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Le origini della rabbia musulmana 03/08/2009 -

Bernard Lewis
Le origini della rabbia musulmana.
Millecinquecento anni di confronto fra Islam e Occidente  
Mondadori        

Considerato uno dei massimi studiosi del Vicino Oriente, Bernard Lewis in questo suo ultimo saggio ripercorre con grande accuratezza e rigore storico i luoghi più significativi della sua attività, proponendo una visione unitaria della variegata vicenda del mondo musulmano e dei suoi problematici rapporti con l'Occidente: quindici secoli di guerra e coesistenza pacifica, di regni illuminati e regimi dittatoriali, di vette di eccellenza scientifica e letteraria e abissi di miseria e terrore sanguinario. Un libro imprescindibile del quale consigliamo la lettura per comprendere la complessa realtà del Medio Oriente e per affrontare le sfide che il mondo musulmano pone all’Occidente e alla sua modernità.

Storia degli ebrei 30/07/2009 -

Chaim Potok
Storia degli ebrei
Garzanti

Chaim Potok, uno dei più significativi romanzieri del nostro tempo, in questo saggio narra quattromila anni di peregrinazioni del popolo ebraico, dall’antica Ur fino alla creazione dello stato d’Israele. Immerge queste vicende nel flusso della Storia con grande potenza evocativa e al tempo stesso si confronta con le acquisizioni degli studiosi contemporanei. E’ una ampia ricostruzione storica in cui la vita e il destino degli ebrei in varie epoche e paesi emergono in tutta la loro varietà e ricchezza e conducono a una illuminante riflessione sul ruolo di Israele nella storia, e sul ruolo che la storia ha avuto nel determinare le vicende del «popolo eletto».

Israele, verità e pregiudizi. 23/07/2009 -

Giuseppe Giannotti
Israele, verità e pregiudizi. I media italiani e la seconda Intifada.
Disinformazione e mistificazioni
Editore De Ferrari

Giornalista del Secolo XIX e attento osservatore della questione mediorientale, l’autore analizza in questo saggio come i giornali e la televisione hanno trasmesso le notizie e gli avvenimenti legati al conflitto israelo-palestinese negli ultimi sette anni, a partire dallo scoppio della seconda Intifada fino agli inizi del 2008. Emerge un’informazione poco obiettiva, spesso distorta e comunque pregiudizialmente ostile ad Israele. Il lavoro accurato e meticoloso di Giannotti è una base di partenza insostituibile per ogni persona che aspiri a conoscere i fatti come realmente accadono senza fermarsi alle apparenze e a visioni della realtà stereotipata e pregiudizievole.

Ripensare l'Olocausto 20/07/2009 -

Yehuda Bauer
Ripensare l’Olocausto
Baldini Castaldi Dalai L’Olocausto,

 L’immane tragedia che ha colpito il popolo ebraico durante la Seconda Guerra mondiale ha rappresentato un autentico spartiacque nella storia umana. È ancora possibile, a più di sessant'anni di distanza, dire qualcosa di nuovo sull'Olocausto? E, soprattutto, ha senso farlo? A questi due interrogativi, che costituiscono il filo rosso di questo saggio, Yehuda Bauer, uno fra i più importanti storici viventi dell’Olocausto, risponde affermativamente con un libro che, prendendo in considerazione aspetti noti e meno noti dello sterminio degli ebrei, riesce a fornirci un quadro esaustivo e inconsueto di questa tragedia senza precedenti nella storia dell'umanità.

L’eredità di Auschwitz. Come Ricordare? 21/02/2014 -

George Bensoussan
L’eredità di Auschwitz. Come Ricordare?
Einaudi

Tante (forse troppe) volte commemorando lo sterminio degli ebrei perseguito dal regime nazista concludiamo con un «Mai piú» pericolosamente sospeso, impreciso. L'immensa barbarie della shoah spesso ci ammutolisce, riduce le nostre parole a una balbettante invocazione e trascura di spiegare con chiarezza quanto accaduto. E, invece, ciò di cui la storia ha assoluto bisogno non è uno sterile «dovere della memoria» ma un dovere di rigore storico che insegni a chi ancora non sa come e quando quell'atrocità si è consumata.
Nell'Eredità di Auschwitz, Georges Bensoussan indaga con sguardo acuto e lucido non tanto la dinamica della shoah come fatto storico, quanto il modo in cui la civiltà occidentale ha gestito e gestisce la memoria dell'evento: una memoria spesso mistificante e conciliatrice, che tende ad attenuare il portato traumatico dell'accaduto, piuttosto che farsi responsabilità bruciante. Per eludere le trappole della retorica è necessario - secondo Bensoussan - iniziare a prendere in considerazione le questioni politiche che questa storia solleva, a cominciare dal problema del suo insegnamento alle generazioni presenti e venture, e ad adottare un approccio critico che potrebbe anche apparire impopolare: la shoah è stata un'aberrazione imprevista e unica nel corso della Storia, o piuttosto una sua inevitabile evoluzione?

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