Zombi generazione Mamdani
Commento di Giuliano Ferrara
Testata: Il Foglio
Data: 08/11/2025
Pagina: 1
Autore: Giuliano Ferrara
Titolo: Zombi generazione Mamdani

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/11/2025, a pag. 1, con il titolo "Zombi generazione Mamdani" il commento di Giuliano Ferrara.

Giuliano Ferrara
Giuliano Ferrara

I giovani zombi della generazione Mamdami | Il Foglio
I giovani filopalestinesi, indifferenti alla guerra in Ucraina, incarnano una generazione moralmente spenta e manipolata dai media, incapace di mostrare una vera solidarietà politica

Ora che dovrebbero mobilitarsi per Pokrovsk, per la battaglia eroica degli ucraini in favore dell’autodeterminazione e dell’Europa, contro Putin e la sua guerra e la sua repressione, i giovani entusiasti della resistenza palestinese, quelli che il genocidio sì, il pogrom no, si rivelano per quello che sono stati. Morti che camminavano. Giovanissimi morti morali. Zombi pieni di pregiudizio, di falso umanitarismo, di spirito flottigliero da Grande Fratello a vela. Un orrore televisivo e algoritmico, la generazione Mamdani. Il cosacco ucraino se la mangerebbe in un solo boccone, questa leva di bambini viziati dal reality antisionista, se non dovesse fronteggiare la spietata offensiva di un paese che è il triplo del suo, che ha il triplo di armamenti, che massacra come carne da macello gli stessi suoi cittadini, che arresta i dissidenti e gli oppositori, e non per la legge marziale, per quella ordinaria, che non osa chiamare guerra la guerra, il genocidio non ne parliamo proprio, Bucha e il resto, no, operazione speciale. Osavamo sperare che i dementi e gli imbarbariti in lotta contro il gagliardo popolo israeliano, contro la sua autodifesa strenua, contro gli ebrei dovunque annidati, il popolo di Iacchetti e Frantz Fanon, più Iacchetti che Fanon, si sarebbe riscattato mettendo a punto uno straccio di piattaforma di lotta contro i russi invasori, in solidarietà con gli aggrediti e con il loro capo Zelensky, occupando le scuole, chiamando tutti in strada per fermare il massacro del Donbas, ma niente, la morte morale non prevede resurrezione. Dormono. Fanno tardi. Bevono birra e Gaza Cola. Ma non vogliono vedere a nessun costo l’altra faccia della carneficina, la distruzione programmata di un grande paese nostro amico e alleato che ha rifiutato il ritorno sotto l’influenza del Kgb versando il suo sangue. La prossima manifestazione sarà contro il riarmo dell’Europa, per una pace ingiusta, per la resa e labandiera bianca, sempre di umanitarismo si tratta. L’educazione sentimentale di queste masnade urlanti si è basata sull’odio per la tecnologia e le armi, solo se impegnati nella difesa dello stato ebraico, occidentale e bianco (beati loro nella loro ignoranza), ma non per e contro i missili russi a planata lenta che devastano i difensori di Pokrovsk, non i blindati di Putin che accerchiano gli eroi ucraini, i suoi droni che svolazzano in Europa e minacciano i cieli troppo puliti e troppo grassi dell’Erasmus, e non i corpi dei figli di Kim Jong Un, armati fino ai denti per morire in una causa internazionalista di quelle che piacciono oltre la linea del colore. Farebbe piacere, e darebbe ossigeno alla fiducia nell’umanità contemporanea, se i combattenti di strada pro Hamas e pro Albanese si riscattassero dimostrando una misura, una, non due, di vera umanità politica. Ma non succede, perché sono guidati dalle tv e dai leader televisivi della pura demagogia, dalle armate a cavallo del luogo comune.

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