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Informazione Corretta - Libero Rassegna Stampa
21.03.2014 Un orribile richiamo che ricorda il nazi-fascismo
in un articolo su Matteo Renzi pubblicato da Libero. Commento di Fiamma Nirenstein

Testata:Informazione Corretta - Libero
Autore: Fiamma Nirenstein - Giacomo Amadori
Titolo: «Renzi e la casa in affitto, censurate anche le bollette»

Il 16 marzo, LIBERO ha pubblicato un articolo di Giacomo Amadori dal titolo "Renzi e la casa in affitto, censurate anche le bollette".
Sotto questo titolo, tutto sommato generico, si nasconde un orribile richiamo che ricorda tempi che ritenevamo ormai cancellati. Ce lo ricorda Fiamma Nirenstein in questo intervento che ci ha inviato da Gerusalemme.

a destra, caricatura del periodo nazi-fascista

Ecco il commento di Fiamma Nirenstein


Fiamma Nirenstein           


Jonathan Pacifici

Qualche giorno fa per attaccare Marco Carrai, un giovane uomo d’affari fiorentino presidente dell’aereoporto di Firenze e puridecennale amico di Matteo Renzi,è uscito su Libero un pezzo che forse è sfuggito al direttore,perchè il suo tratto antisemita è talmente volgare da lasciare senza fiato. Io non nutro particolari propensioni politiche per la parte di Renzi e di Carrai, come forse i lettori di giornali sanno, ma mi sono sentita punta sul vivo. Carrai nell'articolo è accusato in primis di aver prestato una appartamento a Renzi, poi è accusato del fatto che la sua fidanzata abbia due appartamenti (in uno ci vive, dice il pezzo) e due fondi commerciali, e che la mamma “abbia restitutito a splendore una antica argenteria”. Non proprio una proprietaria fondiaria di prima grandezza. Accuse discutibili, ma che nell’ambito della discussione democratica possono diventare oggetto di contesa. Ma qualcosa non funziona quando il pezzo accusa Carrai di essere socio, in una società che ha sede in Israele, dell' “ebreo Jonathan Pacifici”. Sic! Pacifici contiene in sè un difetto che per l’articolista è evidente e accusa Carrai, dato che non si parla di malefatte o malcostume nel rapporto con Jonathan, ma del fatto che quello è “l’ebreo Jonathan Pacifici” un pò come Suss l’ebreo.

Locandina del film nazista "Süss l'ebreo"

E Carrai collabora con questo “ebreo”! E non finisce qui: Pacifici ha tutte le caratteristiche che devono suggerire al lettore italiano il peggio del peggio: è un sostenitore del Likud! anima un blog sulla Torah! Gli manca il naso a becco. Il fatto che Carrai sia “un ebreo romano trapiantato in Terra Santa” è a sua volta un’epressione così misera, come se non si sapesse che la cosiddetta Terra Santa coincide con lo Stato di Israele, lo Stato del Popolo ebraico, e che gli ebrei romani non ci vengono per fare dirty business, o per sostenere l’istinto guerrafondaio del Likud, o per propagandare sui blog la loro religione, ma perché, come molti altri ebrei provenienti da tutto il mondo, diventano, appunto, israeliani. Non so niente di Pacifici, ma di certo è un israeliano. IL giornalista preferisce categorizzarlo come “L’ebreo Pacifici”. Non è strano? Scusate, mi sono proprio innervosita. Ma non si possono suggerire tanti stereotipi aggressivi e dannosi in poche righe per aggredire un amico di Renzi. Firmato: l’ebrea Fiamma Nirenstein.
www.fiammanirenstein.com

Ecco l'articolo di Giacomo Amadori:

" Renzi e la casa in affitto, censurate anche le bollette " 


Giacomo Amadori, Matteo Renzi

Passano i giorni e dall’entourage di Renzi continuano a non rispondere alle domande di Libero. Il principale consigliere del premier, Marco Carrai, sedicente intestatario del contratto di locazione dell’appartamento di via degli Alfani 8 (dove ha risieduto Renzi per 32 mesi tra il 2011 e il 2014) non ha accettato di rendere pubblico il documento e di spiegare per quanto tempo e a che prezzo abbia ospitato il Rottamatore. Tommaso Grassi, consigliere comunale di Sel, ha cercato di avere lumi, ma per ora inutilmente. Infatti il servizio entrate del Comune ha respinto la richiesta di accesso agli atti perché troppo generica e la società esterna che riscuote la tassa dei rifiuti e che ha in archivio i nomi degli inquilini delle case fiorentine ha risposto che non consegnerà i dati per motivi di privacy.

Comunque in via degli Alfani 8 nessuno si ricorda di Marchino, 39 anni proprio oggi. Ufficialmente ha sempre risieduto nel paese dove è cresciuto, Greve in Chianti (Firenze). Il suo indirizzo è in via Salvator Allende, in una zona di moderne villette a schiera mescolate a palazzine popolari. Sul campanello ci sono i nomi del padre Giuseppe, quello della madre e quello di Marco, il cui appartamento è al piano terra. Il papà, titolare di un’azienda di materiali per l’edilizia, controlla il viavai dal terrazzo e ai cronisti risponde pacato: «Mio figlio vive tra qui e Firenze, dove abita a casa della fidanzata». La compagna si chiama Francesca C., ha 26 anni e nel capoluogo toscano ha intestati due locali commerciali e due appartamenti. Lei vive, presumibilmente con Carrai, in quello di via Spada, al primo piano. Praticamente casa e bottega, visto che con la madre Giuliana ha restituito splendore a una storica argenteria fiorentina nell’esclusiva via Tornabuoni. Il matrimonio dei due giovani è previsto per settembre.

Grazie a Facebook ricaviamo qualche informazione interessante su Carrai, l’uomo che per due anni ha affittato la casa al premier e che grazie al legame con Renzi ha ottenuto importanti incarichi politici e d’amministratore. Carrai inserisce come luogo di residenza Gerusalemme. Si tratta in realtà di una residenza virtuale per sottolineare il legame strettissimo con Israele. Per esempio nelle società di consulenza Yourfuture e Cambridge management e nel fondo Wadi è socio dell’ebreo Jonathan Pacifici, romano trapiantato in Terra Santa. Pacifici si definisce sostenitore del partito conservatore Likud e anima un blog sulla Torah, il testo sacro dell’ebraismo.(la sottolineatura è nostra) Carrai tra gli amici di Facebook, ma non solo lì, ha anche Michael Ledeen, prezioso collegamento con gli Usa, l’uomo che il tre volte premio Pulitzer Knut Royce definisce in suo libro «controverso conservatore americano». Grande fautore della guerra in Iraq, membro dell’American Enterprise institute insieme con l’ex direttore della Cia James Woolsey, autore del libro Fascismo universale, per Knut, «Ledeen è stato spesso accostato all’Intelligence italiana, ma lui ha sempre negato». Nei cosiddetti misteri d’Italia, dalla P2 al delitto Moro, è spesso affiorato il suo nome, senza prove. Ma, si sa, Marco Carrai è un uomo curioso e poliedrico e questo lo ha reso indispensabile per Renzi: collega galassie diverse e raccoglie denaro attraverso le fondazioni (Big Bang prima e Open poi), ma ha anche guidato la Florece multimedia, l’agenzia di comunicazione renziana ai tempi in cui il premier era a capo della Provincia. Ora questo piccolo Istituto Luce è sotto inchiesta presso la Corte dei conti per le sue spese milionarie. Marchino è stato pure amministratore delegato della Firenze parcheggi e oggi è presidente dell’aeroporto di Firenze (incarichi da oltre 42 mila e 80 mila euro l’anno). Posti in cui è stato fortemente voluto da Renzi.

La polemica più accesa degli ultimi giorni riguarda l’appalto comunale affidato alla C&T Crossmedia controllata da Carrai per una video guida multimediale per Palazzo Vecchio. L’Associazione Museo dei ragazzi (Mdr), incaricata dall’assessore alla cultura Giuliano da Empoli (futuro socio della Crossmedia) per l’affidamento, il 25 ottobre 2011 (Carrai ospita Renzi da qualche mese) chiede un preventivo a tre società; l’8 novembre ad altre due, tra cui la Crossmedia. Dieci giorni dopo la sua offerta viene valutata come migliore: riduce «praticamente a zero il rischio d’impresa» scrivono i tecnici. Il tariffario per il noleggio oscilla tra 5 a 3 euro. Ma a servizio assegnato il prezzo più basso sparirà dall’offerta. Nel contratto viene ipotizzato anche un fatturato superiore ai 300 mila euro. La scrittura privata viene siglata tra il presidente del Mdr Matteò Spanò, ex dipendente di Florence Multimedia, e la società controllata dall’ex amministratore delegato di Florence, Carrai.

Questo il suo presente. Ma molti anni fa, a 19 anni, l’allora insegnante di catechismo Marco Carrai, non sognava certo di diventare, quattro lustri dopo, il consigliere del Principe, nonostante la precoce passione politica. Nel 1994 decise di scendere in campo per sostenere Silvio Berlusconi. Il suo mentore a Greve in Chianti era il generale dell’ aviazione dell’esercito, protagonista della missione italiana in Libano, Umberto Taddei. L’alto ufficiale si candidò sindaco nella rossa Greve e Marchino lo sostenne. Ma dopo essere stato sconfitto, racimolando il 20 per cento dei voti, il generale radunò i suoi in un ristorante per annunciare il suo ritiro dalla vita politica attiva. Di fronte a pochi fedelissimi indicò Carrai come suo erede. Il giorno dopo lo incontrò in piazza e il ragazzo gli fece una sorpresa: «Mi mostrò la tessera dell’Ulivo. Era già passato con gli avversari» ricorda Taddei. «Mi infuriai e lo insultai davanti a tutti. Andò a piagnucolare da un vecchio democristiano che mi chiamò per rimproverarmi». Iniziò così l’irresistibile ascesa di Marco Carrai, l’uomo che pagava l’affitto al Rottamatore.

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