Anche i "grandi" quotidiani se ne accorgono
C'è del marcio nella UE di Romano Prodi
Testata:
Data: 06/01/2004
Pagina: 8
Autore: dai servizi esteri
Titolo: Antisemitismo, Prodi e l'Unione Europea
Dopo l'articolo del FINANCIAL TIMES di ieri lunedì anche i "grandi" media italiani se ne sono accorti: la denuncia di Bronfman e Benatoff non rischia più di passare sotto silenzio e la responsabilità di Romano Prodi, presidente della Commissione UE è tale da non permettergli più di fare il pesce in barile. Ora dovrà assumere una posizione chiara di fronte alla " azione e inerzia" dell'Unione Europea, come i due presidenti ebrei hanno definito il comportamentio dell'UE.
Ieri Informazione Corretta era intervenuta subito sull'argomento, richiamando Prodi alle sue responsabilità. Ma solo quando la notizia della presa di posizione di Bronfman e Benatoff è stata resa pubblica dal Financial Times Prodi ha sentito il dovere di reagire, peraltro in modo isterico e patetico, rivelatore della sua volontà di sfuggire ad ogni responsabilità. Ah si, allora io non faccio più il convegno sul razzismo, pare abbia dichiarato stizzito.
Ricordiamo che la sfida di Bronfman e Benatoff alla UE era diretta contro il sondaggio che aveva giudicato Israele il pericolo più grande per la pace, un risultato che era stato possibile grazie all'impostazione maliziosa e pregiudiziale del sondaggio stesso. E all'aver tenuto nascosto il rapporto dell'Università di Berlino che indicava chiaramente la rinascita dell'antisemitismo in Europa grazie alla forte presenza del fondamentalismo islamico e la messa sotto accusa di Israele da parte delle sinistre pacifiste,antiamericane e filopalestinesi. Il tutto è avvenuto sotto il silenzio corresponsabile di Romano Prodi. E' ora che ne renda conto.
Pubblichiamo gli articoli che sono usciti oggi su Stampa, Repubblica e Corriere, per dar modo ai nostri lettori di rendersi conto della situazione. E li invitiamo a scrivere ai tre quotidiani molte lettere per invitare Prodi a gettare la maschera e ad assumersi le sue responsabilità.
Cominciamo con LA STAMPA:

Antisemitismo, salta il convegno Ue

Una lettera di Prodi ai leader ebraici che lo hanno attaccato

BRUXELLES
E’ durata poco la pace sancita a dicembre dall’incontro tra il presidente dell'esecutivo Ue, Romano Prodi, e i leader delle comunità ebraiche europee: un nuovo incidente ha fatto saltare proprio quel seminario sull’antisemitismo che il prossimo mese avrebbe dovuto ufficializzare la fine delle incomprensioni suscitate a novembre dal sondaggio Eurobarometro su Israele (che indicava nello Stato ebraico il maggior pericolo per la pace), e dal sospetto insabbiamento di un rapporto choc sulla diffusione e la natura dei sentimenti antisemiti nell’Unione. La dura polemica che ne era nata e che si sperava superata, è stata rilanciata ieri con rinnovata asprezza in un intervento sul «Financial Times» firmato dal presidente del Congresso mondiale ebraico, Edgar Bronfman, e da Cobi Benatoff, a capo di quello europeo. «L'antisemitismo - hanno scritto - può essere espresso in due modi: con l’azione e l'inazione. Sorprendentemente, la Commissione europea è colpevole di entrambi». Il sondaggio, «errato e pericolosamente infiammatorio», la mancata diffusione dello studio commissionato al proprio Osservatorio «che illustra il coinvolgimento delle minoranze musulmane negli incidenti che marcano il crescente antisemitismo in Europa» sono, a loro giudizio, «azioni dettate da motivazioni politiche», che manifestano «una mancanza di volontà e di decenza».
Accuse pesanti che hanno subito alimentato l’ipotesi di un rinvio o di una sospensione dell’iniziativa che avrebbe dovuto coronare il ritrovato accordo. Infatti, dopo una giornata di voci semi-ufficiali e dichiarazioni affidate ai portavoce, un Prodi «sorpreso e scioccato» ha annunciato di aver comunicato a Bronfman e a Benatoff «la sospensione della preparazione del seminario sull’antisemitismo» diffondendo il testo inviato ai due leader in cui esprime incredulità per l’attacco subito. Nella lettera il presidente della Commissione rievoca, fra l’altro, l’accordo appena raggiunto: «Ricordo nitidamente che lei, signor Benatoff, in quell’occasione mi ha portato i saluti personali del signor Bronfman e i ringraziamenti per il mio impegno e la mia dedizione sulle questioni legate alla causa degli ebrei e alla lotta contro l’antisemitismo».
Prima dell’annuncio di Prodi il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aveva auspicato che il seminario avesse luogo comunque. «Un rinvio - aveva detto - sarebbe una preoccupante battuta d' arresto dell'Europa rispetto a una priorità che i 25 capi di Stato e di governo europei, la Commissione e la Presidenza italiana hanno ribadito a dicembre».
Ecco l'articolo del CORRIERE DELLA SERA:
Salta seminario sull’antisemitismo

Congresso ebraico e Commissione Prodi tornano a scontrarsi

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES — Il mondo ebraico accusa l’Unione europea di « tradimento morale » , di coltivare e di esportare l’antisemitismo, cioè il « più grande diavolo che abbia mai conosciuto l’umanità » . E il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, decide di « sospendere » il « seminario di studio » , in programma a febbraio, sulla violenza ai danni degli ebrei ( attentati alle sinagoghe, pestaggi e intimidazioni a singoli cittadini).
Ieri mattina Prodi pensava di godersi l’ultimo giorno di semivacanza nella sua casa di Bologna, in attesa del primo impegno ufficiale di oggi a Dublino ( presentazione del « semestre italiano » ) . Giornali e caffè ( niente posta, dopo il « libro- bomba » ) . Tutto bene ( o benino) fino alla prima pagina del Financial Times.
Il quotidiano inglese pubblica una lettera firmata da Edgar Bronfman e Cobi Benatoff, presidenti, rispettivamente della versione « mondiale » ed « europea » del « Congresso ebraico » . Gli autori dichiarano di non volere « usare mezze parole » . Ne viene fuori un testo di una durezza impressionante, fin dalle prime righe: « L’antisemitismo si può esprimere in due modi, attraverso l’azione o attraverso l’inerzia. La Commissione europea è chiaramente colpevole in entrambi i casi » . I due massimi rappresentanti dell’ebraismo nella « so cietà civile » ripescano e rilanciano polemiche che, almeno a Bruxelles, erano considerate chiuse. Si rimette sul tavolo il sondaggio pubblicato nel novembre scorso da « Eurobarometro » , l’istituto statistico della Commissione. Secondo quel questionario il 59% dell’opinione pubblica europea considera lo Stato di Israele la « più grande minaccia per la pace nel mondo » . Ma c’è anche « la colpa per omissione » : Bruxelles ha bloccato la diffusione di un altro studio, promosso dal « l’Osservatorio dell’Unione europea sul razzismo e la xenofobia » di Vienna, nel quale si « dimostrava come dietro l’ondata degli incidenti antisemiti ci fossero estremisti di destra, fondamentalisti islamici, giovani Musulmani e formazioni della sinistra filopalestinese » . Insomma, « un’indecenza » , perché, « come insegna il Talmud » , cioè il libro che codifica la legge ebraica, « il silenzio implica accordo » .
La risposta di Prodi arriva solo in tarda serata, con una lettera inviata direttamente a Benatoff e Bronfman: « Non posso credere che voi abbiate firmato un simile articolo » .
Segue una replica punto su punto. Prodi ricorda che l’Osservatorio di Vienna è « un’istituzione indipendente » e quindi « la Commissione europea non avrebbe potuto censurare lo studio » . Ma, soprattutto, il presidente della Commissione rivela di aver ricevuto dallo stesso Benatoff, nel corso di un incontro a Bruxelles, i « ringr aziamenti, anche da parte di Bronfman, per l’impegno a favore della causa degli ebrei e per la lotta contro l’antisemitismo » . La conclusione di Prodi, a questo punto, è semplice: « Il vostro atteggiamento mi costringe a sospendere la preparazione del seminario in programma » . Niente convegno, quindi, né a febbraio, né, probabilmente, più avanti.
Giuseppe Sarcina


Quindi LA REPUBBLICA:
L´attacco in un articolo sul Financial Times: nel mirino il sondaggio su Israele e il rapporto sulla xenofobia
"La Commissione è antisemita" il Congresso ebraico contro Prodi
Il leader Ue: "Sono scioccato". Sospeso un seminario sul razzismo

DAL NOSTRO INVIATO

BRUXELLES - Il Congresso mondiale ebraico accusa la Commissione europea di antisemitismo. E Romano Prodi, «sorpreso e scioccato», congela i preparativi per un seminario che aveva organizzato per febbraio con esponenti dell´ebraismo mondiale proprio con lo scopo di discutere e denunciare la crescita dell´antisemitismo in Europa.
Con un articolo pubblicato ieri sul Financial Times, Edgar Bronfman, presidente del Congresso mondiale ebraico, e Cobi Benatoff, presidente del Congresso ebraico europeo, lanciano una durissima accusa alla Commissione di Bruxelles, colpevole a dir loro di antisemitismo «sia con atti sia con omissioni». L´"atto" a cui si riferiscono è la pubblicazione, nello scorso autunno, di un sondaggio condotto da Eurobarometro da cui risultava che la maggioranza degli europei intervistati considera Israele una minaccia per la pace mondiale. Secondo i due esponenti ebraici, si sarebbe trattato di un sondaggio «viziato e pericolosamente infiammatorio».
L´"omissione" contestata alla Commissione è la mancata pubblicazione di un rapporto sull´antisemitismo che era stato commissionato dall´Osservatorio europeo per il monitoraggio del razzismo e della xenofobia, un´agenzia indipendente che ha sede a Vienna. Lo studio, che indica come le violenze in Medio Oriente siano all´origine di un´impennata di antisemitismo che ha per protagonisti non solo la destra xenofoba ma anche le organizzazioni islamiche e filo-palestinesi, era stato bloccato dall´Osservatorio di Vienna perché considerato scientificamente poco attendibile.
Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi e direttore del gruppo dei consiglieri politici della Commissione, ha ricordato che l´Osservatorio è un organismo pienamente indipendente dalla Commissione, proprio per tutelarne la piena autonomia. Ma da New York un portavoce del Congresso ebraico, pur dicendosi «lieto di accogliere qualsiasi correzione tecnica», ha sostenuto che «la questione è molto più ampia e la Commissione è venuta meno ai propri obblighi morali», senza specificare quali.
Romano Prodi, che aveva inaugurato la sua presidenza dell´esecutivo comunitario proprio con un pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti, ha reagito duramente alle accuse con una lettera indirizzata a Benatoff e Bronfman.
«Non posso credere - scrive il presidente dell´esecutivo comunitario - che abbiate scritto che la Commissione ha censurato il rapporto quando sapete perfettamente che l´Osservatorio di Vienna è un´istituzione indipendente e che la Commissione non ha il potere di interferire nelle sue decisioni».
«Non posso credere - scrive ancora Prodi - che voi abbiate accusato la Commissione di essere stata "politicamente motivata" nel pubblicare il sondaggio dell´Eurobarometro dopo quello che vi ho spiegato nel corso di un incontro che abbiamo avuto a New York il giorno stesso della pubblicazione». Prodi si dice incredulo anche per l´accusa di «aver dimostrato una mancanza di volontà e di decenza» nel combattere l´antisemitismo rivoltagli dal Congresso ebraico, e ricorda di aver convocato «pochi giorni fa nel mio ufficio un incontro proprio su questo tema a cui hanno partecipato i più alti esponenti delle organizzazioni ebraiche laiche e religiose».
Il presidente della Commissione infine ricorda le parole di apprezzamento rivoltegli, in pubblico e in privato, proprio da Benatoff e Bronfman, per gli sforzi compiuti nella lotta contro l´antisemitismo. L´atteggiamento dimostrato dai due leader ebraici, conclude Prodi, «mi obbliga a sospendere i preparativi per il seminario e va contro i nostri interessi reciproci. Mi auguro che porrete le condizioni per riprendere al più presto un dialogo fruttuoso quanto indispensabile tra le nostre istituzioni». Su questo punto il ministro degli esteri italiano, Franco Frattini, ha emesso ieri un comunicato auspicando «che sia confermato in ogni caso l´incontro già programmato per il prossimo mese a Bruxelles».
(a.b.)



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