I conniventi: come La France Insoumise apre la porta all'islamizzazione
Analisi di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio
Data: 20/12/2025
Pagina: 1/XX
Autore: Giulio Meotti
Titolo: I conniventi

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 20/12/2025, a pagina 1/XX, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo: "I conniventi ".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Luc Melenchon, leader de La France Insoumise, il partito di estrema sinistra francese. Una commissione parlamentare di inchiesta ha confermato i legami fra il suo partito e la galassia dell'islam fanatico francese. La France Insoumise, dalla lotta di classe alla fratellanza musulmana 

Il leader di Hamas, Khaled Meshaal, questa settimana si è vantato che “la causa palestinese è entrata nelle menti dei giovani europei”, definendola una “nuova divisione della resistenza” nelle strade, nelle università e nei partiti politici in Europa. Forse aveva letto il rapporto della commissione parlamentare d’inchiesta francese. Dopo una trentina di audizioni, la commissione sui legami tra personalità politiche e organizzazioni che diffondono l’ideologia islamista ha pubblicato il suo rapporto. Il relatore, Matthieu Bloch, ha detto che “l’islam politico non è una fantasia, non è un’estrapolazione, ma una minaccia reale, documentata e visibile. L’islamismo non è un blocco unico: è multiforme, fluido e stratificato. Ha un volto legalistico e un volto violento”. Nelle sue conclusioni, la commissione ritiene che “esistono collusioni e legami palesi e stretti tra alcuni rappresentanti eletti” e individui che promuovono questa ideologia.

Da “lavoratori di tutto il mondo unitevi” a “fratelli musulmani benvenuti nella France insoumise”. Secondo il rapporto, questi legami coinvolgono principalmente rappresentanti della France insoumise. Con l’avvicinarsi delle elezioni comunali, il rapporto solleva il rischio di strumentalizzazione del voto comunitario. “Potrebbero rappresentare un’opportunità per gli islamisti di fare del voto musulmano una questione elettorale”. Ancora più preoccupante, il rapporto afferma che “in alcuni comuni i militanti islamisti sembrano essersi infiltrati nei consigli comunali e sono in grado di influenzare il processo decisionale”. Le città di Valenciennes e Douchy-les-Mines nel dipartimento del Nord, così come Colombes nel dipartimento dell’Hauts-de-Seine, sono citate come esempi. Scrive su Marianne Omar Youssef Souleimane, autore di un importante libro sulla sinistra e le reti islamiste, “I complici del male”, e ascoltato come testimone dalla commissione parlamentare: “Mi trovavo di fronte a una scelta, la mia udienza poteva svolgersi a porte chiuse o essere trasmessa in diretta sul sito web dell’Assemblea nazionale. Ho scelto la seconda opzione. Sapevo che mi avrebbe esposto a numerosi attacchi e minacce, ma questa pubblicazione avrebbe acceso un dibattito, incoraggiato le persone a parlare e rivelato ulteriori prove”.

Cita numerosi esempi. Rima Hassan, membro del Parlamento europeo, ha una guardia del corpo che è anche attivista di Urgence Palestine, un’organizzazione islamista e antisemita il cui fondatore, Omar al Soumi, ha elogiato il “diluvio di al Aqsa”, il nome dato da Hamas al massacro del 7 ottobre. Il deputato Thomas Portes ha incontrato Haitham Abdo, capo del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, un’organizzazione terroristica secondo l’Unione europea, durante la sua visita in Libano a ottobre. La deputata Ersilia Soudais ha fatto visita a Elias d’Imzalène, che ha elogiato Hamas. Ramy Shaath, un islamista palestinese sostenuto dalla France insoumise, ha dichiarato il 27 settembre 2024 in Place de la République: “Gli unici portavoce legittimi del popolo palestinese sono quelli che vivono nei tunnel di Gaza”. Diversi imam estremisti hanno chiesto di votare per la France insoumise o per il Nuovo fronte popolare. Scrive Souleimane: “Mélenchon ha adottato una strategia elettorale che ha portato alcuni rappresentanti eletti a ‘mostrare segni di compiacenza, o persino di sostegno attivo, verso individui vicini ai movimenti islamisti’. A ciò si è aggiunta una strategia clientelare rivolta all’elettorato musulmano. Diversi elementi da me rivelati durante la mia audizione sono pubblicati nel rapporto, in particolare l’appello dei predicatori islamisti che glorificano il terrorismo (Hani Ramadan, Vincent Souleymane) a votare per la France Insoumise”.

Corteggiare le associazioni islamiche, difendere il velo nelle scuole, accusare di “islamofobia” chiunque osi criticare il fondamentalismo e presentare l’immigrazione come un valore assoluto non negoziabile. Così hanno barattato l’Illuminismo con l’Intifada per un pugno di schede elettorali costruendo un bazar ideologico dove le bandiere rosse si intrecciano con le kefiah palestinesi.

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