Il giornale di Furio Colombo continua la covata
e così aumenta la disinformazione su Israele
Testata:
Data: 17/04/2004
Pagina: 10
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: « Ultimatum di Sharon sul ritiro da Gaza: o il Likud sta con me o mi dimetto»
Non vogliamo essere precipitosi nel giudizio, ma pare che Udg si sia reso conto del fatto che negli ultimi quattro giorni non ha fatto altro che sminuire e demonizzare il tanto annunciato ritiro da Gaza.
Eppure il testo prodotto dai collaboratori di Sharon rappresenta una svolta nei 27 anni di storia del Likud e non può essere sminuito
Ci piacerebbe immaginare che Udg stia parlando a se stesso e che stia commentando i fiumi di inchiostro spesi per porre in cattiva luce l’ennesimo tentativo del premier Sharon di creare presupposti per una risoluzione del dramma mediorientale (mentre i palestinesi vagheggiano di "potenziare" le bombe contro civili israeliani utilizzando sangue infetto da Aids).
Ci piace immaginare che Udg stia valutando l’enorme sacrificio che Sharon chiede al suo popolo: un sacrificio in termini etici (il ritiro è per certi versi un premio alla strategia del terrorismo palestinese) e un tremendo sacrificio in termini di sicurezza (l’assenza dell’esercito all’interno della striscia di Gaza permetterà ai terroristi opportunità formidabili di delinquere).
Ma dell'esperienza facciamo tesoro e non vogliamo illuderci. Infatti nel medesimo articolo di oggi, in cui gli viene il rimorso di coscienza che abbiamo segnalato, arriva a scrivere
Anche dopo il ritiro israeliano, la vita degli abitanti della striscia (circa un milione e mezzo) sarà tutt’altro che rosea: il confine terrestre verrà recintato e presidiato da Israele, la costa sarà pattugliata da motovedette israeliane, il cielo sorvolato da veicoli israeliani. Se poi a Gaza si creasse un "pericolo incombente" Israele si riserverebbe il diritto a compiere nuovamente raid armati
1_La vita degli abitanti della Striscia non è al momento "rosea" per loro stessa responsabilità: forse dopo il ritiro dell’esercito israeliano potrebbero dedicarsi ad attività diverse dalla fabbricazione di bombe e kamikaze, educando le nuove generazioni alla pace ed alla coesistenza. Ma chi conosce bene le ragioni dei Signori di Gaza, oppressori del loro stesso popolo, sa che le cose ben difficilmente prenderanno questa piega.
2_Pare davvero strano pensare che Udg soggiorni in Israele e che quindi conosca bene la realtà del territorio di cui stiamo parlando. Evacuando Gaza, Israele sposta sua sponte il pericolo praticamente sulla porta di casa: la smetta di farci credere che i palestinesi saranno murati vivi tipo indiani in una riserva di caccia.
Mettere qualche soldato e qualche postazione a difesa del suo popolo pare il minimo e forse non basterà, visto la veemenza dell’odio e la diabolica furbizia delle falangi terroriste palestinesi. Strategicamente abbandonare Gaza è un azzardo tremendo: come fa Udg a sostenere che addirittura Israele dovrebbe cessare ogni tipo di difesa nei confronti di quella che è una vera polveriera di odio antisraeliano?
3_Le motovedette israeliane servono perchè ai palestinesi la costa serve solo per farsi recapitare traghetti zeppi di armi (la nave Karin A dall'Iran insegna): qualora facessero altro uso del commercio marittino, non ci sarà nulla da obiettare nè da controllare.
4_certo che i velivoli israeliani continueranno a monitorare le manovre di certi gruppi terroristici (certo non monitoreranno la signora che si fa il bagno al secondo piano di un palazzo qualsiasi di Gaza) e aggiungiamo che non basterà per salvare eventuali cittadini israeliani da qualche pazzo kamikaze: l’esercito a Gaza era fondamentale e Israele vi rinuncia come atto disperato per un accordo.
5_Udg faccia pure ironia su un eventuale "pericolo incombente" che da Gaza può colpire Israele, il rischio che Sharon sta facendo correre al suo popolo è forse inimmaginabile e lo fa per una speranza. L’unica speranza di certi palestinesi invece è solo ed esclusivamente quello di massacrare più israeliani possibile.Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione de L'Unità. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.
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