Riprendiamo da IL TEMPO del 24/12/2025, a pag. 6, con il titolo "L’ombra dei Fratelli Musulmani sul capo degli islamici italiani", il commento di Giulia Sorrentino.
Giulia Sorrentino
E Yassine Baradai è il neo presidente dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche prima guidata da Yassine Lafram. Classe 1986, ha ricoperto per due mandati precedenti la carica di segretario nazionale dell’Ucoii. È un italiano di origine marocchina, cresciuto in Brianza e poi trasferitosi a Milano, dove ha frequentato la Facoltà di Scienze Politiche. Ma è anche il presidente, come si legge sulla loro stessa pagina, della Comunità Islamica di Piacenza.
La stessa che sabato primo novembre ha organizzato un evento intitolato “Tour per gli orfani di Gaza”, con la specifica, nella locandina, che «durante l’evento sarà possibile sostenere i progetti di Islamic Relief per gli orfani di Gaza». Ma Islamic Relief è una Ong quantomeno controversa, ritenuta da molti vicinissima ai Fratelli Musulmani. Tanto che nel gennaio del 2021 il Dipartimento di Stato Usa ha interrotto i rapporti con Islamic Relief Worldwide, accusata di diffondere antisemitismo.
Nel novembre 2020, infatti, il direttore della rete e dello sviluppo delle risorse dell’Irw, Tayed Abdoun, è stato rimosso dopo la divulgazione di commenti antisemiti da lui rilasciati. Tra questi, come ricorda Ngo Monitor, nel 2015 Abdoun aveva pubblicato su Facebook la foto di un coltello con il pollice alzato, accompagnata dalla scritta: «Adagia i corpi degli ebrei sulla cima delle montagne, così che nessun cane in Palestina debba soffrire la fame».
Poi, nel novembre 2020, il Ministero degli Interni tedesco ha citato i “significativi legami” dell’Irw con i Fratelli Musulmani e ha annunciato la fine dei progetti con l’organizzazione. Già nel giugno 2014, il ministro della Difesa israeliano aveva dichiarato illegale l’Irw, sulla base del suo presunto ruolo nel trasferimento di denaro ad Hamas, vietandone l’attività in Israele e in Cisgiordania. Inserita tra le entità terroristiche dagli Emirati Arabi nel 2014, l’organizzazione ha comunque esteso il proprio raggio d’azione anche in Europa.
Irw e Islamic Relief Germany, infatti, hanno legami con la Turkish Humanitarian Relief Foundation, un’organizzazione a cui è vietato operare in Germania a causa del suo ruolo nel trasferimento di fondi a gruppi terroristici. La lista di sanzioni, divieti e segnalazioni è molto lunga, eppure quello promosso dalla comunità piacentina viene presentato come un progetto necessario affinché ogni bambino abbia “speranza e futuro”.
Quel denaro raccolto è davvero finalizzato a dare una possibilità a chi non ne ha? A intervenire è l’europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint, che denuncia come l’Ucoii sia «il braccio operativo della Fratellanza Musulmana in Italia. Cambia il presidente, ma non la natura. Per questo siamo andati a vedere chi è davvero il nuovo leader: un profilo perfettamente integrato nell’ambiente dell’estrema sinistra emiliano-romagnola, alla guida della moschea di Piacenza, luogo in cui si organizzano eventi con e per Ong islamiste vicine alla Fratellanza Musulmana e ad Hamas».
Le stesse organizzazioni citate nei report dell’intelligence francese, capaci di attrarre milioni di euro da un’Europa colpevolmente ignara, fino a ieri, della reale portata del pericolo. Oggi l’Ucoii è una rete strutturata, una galassia interconnessa in tutta Italia, composta da imam radicali e centri islamici a essa collegati e finanziati, anche con fondi provenienti dal Qatar.
Prima la discussa partecipazione di Lafram alla missione della Global Sumud Flotilla, i cui legami con Hamas sono stati resi noti da un’inchiesta de Il Tempo, ora l’incontro del nuovo rappresentante dell’Ucoii con una Ong altamente attenzionata a livello internazionale. Chissà se Baradai darà spiegazioni in merito all’iniziativa svoltasi di recente.
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