Occidente nella morsa del fanatismo
Commento di Anna Maria Cisint
Testata: Il Tempo
Data: 17/12/2025
Pagina: 5
Autore: Anna Maria Cisint
Titolo: Occidente nella morsa del fanatismo

Riprendiamo da IL TEMPO di oggi 17/12/2025, a pag. 5, con il titolo "Occidente nella morsa del fanatismo", il commento di Anna Maria Cisint. 

La sindaca di Monfalcone candidata alle Europee: “Qui portano la sharia, in  cambio diamo case popolari” - la Repubblica

Anna Maria Cisint, eurodeputata della Lega

Così l'Unione Europea finanzia i Fratelli Musulmani - Etnie
L’Occidente appare fragile e vulnerabile all’infiltrazione islamista, che attraverso associazioni, moschee e reti legate alla Fratellanza Musulmana punta a sovvertire l’ordine democratico e normalizzare la Sharia. La sinistra e una magistratura politicizzata vengono accusate di ostacolare la sicurezza nazionale, impedendo l’allontanamento di imam radicalizzati e mettendo a rischio il Paese. Servono riforme urgenti: controlli stringenti sugli imam, registro dei ministri di culto, chiusura dei luoghi che diffondono odio e carcere per la predicazione estremista

Fragili e quindi attaccabili: così sembriamo agli occhi degli islamisti che ci osservano e si insinuano nella nostra società per sovvertirne l'ordine democratico e portare avanti quel piano di conquista dell'Occidente tanto caro alla Fratellanza Musulmana, che in Italia e in Europa ha costruito una galassia di sigle e organizzazioni per anestetizzarci e normalizzare i dettami della Sharia, indottrinando le nuove generazioni e scalando le Istituzioni. Tra moschee abusive, associazioni e ammiccamenti con la sinistra – che ha lasciato a casa l'anima progressista per inseguire le strategie dei gruppi filo-Hamas – riescono così a giustificare imam radicalizzati, dichiarazioni liberticide e violente e la sottomissione della donna, tema molto caro ai rossi solo quando conviene.

Sulla stessa linea non poteva che muoversi il braccio armato della sinistra nel nostro Paese: la magistratura politicizzata, quella che usano da sempre per colpire chirurgicamente gli avversari. Per attaccare il Governo adesso si gioca con la sicurezza nazionale, dimostrando la consueta allergia per chi difende i confini, come per il caso Salvini, e l'ostilità verso chi tutela l'interesse nazionale. E oggi lo vediamo con la liberazione dell'imam di Torino, a cui manca solo concedere l'asilo politico per garantirgli la libertà di continuare a spargere odio e guidare manifestazioni filo-Hamas nelle nostre città.

Mi chiedo quante volte ancora dovremo sentirci dire, dopo un attentato, che l'attentatore islamico «era attenzionato dalla Digos», ma non si è riusciti ad intervenire prima. In questo Paese, nonostante il lavoro enorme della Digos, in raccordo con il Ministero dell'Interno e l'intelligence, restiamo bloccati dall'azione delle toghe rosse che impediscono di allontanare pericolosi fondamentalisti. Anche per questo la riforma della giustizia è più che mai necessaria. Serve far applicare le leggi che già esistono e quelle che arriveranno, come le norme che, insieme alla Lega, sto preparando per intervenire e stringere su moschee e attività degli imam: un accordo con lo Stato, il registro dei ministri di culto con verifiche continue su requisiti e idoneità dei predicatori; carcere in caso di predicazioni d'odio; interdizione e chiusura del luogo di culto se ospita imam estromessi dal registro, bilanci pubblici.

Non possiamo più permettere che personaggi come Shanin o «l'imam influencer» di Bologna e quello di Mestre continuino a fare lavaggio del cervello a intere generazioni, formando soldati silenti sparsi in tutta Europa, manipolabili e quindi telecomandabili, pronti a stringere l'Occidente nella morsa del fanatismo islamico per conquistarlo.

Per inviare la propria opinione al Tempo, telefonare 06/675881, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

segreteria@iltempo.it