Su City di ieri, giovedì 13 maggio '04 a pag. 3, dedica un articolo agli scontri avvenuti a Gaza. Naturalmente quando si parla di stragi di israeliani il giornale non spende neanche una parola di condanna nei confronti degli assassini, ma anzi pubblica una foto sopra il titolo ritraente una piazza piena di carri armati e macerie con la didascalia "Carri armati israeliani presidiano il dentro del quartiere Zeitun, a Gaza, durante gli scontri con i militanti palestinesi" (Foto Ap). Il titolo dell'articolo Gaza, uccisi altri cinque soldati di Israele non rivela nessuna delle atrocità commesse dai terroristi palestinesi. E come abbiamo sempre sostenuto, il titolo, soprattutto se a caratteri cubitali è ancora più importante dell'articolo stesso. Oltre alla fredda cronaca di questo eccidio e della ripetizione parziale di quello che è successo due giorni fa c'è un altro trafiletto, naturalmente non commentato, che suona alquanto ridicolo se non fosse drammatica la situazione propagandistica di questo giornale:
Il gruppo sciita libanese degli Hezbollah ha condannato la decapitazione del civile americano Nick Berg. "Una cosa orribile e un danno enorme per l'Islam e i musulmani, che nasconde gli abusi Usa sugli iracheni" (Reuters)

Vorremmo ricordare che gli Hezbollah hanno fatto anche di peggio: l'esempio più lampante è stato il massacro dei tre soldati israeliani rapiti al confine col Libano e che ancora oggi non si sa nulla di Ron Arad rapito da loro e portato probabilmente in Siria. Il ghigno di Nasrallah alla restituzione dei corpi ha rivelato la natura cinica e mortifera di questa terroristi. Gli Hezbollah sono considerati terroristi perfino dall'Unione Europea. Per questo City, riportando la dichiarazione, senza nessun commento, fa da cassa di risonanza all'organizzazione che si preoccupa più della propria immagine che di qualunque principio etico.
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