''.(ANSA).

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