sabato 11 maggio 2024
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Verso la terra promessa 09/11/2009 -

David J. Goldberg
Verso la terra promessa.
Storia del pensiero sionista.
Il Mulino

Facendo costante riferimento al contesto generale della storia degli ebrei europei dall'Ottocento in poi, e alla stessa vicenda biografica dei padri fondatori d'Israele, Goldberg, rabbino a Londra ed esponente noto dell’ebraismo progressista, delinea in questo volume le tappe fondamentali dell'avventura sionista. Vengono così ripercorsi i successi politici e il cammino di un'idea che - dal primo riconoscimento internazionale con la dichiarazione Balfòur nel 1917, attraverso gli anni bui del dominio nazista in Europa e alle sue tragiche conseguenze, sino alla decisione delle Nazioni Unite nel novembre del 1947, di creare due distinte unità territoriali, una ebraica e l'altra araba - ha trovato compimento nella proclamazione da parte di Ben Gurion, il 14 maggio 1948, della nascita dello Stato d'Israele.

Vecchia terra nuova 25/11/2012 -

Theodor Herzl
Vecchia terra nuova
Bibliotheca Aretina


Il brillante giornalista ungherese, padre del sionismo, immaginò Israele prima ancora che fosse realtà. In quest’ opera visionaria pubblicata nel 1902 Theodor Herzl racconta in modo affascinante di un giovane avvocato che per una delusione d’amore decide di seguire un milionario misantropo nei mari del Sud e attraversa la Palestina colonizzata dai pionieri sionisti nel 1923.
Magistrale è la descrizione del paesaggio, delle strade, del brulichio nei porti e il racconto di come i coloni abbiano reso fertile la terra piantando alberi e fondando cooperative agricole.
L’autore immagina persino l’urbanistica con le tramvie sospese e le gallerie sotterranee in una “Nuova Società” giusta dove le cariche sono affidate a persone meritevoli e dove le donne hanno diritto di voto e parità nei ruoli sociali. E’ una società libera, tollerante e cosmopolita quella che immagina Herzl non dissimile peraltro dall’Israele odierno.
Una lettura imprescindibile per chi vuole andare alle radici dello Stato d’Israele.

Storia degli ebrei 10/09/2009 -

Paul Johnson
Storia degli ebrei
TEA

Storico e giornalista inglese, Paul Johnson affronta in questo saggio una storia che si snoda lungo un arco di 4000 anni dai tempi biblici ai giorni nostri, partendo da Abramo fino alla formazione dello Stato d’Israele. Agli estremi si delineano i due fondamentali contributi degli ebrei alla storia dell’umanità: la fede in un unico Dio e l’influenza esercitata nella formazione di quel complesso di concetti che va sotto il nome di modernità. In queste pagine ricche di informazioni preziose l’autore analizza le caratteristiche del pensiero ebraico anche in rapporto con gli altri popoli e le altre religioni rivelate, tracciando la storia di un popolo che ha conosciuto dolori e distruzioni e che è riuscito a sopravvivere grazie alla forza di una fede e di un’ostinazione spirituale insuperata.

Olocausto 07/09/2009 -

Guido Knopp
Olocausto
Corbaccio

Giornalista, produttore di programmi sulla storia del nazismo oltre che scrupoloso ricercatore l’autore in questo saggio, dopo aver descritto l’establishment del regime e composto una straordinaria galleria di personaggi nazional-socialisti, affronta la dettagliata ricostruzione del genocidio ebraico tra l’invasione tedesca della Russia nel giugno del 1941 e il collasso della Germania nazista nel maggio del 1945.
Grazie a materiale inedito e a centinaia di interviste con i sopravvissuti ha accumulato un insostituibile patrimonio di storia orale che correva il rischio di andare disperso. È nato così un libro minuziosamente documentato, ma partecipe e commosso in cui la grande tragedia del genocidio diventa ancora più sconvolgente.

La lepre della Patagonia 04/02/2010 -

Claude Lanzmann
La lepre della Patagonia
Rizzoli

Il regista del film di nove ore Shoah (Einaudi) che raccoglie testimonianze di vittime e carnefici, già direttore di Les temps modernes, pubblica ora la sua autobiografia, La lepre della Patagonia.
Dalla Resistenza contro i nazisti, che gli valse la Legion d’0nore, alla realizzazione del capolavoro cinematografico. Un testo – avverte il filosofo Bernard-Henry Levy “attraversato dalla commedia del secolo non meno che dalla sua parte di infamia”.

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