Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/11/2025, a pag. 15, con il titolo "La sinistra aizza la rivolta contro i tifosi israeliani. Poi ha paura degli scontri", la cronaca di Tommaso Montesano.
Tommaso Montesano
“Show Israel the red card”. E ancora: “Fuori il sionismo dallo sport. No a Virtus Bologna-Maccabi Tel Aviv”. Davanti al PalaDozza di piazza Manfredi Azzarita, dove venerdì sera si giocherà la sfida di Eurolega tra le “Vu nere” e lo storico club israeliano, la mobilitazione dell’area antagonista è già iniziata.
Quella partita, che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha confermato, per la galassia Pro-Pal non s’ha da fare. Né al centro della città, né alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno, la sede indicata dal sindaco Matteo Lepore.
Ieri l’assemblea di “Blocchiamo tutto” che insieme ai collettivi di Opposizione studentesca d’alternativa (Osa), Potere al Popolo, Usb e Giovani palestinesi si oppone al match - ha scritto una lettera aperta ai tifosi della Virtus chiedendo al pubblico di «unirsi alle contestazioni contro Israele» che andranno in scena contemporaneamente alla partita.
Venerdì sera, alle ore 18, i gruppi Pro-Pal si ritroveranno in piazza Maggiore, ribattezzata “piazza Gaza”. L’obiettivo principale è quello di boicottare il match, il secondo è quello di trasferire la protesta all’interno del palazzetto dello sport, esponendo le bandiere palestinesi e ogni altra forma di protesta in grado di denunciare «le vessazioni di Israele nei confronti del popolo palestinese». Sui social dei gruppi antagonisti ci sono i suggerimenti su cosa fare contro «la partita della vergogna».
Il primo step è in atto: «Mail bombing per chiedere che la partita non venga giocata nelle strutture pubbliche». Il secondo è portare uno striscione, o un cartello, ovunque - «allo stadio, a scuola, al lavoro, in università o al campo di allenamento» - per esprimere la propria contrarietà all’evento. Il terzo è partecipare al corteo che passerà per il centro cittadino al grido di «blocchiamo tutto». Quanto all’interno del PalaDozza, bisognerà inondarlo «di bandiere e simboli palestinesi durante la partita della vergogna».
Le prove generali sono andate in scena ieri davanti all’ingresso dell’impianto, dove si è radunata una rappresentanza di contestatori.
«Non ci sono le condizioni per far passare quella di venerdì come una norma giornata di sport: il Maccabi, oltre ad essere una società legatissima al governo israeliano, è una squadra i cui tifosi sono da sempre arabofobi, razzisti e suprematisti», ha detto Roberto Terra, vice presidente della Polisportiva sociale Hic Sunt Leones. Ancora più esplicita la nota dei “Blocchiamo tutto”, secondo cui «la tifoseria del Maccabi non è composta da normali tifosi di basket, ma da riservisti dell’esercito israeliano, che creano aggressioni ovunque giochino in Europa». Invece Cristopher Ceresi, dei Municipi sociali, ha spostato l’obiettivo sul ministro dell’Interno, colpevole di aver confermato lo svolgimento della partita nella sede centrale: «La mano militare di Piantedosi è uno sfregio alla città, ma penso che Bologna saprà rispondere in tante forme diverse».
Il sindaco Lepore si trova in una posizione scomoda: da una parte non può recidere il cordone con la protesta Pro-Pal, che lui stesso ha incoraggiato; dall’altra non può rischiare di vedere il centro della città messo a ferro e fuoco. Così ieri è rimasto nel mezzo, ripetendo l’appello ai contestatori: «Chiedo a tutti che questo evento venga gestito nel miglior modo possibile, senza violenza e senza scontri». Ma il primo cittadino è finito nel mirino del centrodestra, accusato di «anteporre le pretese dei violenti alla sicurezza di Bologna», come ha fatto Pietro Vignali, capogruppo di Forza Italia nell’assemblea regionale dell’Emilia Romagna. «Esiste una pericolosa contiguità ideologica tra l’amministrazione e chi pratica la violenza. Di fronte a occupazioni abusive, cortei degenerati, intimidazioni estremiste o grandi eventi, la Giunta ha sempre scelto di arretrare, giustificare, minimizzare». In questa occasione, Lepore ha chiesto invano alle autorità di pubblica sicurezza di spostare la partita e mai mettendo in dubbio la manifestazione.
In Consiglio comunale ci sono state scintille tra Pd e centrodestra. Idem hanno reiterato la richiesta di spostare l’Eurolega all’Unipol Arena, la Lega- con Matteo Di Benedetto, capogruppo in Consiglio - ha fatto muro: «Vergognoso fare un passo indietro di fronte a un gruppo di violenti che con la forza può decidere per noi. Non ci si può girare dall’altra parte».
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