Testata: Data: 13/05/2004 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: Immagini della decapitazione di Nick Berg
Le immagini delle sevizie nel carcere di Abu Grahib hanno fatto il giro del mondo suscitando unanime indignazione. Immagini senza dubbio crude, ma che nessun giornale nè TV ha censurato. Ieri su internet è circolato il video che mostrava la decapitazione del giovane americano Nick Berg. Soltanto Il Foglio e Libero ne hanno pubblicato, coraggiosamente, le immagini. Nessun Tg le ha fatte vedere. Di fronte a simili barbarie ci possono essere diverse reazioni. La prima è quella di chi non vuole vedere poichè vuole tutelarsi da queste inenarrabili violenze e inconsciamente nega siano accadute; la seconda viene dall'atteggiamento di chi, conscio della barbarie, vuole capire fino a che punto possa arrivare. Per questo motivo la scelta di non mostrare la decapitazione di Nick Berg mentre le sevizie del carcere iracheno hanno fatto bella mostra di sè, si rivela una scelta politica e una limitazione della libertà e del diritto all'immagine imposto arbitariamente dall'alto. Inoltre, in una società come la nostra in cui l'immagine spadroneggia, scegliere quali immagini mostrare e quali no diventa un potere molto forte, che la stampa e la TV,per restare imparziali, non dovrebbero arrogarsi. La testa mozzata di Nick Berg è uno scempio, così come lo è l'esibizione dei resti dei soldati israeliani. Questo è il terrorismo islamista: non accorgersene o non dare la possibiltà di capirlo è una scelta che il mondo occidentale fa e che pagherà a caro prezzo.