L’informazione disinvolta della BBC
Commento di Iuri Maria Prado
Testata: Il Riformista
Data: 11/11/2025
Pagina: 1
Autore: Iuri Maria Prado
Titolo: L’informazione disinvolta della BBC

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 11/11/2025, a pagina 1, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "L’informazione disinvolta della BBC".


Iuri Maria Prado

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Lo scandalo del video manipolato di Trump è solo l’ultimo esempio delle distorsioni informative della BBC, già più volte smentita per notizie false sulla guerra di Gaza. Dalle carestie inventate ai reportage costruiti, l’emittente ha diffuso versioni prive di prove, poi sbugiardate

 

Lo scandalo che ha portato alle dimissioni di due vertici della BBC è soltanto una goccia nei fiumi di notizie distorte che quella potente conglomerata dell’informazione ha contribuito a ingrossare. Lo strepito, in questo caso, si deve alla manipolazione del video di un discorso di Donald Trump, ma le disinvolture disinformative della BBC sono state ben più numerose e non meno gravi di quest’ultima, a cominciare dalle tante cui si è lasciata andare a proposito della guerra di Gaza.

La BBC fu costretta a scusarsi quando propagò senza controllo la notizia falsa, resa da un alto funzionario delle Nazioni Unite, secondo cui la presunta carestia nella Striscia avrebbe causato la morte di 14 mila bambini entro 48 ore. Ancora, la BBC fu costretta ad ammettere di aver costruito un video-romanzo, spacciato per repor- tage professionale, affi dato alla voce narrante di un ragazzino risultato poi essere il fi glio di un vice ministro di Hamas. Il regolatore per i servizi di comunicazione giudicò “materialmente fuorviante” quel presunto servizio giornalistico, il quale aveva l’effetto di “erodere i livelli signifi cativamente elevati di fi ducia che il pubblico avrebbe posto in un programma fattuale della BBC sulla guerra Israele-Gaza”. Ed è di questi giorni, concomitante con la vicenda del video manipolato del discorso di Trump, la notizia di un’altra doppietta disinformativa della BBC, in particolare circa la diffusione di due “servizi” sulle fosse comuni presso gli ospedali Nasser e Al Shifa, a Gaza.  La BBC - sapendo che si trattava di un’ipotesi non documentata - ha per due volte accreditato la storia secondo cui il responsabile sarebbe stato l’esercito israeliano, e ha continuato a legittimare questa versione improbabile pur dopo la dichiarazione delle Nazioni Unite secondo cui non era accertato chi avesse ucciso le persone trovate nei due luoghi, né chi le avesse seppellite, né chi avesse perpetrato le torture i cui segni erano stati rilevati su alcuni di quei corpi. Bisogna compiacersi di questi sviluppi di verità, per quanto tardivi. Sono la prova che, almeno qualche volta, la realtà delle cose riesce a fare capolino e a sbugiardare chi l’ha coperta e contraffatta. Vuol dire, insomma, che piano piano - sia pur con fatica - i fatti e quelli che provano a raccontarli per quel che sono riescono a spuntarla nonostante la propaganda e contro quelli che la alimentano. Ma questa è anche l’occasione per dire che non sempre, e non da parte di tutti, ci si arrende all’evidenza di certe mistifi cazioni. Le notizie false che ha diffuso la BBC non sono diverse rispetto a quelle propinate dai molti che, anche qui da noi, hanno pressoché quotidianamente raccontato la guerra di Gaza facendo ricorso a quel metodo di manipolazione dei fatti: ma senza risponderne e, soprattutto, senza essere chiamati a risponderne.

La BBC non smetterà di diffondere mala informazione, ma in ogni caso starà più attenta e sentirà di non avere garanzia di impunità quando, come è certo, si lascerà nuovamente andare all’ennesima forzatura. Altri impuniti - anche qui da noi - non avranno le stesse preoccupazioni.

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