L'Ue diffonde e nasconde
Promemoria per Prodi
Testata:
Data: 05/01/2004
Pagina: 1
Autore: La Redazione
Titolo: L'UE è due volte antisemita
Esce oggi 5.1.2004 sul FINANCIAL TIMES un lungo articolo in prima paginea nel quale vengono riportate le opinioni di Edgar Bronfman, presidente del Congresso Mondiale Ebraico, e di Cobi Benatoff, presidente del Congresso Ebraico Europeo.
Essi sostengono che "l'antisemitismo si può esprimere in due modi: con l'azione e l'inazione. Eccezionalmente la Commissione Europea si è resa colpevole di entrambi". La notizia era già stata anticipata ieri da alcuni organi di stampa italiana (pochissimi per l'esattezza). In Italia l'abbiamo letta solo su AVVENIRE riportata in poche ma corrette righee su LIBERO in un articolo molto esauriente. Silenzio, anche oggi, sugli altri media. Eppure quella di Bronfman e Benatoff è una presa di posizione molto forte, segno che la misura è ormai colma. I due lanciano un grosso allarme: la Commissione Europea è doppiamente responsabile della crescita dell'antisemitismo in Europa, sia per quello che fa sia per quello che non fa. La pubblicazione del famoso sondaggio sugli Stati che più minacciano la sicurezza mondiale, impostato e condotto in maniera scorretta e l'oscuramento del rapporto sull'antisemitismo dell'università di Berlino, sono i segnali più evidenti di un tacito assenso all'evolversi del fenomeno. Decenni di politica pregiudizialmente filoaraba hanno avuto il loro effetto: gli attacchi più violenti ad istituzioni ebraiche sono giunti da giovani integralisti musulmani e da estremisti di sinistra. Paradossalmente, se si esclude Israele, in Europa è avvenuto il maggior numero di attacchi contro ebrei. Il gran rabbino di Francia ha consigliato ai propri correligionari di nascondere la kippà per motivi di sicurezza. L'Europa non è più un luogo tranquillo per gli ebrei e spesso viene riproposta la teoria del complotto ebraico. Così come il diffondersi del pregiudizio contro Israele è il principale responsabile dell'ondata di attacchi contro lo Stato ebraico.
Sono dati scomodi questi per la Commissione, simboli di un fallimento totale della politica e dei valori democratici di cui l'Europa si dichiara portatrice.
Serve una decisa inversione di rotta, ma i nosti governanti europei, salvo alcune lodevoli eccezioni, non ne sono ancora del tutto consapevoli. Cosi' come è grande la resposabilità di Romano Prodi. A voce aveva fatto promesse di riparazione, dichiarandosi all'oscuro di tutto.Peccato che di azioni riparatrici non se ne siano ancora viste. Speriamo che quelle di Benatoff e Bronfman non rimangano grida nel deserto. Vedremo quale sarà la reazione dell'opinione pubblica, sempre che ne venga informata.