Esaltazione del martirio sul quotidiano governativo siriano nell' anniversario dell'11 settembre
Testata: Data: 10/09/2003 Pagina: 1 Autore: Federico Steinhaus Titolo: Il sangue dei martiri
6 Settembre 2003, pochi giorni prima della seconda ricorrenza di quell'11 settembre che ha cambiato il mondo in peggio. Una parte del mondo commemora, piange i morti, si chiede il perché di questa tragedia e del terrore che colpisce tanti innocenti. Ma un' altra parte del mondo non si unisce al lutto, ed anzi esalta gli assassini che lo hanno generato. Buthayina Sha'ban, la portavoce del Ministero degli Esteri siriano (siriano,sottolineiamo), coglie questa occasione per scrivere un ispirato articolo nel quotidiano governativo "Teshreen". "I martiri sono la coscienza della nazione. Sono gli uomini più nobili della nazione ed i più rispettabili fra tutti gli esseri umani". Due anni prima, il 6 maggio 2000, la stessa signora dai nobili sentimenti aveva scritto una lode estasiata del martirio di cui traduciamo alcuni passi: "Il sangue dei martiri suscita un grido nelle orecchie di ogni compatriota, uomo e donna, dall' Atlantico al Golfo Persico. Non vi è modo migliore del sangue (per redimere la patria), né altro modo che la resistenza. Il sangue dei martiri scorre da Libano, caldo ed abbondante...annunciando che è sangue arabo quello che scorre nel cuore di ogni arabo e che la storia non sarà mai scritta...facendo concessioni...piuttosto, sarà scritta con la luce splendente di questi martiri. Ciò che essi rappresentano rimarrà per sempre una linea che gli altri saranno costretti a riconoscere ed onorare... In questo oscuro tunnel arabo ed in questo stato di disunione, che ha indebolito le capacità di questa nazione, facendole perdere la posizione e l' onorefra le altre nazioni, il sangue di questi martiri accende una candela di speranza, in modo che altri possano scoprire ciò che i martiri hanno scoperto - che cioè l'altra vita è migliore della prima, e che quanti sono uccisi per Allah vivono vicini al loro Signore, e che cercare il martirio per il bene della patria è l'unico modo per liberare la terra e la volontà e per reintegrare i diritti".