La Siria si accorge dell'esistenza di Israele, ma per la Turchia il terrorismo non esiste
due notizie Ansa e Adnkronos
Testata:
Data: 15/06/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Notizie dal Medio Oriente
ADNKRONOS dà notizia della possibile abolizione da parete della Siria del veto al riconoscimento di Israele, contenuto nella sua convenzione nazionale. A più di 50 anni dalla nascita di Israele, dunque, in Siria si discute dell'abolizione di un divieto legale a prenderne atto. Vediamo se è la volta buona.
Ecco il pezzo,intitolato:

M.O.: Siria pronta ad abolire il veto al riconoscimento a Israele, Damasco vuole riformare la sua carta politica.

Gerusalemme, 15 giu. - (Adnkronos)- La Siria intende rimuovere
il veto al riconoscimento d'Israele contenuto nella propria
''Convenzione nazionale'', il documento che delinea la politica
ufficiale del Fronte Nazionale Progressista alla guida del Paese. Lo
scrive oggi Al Watan, quotidiano dell'Oman citato sul sito di
Ha'aretz. Il Fronte comprende otto partiti guidati dal Baath, la
formazione politica arabo nazionalista al potere.

La Convenzione proibisce esplicitamente il riconoscimento
d'Israele, nonche' l'apertura di negoziati e la firma di una pace con
lo stato ebraico. Secondo al Watan, Damasco vorrebbe sostituire
questo veto con un richiamo alla realizzazione delle risoluzioni
dell'Onu come base per una pace giusta in Medio Oriente.

La Siria, spiega il quotidiano, vuole rivedere l'intero testo
della Convenzione, legata al clima degli anni Settanta in cui fu
scritta. La nuova versione dovra' fra l'altro tenere conto del crollo
dell'Urss.
ANSA riporta invece le dichiarazioni di condanna a Israele del premier turco Erdogan, che ci pare dimentichino totalmente l'esistenza del terrorismo palestinese.
MO: TURCHIA, NUOVE CRITICHE ERDOGAN A ISRAELE
PM TURCO, TEL AVIV STA FACENDO CRESCERE ANTISEMITISMO

(ANSA) - ANKARA, 15 GIU - Il premier turco Tayyip Erdogan ha
accentuato oggi le sue recenti critiche nei confornti di
Israele, alleato tradizionale della Turchia in Medio Oriente,
affermando che c'e' una asimmetria nell'uso delle armi tra
israeliani e palestinesi e che il governo israeliano sta facendo
crescere l'antisemitismo nel mondo.
''Nessuno puo definire i palestinesi come criminali nell'uso
delle armi. Essi usano pietre mentre Israele li inonda di bombe.
C'e' una seria asimmetria tra loro. Noi non abbiamo alcun
problema con il popolo israeliano. Tuttavia, le recenti azioni
di Israele stanno facendo crescere l'antisemitismo nel mondo'',
ha detto Erdogan in un discorso al gruppo parlamentare del suo
partito di radici islamiche Akp precisando di considerare
l'antisemitismo ''un crimine contro l'umanita'''.
Israele e la Turchia hanno un accordo strategico militare dal
1996 ed Ankara ha tenuto da allora una rigorosa equidistanza tra
israeliani e palestinesi, ma dopo le uccisioni mirate dei leader
di Hamas e l'incursione israeliana nel campo profughi di Rafah a
Gaza, Erdogan ha definito ripetutamente ''terrorismo di stato''
le azioni del governo presieduto da Ariel Sharon. (ANSA).