Il tradimento delle Ong sugli ostaggi gli si ritorcerà contro
Intervista di Giulio Meotti a Gerald Steinberg
Testata: Il Foglio
Data: 14/10/2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: Ostaggi e Ong

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 14/10/2025, a pagina 1/I, l'intervista di Giulio Meotti a Gerald Steinberg, dal titolo: "Ostaggi e ong".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Prof Gerald M Steinberg (@GeraldNGOM) / X
Secondo Gerald Steinberg e altri ex membri di ong, queste organizzazioni si sarebbero politicizzate e rese faziose, preferendo la propaganda anti-israeliana alla difesa dei diritti umani. Croce Rossa, Amnesty e Human Rights Watch, sono accusate di aver ignorato per due anni la sorte degli ostaggi israeliani di Hamas

Roma. Il 14 dicembre 2023 il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontrò a Tel Aviv la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Mirjana Spoljaric. Netanyahu le descrisse le condizioni disumane in cui Hamas teneva gli ostaggi. “Avete ogni mezzo, ogni diritto e ogni aspettativa per esercitare pressione pubblica su Hamas”, disse Netanyahu. Spoljaric rispose: “Non funzionerebbe”.

Quello che ha funzionato per la liberazione degli ostaggi sono state la pressione militare israeliana e l’iniziativa americana, non certo la buona volontà delle organizzazioni umanitarie. L’unica volta che la Croce Rossa ha visto i venti ostaggi israeliani ancora vivi fra quelli rapiti a Gaza è stato ieri, l’ultimo giorno della loro prigionia durata 738 giorni. Non hanno ricevuto una sola visita in due anni dalla Croce Rossa. Alain Destexhe, segretario generale di Medici senza frontiere negli anni Novanta, ha accusato la sua organizzazione di essersi allontanata dalle sue radici imparziali.

“Gli americani devono sapere che Medici senza frontiere non è più l’organizzazione di 15 o 20 anni fa, è diventata un’organizzazione faziosa, parziale e militante”, ha detto Destexhe nei giorni scorsi a Fox News. L’Atlantic americano ha pubblicato un’inchiesta sulle ong. Doug Sandok, che ha lavorato con Medici senza frontiere in Ruanda, Cecenia e Sri Lanka negli anni 90, ha detto: “Sonoandato a un incontro dell’intera organizzazione nel novembre 2023 e il discorso mi ha scioccato, tutto incentrato sul colonialismo e sul razzismo. Alcuni di noi hanno chiesto: ‘E’ davvero certo che Israele abbia commesso un genocidio?’”. L’ultimo post di Amnesty International su Gaza è del 9 ottobre: “Cessate il fuoco, ora”. Human Rights Watch ieri aveva un post su Israele, ma per condannare lo stato ebraico per la guerra del Libano. Nulla sugli ostaggi liberati. Se fosse per le organizzazioni umanitarie è come se sotto Gaza non ci fossero mai stati gli ostaggi israeliani. Ne hanno sempre parlato pochissimo o quasi per niente.

“Amnesty International e Human Rights Watch sono parte delle ong antisraeliane che hanno fatto propaganda e hanno ‘cancellato’ gli ostaggi: giusto in un paio di occasioni li hanno citati”, dice al Foglio Gerald M. Steinberg, direttore di Ngo Monitor. “Hanno fatto propaganda ogni giorno sulla carestia, il genocidio, etc. Amnesty ha un budget di 370 milioni di dollari all’anno, aveva i mezzi per sollevare laquestione degli ostaggi. Ma tutto quello che ha fatto è stato copiare dai comunicati dell’Onu e di Francesca Albanese.

Con la giusta pressione umanitaria, anche alcuni ostaggi morti a Gaza sarebbero stati rilasciati, vivi. Anche molti membri di Medici senza frontiere sono stati catturati dalla stessa ideologia antioccidentale e antisraeliana: avevano personale negli ospedali gestiti da Hamas, dove Hamas ha tenuto gli ostaggi. Ma non hanno mai parlato. Eppure hanno un budget di due miliardi all’anno”.

Poi ci sono le agenzie dell’Onu. “Sapevano dei tunnel dove sono stati tenuti gli ostaggi, come dell’uso delle loro strutture da parte di Hamas. Unrwa è la più famosa, ma c’è anche l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha)”. Poi c’è la Croce Rossa. “Questa ong svizzera è finanziata dai governi e anche loro non hanno fatto niente per gli ostaggi. Ogni giorno li abbiamo sentiti parlare della sofferenza palestinese a Gaza. Non hanno mai detto la verità sugli aiuti o sulla guerra. Non hanno parlato mai degli ostaggi. La Croce Rossa ha sede di fronte all’Onu a Ginevra e nessuno chiede conto delle loro attività, come anche del fatto che il loro capo, Pierre Krähenbühl, fosse prima il capo dell’agenzia Unrwa a Gaza”.

Ci sono state ong che hanno agito diversamente su Gaza, ma non ne sentiamo parlare. “Vorrei citare Human Rights First, che ha sede negli Stati Uniti, ha criticato Israele ma anche Hamas, in modo onesto. Non hanno lo stesso budget delle più famose ong antisraeliane”. Dopo questa guerra, le ong non saranno più le stesse. “Adesso c’è più volontà di criticare queste ong, ci sono tanti whistleblowers coraggiosi, e queste organizzazioni non saranno più le stesse dopo questa guerra” conclude Steinberg. “La loro condotta vergognosa, il loro tradimento, gli si ritorcerà contro. Sono quindi ottimista: le loro colpe non rimarranno impunite”. Il silenzio umanitario sarà ricordato come la seconda prigione degli ostaggi israeliani.

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