Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 14/12/2025, a pagina 4, l'analisi di Aldo Torchiaro: "Gli italiani sono stufi di Albanese Fiducia a picco, fuga quando va in tv".
Aldo Torchiaro
Francesca Albanese ha saturato. Sta diventando insopportabile per un numero crescente di persone, a quanto pare non più solo di centrodestra ma anche tra gli elettori del centrosinistra. Lo suggeriscono le ultime comparsate televisive, dove lo studio delle curve d’ascolto, da La7 a Mediaset, restituisce sempre lo stesso dato: alla sua apparizione, un 10–15% degli spettatori cambia canale.
La trasmissione Realpolitik, condotta da Tommaso Labate su Rete4, non è che l’ultima vittima eccellente dell’effetto Albanese. La Special rapporteur dell’Onu, come un Re Mida al contrario, trasforma in fango tutto ciò che tocca. Non a caso, scaricata prima da Corrado Augias e poi da Massimo Giannini, si è spostata su lidi sempre più spigolosi, fuori dai grandi media, ritrovando una sua dimensione.
Nelle ultime ore è stata vista duettare in collegamento con uno degli agit-prop più cari al mondo Maga americano, Tucker Carlson, che l’ha ospitata nel suo podcast. Carlson è uno dei sostenitori più accesi di Donald Trump ed è noto per la diffusione di teorie complottiste sulle scie chimiche e sul presunto furto elettorale ai danni di Joe Biden. Un approdo che conferma come Albanese sia diventata sempre più scomoda anche per quei sindaci che in passato l’avevano omaggiata con la cittadinanza onoraria.
Che l’effetto Albanese stia però volgendo al termine lo dimostra l’analista politico-elettorale Lorenzo Pregliasco, numeri alla mano. «La quota di italiani che non si fidano più di Francesca Albanese è cresciuta di sedici punti percentuali negli ultimi due mesi», afferma. Se a questi si sommano coloro che non esprimono alcuna opinione, risulta che solo il 17% del campione ha oggi un giudizio positivo nei suoi confronti.
Dati che, rapportati all’universo del pubblico televisivo e degli elettori, indicano chiaramente come Albanese sia diventata una figura respingente. Del resto, tutti i fenomeni mediatici, dai tempi del Marziano a Roma di Ennio Flaiano, sorprendono all’inizio, stancano poi e infine spariscono.
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