Genova toglie il taser ai vigili. Il governo: raddoppiamo le armi
Cronaca di Tommaso Montesano
Testata: Libero
Data: 17/09/2025
Pagina: 7
Autore: Tommaso Montesano
Titolo: Genova toglie il taser ai vigili. Il governo: raddoppiamo le armi

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/09/2025, a pag. 7, con il titolo "Genova toglie il taser ai vigili. Il governo: raddoppiamo le armi", la cronaca di Tommaso Montesano.


Tommaso Montesano

Il nuovo sindaco di Genova, Silvia Salis, toglie i taser ai vigili urbani. Un provvedimento populista che abbassa la sicurezza nella città e fa indignare i sindacati della polizia.

Il Comune di Genova di Silvia Salis blocca il taser per le Forze dell’ordine. Dopo il decesso, domenica scorsa a Reggio Emilia, di un 41enne bloccato da una Volante della polizia, l’amministrazione del capoluogo ligure ha deciso di sospendere la sperimentazione dell’arma a impulso elettrico in uso alla polizia locale. Grimaldello: la mancata emanazione, dopo l’adozione della precedente Giunta di Marco Bucci (ora governatore), del «relativo regolamento comunale». A dare l’annuncio dello stop, rispondendo a un’interrogazione presentata dal consigliere Donatella Alfonso (Pd), è stato l’assessore alla Sicurezza urbana e alla polizia locale, Arianna Viscogliosi (anche lei del Pd). «In assenza di un regolamento comunale previsto dalla normativa vigente, la sperimentazione non è stata mai formalmente avviata». Così il Comune di Genova ha preso la palla al balzo e fermato l’iter.
Una decisione ideologica per i sindacati di polizia, che già domenica sera hanno fatto muro a difesa del taser dopo le prime dichiarazioni contro il suo utilizzo da parte dei partiti dell’opposizione. Ieri, però, nella contesa si è gettato il ministero dell’Interno. «Il taser è una imprescindibile arma di difesa e non di offesa, di sicurezza e non di violenza, che evita il ricorso all’arma da fuoco e al contatto fisico. La sinistra vorrebbe sospenderne l’utilizzo, io invece ne rivendico l’utilità e l’operatività», ha premesso il sottosegretario Nicola Molteni (Lega). Parole propedeutiche all’annuncio di un prossimo aumento delle dotazioni a disposizione delle divise. «Lavoriamo per raddoppiarle», ha detto Molteni, per il quale «la criminalizzazione del taser e la delegittimazione delle Forze dell’ordine sono un danno alla sicurezza del Paese». L’obiettivo è ogni pattuglia di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sia dotata del taser.
Del resto il giorno prima a Montecitorio, nel corso del question time, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva preannunciato l’avvio di una nuova procedura di gara dopo il fallimento della precedente, abortita per «l’esclusione dell’unico partecipante, a causa della non aderenza dell’offerta tecnica presentata dall’impresa». «Sono in corso approfondimenti per la predisposizione e l’aggiornamento della documentazione di gara», aveva concluso il numero uno del Viminale. Il traguardo è fare un balzo in avanti rispetto all’attuale dotazione di circa 4.600 strumenti.
I sindacati di polizia si schierano contro la decisione del sindaco di Genova. «È un’occasione persa. Il taser è uno strumento per difendere l’incolumità sia di chi aggredisce e si trova in stato di alterazione, sia dei cittadini inermi, sia delle Forze di polizia», osserva Domenico Pianese, segretario generale del Coisp. Eliminata l’arma ad impulso elettrico, avverte, «per sedare e rendere inoffensivo un soggetto che dà in escandescenze e si comporta in modo violento, restano il corpo a corpo e, in ultima istanza, l’arma da fuoco. Con tutto ciò che ne consegue». Analoga osservazione arriva da Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, per il quale la pistola elettrica «è uno strumento intermedio di contenimento che consente agli operatori di neutralizzare situazioni di grave pericolo evitando di dover ricorrere all’arma da fuoco». Peraltro l’Italia sull’utilizzo del taser, rispetto ai Paesi democratici, è arrivata buona ultima. «Io stesso partecipai alle prime riunioni preparatorie al dipartimento della Pubblica sicurezza. Era il 2004 e le altre polizie già lo usavano», ricorda Pianese.
«Giù le mani dalla Forze dell’ordine e giù le mani dal taser, unico strumento operativo che, a oggi, dà un minimo di sicurezza al comparto sicurezza e difesa, in un sistema giuridico senza reali e tangibili tutele per gli operatori», concorda il segretario nazionale del Nuovo sindacato carabinieri, Ilario Castello. Intanto Fratelli d’Italia si mobilita per il poliziotto coinvolto nel caso di Reggio Emilia. «L’ho contattato mettendogli a disposizione, se necessario, un medico legale per partecipare all’autopsia e un avvocato per assisterlo in ogni fase del procedimento», ha fatto sapere Cristian Paglialonga, capogruppo in consiglio comunale.

 

Per inviare la propria opinione a Libero, telefonare 02/999666, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@liberoquotidiano.it