4 Lettere
1. I bambini israeliani assassinati da Hamas
Buongiorno dottssa,
con i miei ragazzi volevo ricordare il 7 Ottobre leggendo i nomi dei bambini israeliani uccisi il 7 ottobre e nei mesi seguenti (insieme ad un eguale numero di nomi di bambini palestinesi ). Mi sa dire dove posso trovare l'elenco dei bambini israeliani uccisi?
Un cordiale Shalom
Mario Tamietto
Caro Mario,
ecco alcuni dei nomi dei bambini uccisi il 7 Ottobre. Naturalmente non ci sono i nomi dei feti decapitati o bruciati perché non ancora nati
Questi sono i nomi dei nostri bambini che posso mettere perché ne hanno parlato i media:
Kfir Bibas, Ariel Bibas, Yanai Heler Hetzroni,Liel Hetzroni, Rafael Meir Maskalchi, Noya Dan, Mila Cohen, Aline Kapshetar, Omr Siman Tov, Arbel Siman Tov, Shachar Siman Tov, Eitan Kapshetar, Yonatan Zehavy.
Non è un elenco completo. Non credo vi siano elenchi ufficiali ancora pubblicati. Israele (a differenza dei palestinesi che sbandierano i loro morti come trofei) è sempre molto restio a faro per rispetto delle famiglie sopravvissute, ancora molto provate e in cura per stress post traumatico. Condividere pubblicamente i nomi delle vittime minorenni solleva questioni delicate riguardo alla privacy, al rispetto delle famiglie in lutto e alla dignità delle giovani vittime. Le ricordo che Israele si è sempre rifiutato di rendere pubblici i filmati dei massacri, girati dagli stessi terroristi, nonostante questo facesse il gioco di Hamas e dei negazionisti occidentali. Da tener presente che, mentre i bambini palestinesi sono stati uccisi perché usati come scudi umani da Hamas e lasciati quindi senza protezione nonostante Israele annunciasse alla popolazione di Gaza ogni bombardamento, i bambini israeliani sono stati ammazzati, uno ad uno, dalle mani nude dei terroristi, con ferocia tra le risate dei coraggiosi guerriglieri.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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2. Le contraddizioni dei pro-Pal
Gentile Deborah,
Ormai l'antisemitismo in Europa e soprattutto in Italia sta raggiungendo livelli preoccupanti. Alle manifestazioni non ci sono piu' bandiere italiane o di partito, ma quasi esclusivamente bandiere ''palestinesi''. Anche alla Flotilla per Gaza ce n'erano tante, insieme al sorriso soddisfatto della Gretina.
Fra poco le vedremo anche alle manifestazioni sui diritti delle donne e al gay- Pride. Ma si tratta solo di una forma di ''entrismo'' come si diceva una volta. Se ne accorgeranno i pro-Pal se andranno al potere i ''Pal.''
Ma sarà troppo tardi,
saluti
Dante Dalessandro
Caro Dante,
ormai l’Italia è diventata una specie di protettorato palestinese, organizzato e sostenuto dalle sinistre. Anche negli altri paesi europei vi sono manifestazioni pro-Hamas ma, fortunatamente, ogni tanto, i cittadini pensanti fanno anche contro manifestazioni per dimostrare il loro orgoglio di essere europei non islamizzati. L’Italia non ha purtroppo questa capacità. I milioni di fanatici antisemiti hanno la meglio e chi non ne fa parte non ha il coraggio di farsi sentire.
Le manifestazioni sui diritti dei gay e delle donne sono già preda dei farabutti antisemiti e le bandiere fasulle palestinesi anche in quei cortei sono l’assoluta maggioranza. È ridicolo e incredibile ma è così. Gli omosessuali che a Gaza verrebbero impiccati, le donne che verrebbero intabarrate dentro coperte nere, senza alcun diritto se non quello di procreare, son diventati tutti filo nazisti palestinesi . Questa gente sta dalla parte dei terroristi, della dittatura dei tagliagole.
Sembra che l’Italia si sia persa nel buio antico dell’odio antisemita voluto e ottenuto dai partiti della sinistra. PD e Cinque Stelle sono i caporioni di questa banda contro la ragione e la democrazia.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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3. Mediaset sempre più antisionista
Salve Dame Devora,
Ho apprezzato molto la sua lettera a tale Del Debbio. Purtroppo su Mediaset non solo i giornalisti dichiaratamente di sinistra sono avversi a Israele. Del Debbio, conferma come gli ideologi, i simpatizzanti o i militanti di Forza Italia, possono facilmente esprimere posizioni di sinistra, con estrema disinvoltura, come Tajani dimostra, con le sue uscite contro Israele, consone a ciò che la sinistra predica.
Nel programma di Del Debbio, “Diritto e Rovescio”, si evince dalle parole del conduttore, senza dubbio alcuno, che egli sia schierato con i pro-pal; in un faccia a faccia con Vittorio Feltri, filo israeliano, si evidenziava come a tutti i costi volesse strappare al decano de “Il Giornale”, una condanna per Israele. Non c’è riuscito, ma la maschera di questo giornalista è caduta; sappiamo infatti da tempo che anche lui si aggiunge alla lunga schiera di avversi a Israele.
Naturalmente, se le risponderà, cosa a cui credo scarsamente, le dirà che suo padre è stato internato in Germania come oppositore politico o militare, della serie; si usa fare premesse per poi dire l’opposto, ad esempio: “… ho amici omosessuali, ma…” oppure “… ho amici ebrei, ma…”.
Altro altarino caduto è Nicola Porro. Allorché gli inviai una e-mail, evidenziando alcuni suoi comportamenti nei confronti degli ospiti; ospitava Fausto Biloslavo, storicamente di destra, il quale è stato l’unico a fare reportage obiettivi, nonostante sia incline alle ragioni di Israele. In quella puntata, Porro ospitava anche un suo amico, tale Cappellini di Repubblica, di sinistra, altro odiatore di Israele.
Feci notare nella e-Mail, come avesse permesso a Cappellini di parlare sopra ogni parola espressa dal Biloslavo, classica tecnica dei sinistri che parlano sopra agli avversari politici, non permettendo così di capire l’altrui pensiero. Addirittura quel Cappellini pretendeva che quando parlava lui ci fosse il silenzio. Due pesi e due misure attuate con disinvoltura dal conduttore, tale Porro Nicola.
Permettendo tale condotta, Porro ostacolava Biloslavo, dimostrando disparità di trattamento. Evidenziai il suo comportamento scorretto. Altro che liberale e democratico, come si definisce, solo a vacue parole. Ma d’altronde, niente è come appare. Costui, il Porro, mi rispondeva in malo modo, concludendo con un insulto.
Naturalmente le contumelie qualificano chi le proferisce, perché indicano insolenza, maleducazione, pensiero ego-centrato e inclinazione ad offendere chi la pensa diversamente. Chi parla male, pensa male.
Mediaset si dimostra ricettacolo di comportamenti avversi a chi la pensa diversamente. Azioni da emendare, se ci fosse la proprietà attenta e presente, in realtà chi comanda il bastimento si disinteressa, preferendo che le cose restino come sono.
Ancora una volta, raccontiamo una impresa che pensa a fare profitto, infischiandosene dei contenitori informativi; della serie che si azzuffino e dicano e facciano la qualsiasi, perché alla fine contano solo gli spazi pubblicitari e conseguentemente i bilanci aziendali.
Avanti tutta, cara Devorah.
Un forte abbraccio e Shabbat Shalom
Yosef ben Hektor
Caro Yosef,
Purtroppo siamo messi molto male. In Italia l’informazione è a senso unico, completamente pro-nazi-Hamas, da far pensare che la sinistra prevarica il governo. Lei ha ragione, molti ministri di destra hanno preso una brutta piega e questo è molto preoccupante.
Sono sicura che certi giornalisti da sempre dalla parte di Israele, siano costretti a cambiare faccia quando sono in onda e l’esempio è proprio Nicola Porro. Provi a entrare nel suo programma internet “La zuppa di Porro” e vedrà un’altra persona, incazzata, provocatoria, completamente filo israeliana. Tutto il contrario di quello che sembra essere nel programma Tv Quarta Repubblica. Questo cosa significa? Che sono ricattati. Se non obbedisci perdi il posto, se non fai parlare Cappellini più di Biloslavo, allora sei fascista. È quanto è successo a Giovan Battista Brunori che ha rischiato il licenziamento. Per Del Debbio invece non ci sono speranze, è la tipica persona che va dove tira il vento. La Rai è da anni dalla parte dei palestinesi, Mediaset con Piersilvio Berlusconi è diventata anti Meloni e anti Israele. La 7 è antisemita nel senso più completo della parola. Non dobbiamo stupirci che la popolazione italiana abbia al suo interno, tra tanta brava gente pensante, un cancro che sta diventando metastasi a forza del bombardamento di fake News diffuse dai media pagati lautamente da qualcuno che sta al di là del mare il cui nome incomincia con la Q e finisce con la R. Detto ciò io sono furibonda nel vedere centinaia di migliaia di esaltati sbavanti odio ferire a morte l’Italia con le loro manifestazioni, il loro teppismo, violenza e odio. L’Italia è la succursale di Gaza e i manifestanti pro pal sono animati dalla stessa violenza e dallo stesso odio dei loro protetti.
Forza e coraggio! Forse si è accesa una luce in fondo al tunnel.
Shabat Shalom
Deborah Fait
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4. La resa della Flotilla
Gent.ma Deborah
Guardando la nuova trasmissione "Real Politik" ho assistito in diretta alla resa della cosiddetta flotilla umanitaria. E stato un momento di grande soddisfazione. Mi è venuto in mente l'immagine di 80 anni fa di quel bambino ebreo ,ormai simbolo dell'holocausto,che alzava le mani impaurito davanti al soldato nazista che gli puntava il fucile.Mercoledi sera ho visto i discendenti di quel bambino che intimavano mani in alto ai nazicomunisti collegati con Hamas, ideologicamente discendenti dal soldato nazista.
Pensavo che il mio sentimento dovesse essere condiviso da tutti gli ebrei del mondo. Purtroppo, nel corso della trasmissione, in diretta da Tel Aviv, certi israeliani intervistati tifavano per la flotilla, più di tutti il direttore d'orchestra Ilan Volkov.
Il sentimento di soddisfazione si era trasformato in amarezza.
Cordiali saluti.
Ilan Bension
Caro Ilan,
La sua soddisfazione era la mia! Ed è aumentata ancora di più quando mi hanno raccontato che una barcaiola è saltata addosso a una soldatessa israeliana tentando di graffiarla e di morderla e la soldatessa in un battibaleno le ha messo le manette rendendola inoffensiva. Si, urlavano il solito slogan gnocidiario ”dal fiume al mare Palestina” ma più di questo non potevano fare altro per sfogare il loro odio.
Adesso i nipotini di Hitler e Stalin sono in galera per calmare i loro bollenti spiriti.
Purtroppo anche tra noi vi sono personaggi, soprattutto tra gli intellettuali, che stanno dalla parte del nemico in nome di un ipocrita pacifismo. La perfezione non è di questo mondo.
Shabat shalom
Deborah Fait