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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Stampa - Il Foglio - Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.03.2018 Bds e odio per Israele: i due casi dei grillini e dell'Università di Torino
Cronaca di Ilario Lombardo, commento di Giulio Meotti, Alessandro Trocino intervista Alessandro Litta Modignani

Testata:La Stampa - Il Foglio - Corriere della Sera
Autore: Ilario Lombardo - Giulio Meotti - Alessandro Trocino
Titolo: «'Sostiene il boicottaggio di Israele': Polemica sul ministro scelto da Di Maio - I 5 stelle e la grande sete di boicottaggio d’Israele - 'Il Movimento ha un grande pregiudizio. E non da ora' - Convegno antiebraico. Lettera di Ajani»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 01/03/2018, a pag. 7, con il titolo "'Sostiene il boicottaggio di Israele': Polemica sul ministro scelto da Di Maio", la cronaca di Ilario Lombardo; dal FOGLIO, a pag. 1, con il titolo "I 5 stelle e la grande sete di boicottaggio d’Israele", il commento di Giulio Meotti; dal CORRIERE della SERA, a pag. 4, con il titolo 'Il Movimento ha un grande pregiudizio. E non da ora', l'intervista di Alessandro Trocino a Alessandro Litta Modignani; dal CORRIERE della SERA - TORINO, a pag. 8, la breve "Convegno antiebraico. Lettera di Ajani".

A destra: il manifesto di una delle iniziative antisemite, negazioniste e anti-Israele all'Università di Torino

Abbiamo seguito con attenzione negli ultimi giorni su IC i fatti di Torino, nella cui Università avvengono da anni iniziative antisemite, negazioniste e anti-Israele:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=69621
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=69613
Un argomento che si intreccia strettamente con le posizioni contro Israele dei grillini, oggi il più grande pericolo per la democrazia in Italia.

Avvenire si appropria della notizia in un pezzo che non riprendiamo, in cui scrive a caratteri cubitali: "L'accusa: 'Boicotta Israele'. La replica: 'E' una fake news' ". In questo modo Avvenire, come sempre ostile a Israele, mette sullo stesso piano chi denuncia le posizioni antisemite dei boicottatori in stile nazista dello Stato ebraico e chi invece del Bds è propugnatore.

Ecco gli articoli:

LA STAMPA - Ilario Lombardo: "'Sostiene il boicottaggio di Israele': Polemica sul ministro scelto da Di Maio"

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Ilario Lombardo

Lorenzo Fioramonti fa il suo debutto da fanta-ministro del M5S con una bugia: «Non ho mai sostenuto e non sostengo tutt’oggi, ovviamente, alcun boicottaggio nei confronti di Israele» dice. A inchiodarlo però è il web dove è semplice trovare una sua intervista alla testata The Daily Vox: «C’è un boicottaggio accademico internazionale contro i funzionari pubblici di Israele, che è supportato da gruppi progressisti sia in Israele sia in Palestina, e ha molto sostegno anche in Sud Africa. Questo boicottaggio è la chiave per una pace equa e sostenibile in Medio Oriente, mettendo in evidenza come dietro la facciata di soluzioni tecnologiche ci sia un sistematico sfruttamento delle comunità palestinesi».
Era l’11 febbraio 2016, Lorenzo Fioramonti era ancora solo il direttore del Centre for study of governance innovation ed economista all’Università di Pretoria. «Un popolare accademico - dice il titolo dell’intervista - che rifiuta di partecipare al summit sull’acqua» per protesta contro la presenza dell’ambasciatore israeliano in Sud Africa, Arthur Lenk che avrebbe parlato delle soluzioni di desalinizzazione adottate da Israele. Perché invitare lui, un’autorità e non dei tecnici? - si chiede l’allora prof Fioramonti -. Perché non sono stati invitati a parlare altri rappresentanti di altri Paesi mediorientali con problemi di siccità? «Ci sono abbastanza prove di come Israele porti via l’acqua ai palestinesi» e «abbia una posizione basata su politiche inique e spesso oppressive».

Fioramonti non poteva sapere che due anni dopo, diventato il candidato ministro del M5S al ministero dello Sviluppo economico, questa storia gli sarebbe stata scagliata contro dai suoi avversari politici e non solo. Pagine ebraiche, rivista edita dall’Unione delle comunità ebraiche italiane, parla di «inquietudine e indignazione per la candidatura a ministro di un docente di economia contraddistintosi in passato per aver sostenuto la campagna d’odio e boicottaggio contro Israele». Segue il Pd che attacca, anche se qualcuno si spinge oltre e tira in ballo l’antisemitismo che poco c’entra con questa vicenda.
Certo è che Luigi Di Maio per difenderlo parla di «fake news», quando la notizia del boicottaggio invece è vera, e lo stesso Fioramonti scivola nel tentativo di eclissare un’intervista che è facilmente rintracciabile.

Alla fine l’economista è costretto a rinnegare se stesso e ad adeguarsi al comunicato confezionato dalla comunicazione del M5S che lo sconfessa: «Il M5S disconosce ogni forma di boicottaggio nei confronti dello Stato di Israele in quanto partner economico-politico essenziale nella stabilizzazione delle aree di crisi». Per la Comunità ebraica romana, dopo il comunicato riparatore dei grillini, la faccenda può chiudersi. Resta comunque l’impressione che, come già dimostrato dal viaggio in Medio Oriente di Di Maio, il M5S non abbia maturato una linea unica su Israele. Due anni fa Manlio Di Stefano costrinse il futuro leader a una polemica con gli israeliani per un’intervista che legittimava Hamas come possibile interlocutore. Proprio sulla gestione idrica, poi, Di Maio fu incalzato per un’interrogazione che il gruppo romano, compresa Virginia Raggi, presentò quando era all’opposizione contro l’accordo tra la municipalizzata Acea e il colosso di Israele Mekorot, accusato di deviare l’acqua verso le colonie.

Per quanto può, Di Maio tenta di nascondere le contraddizioni interne al M5S ma sa che avendo aperto a figure non militanti del grillismo non tutto potrà essere controllato. Nulla ha potuto per esempio contro Alessandra Pesce, candidata dell’Agricoltura, dirigente dello stesso ministero che, a Tagadà, ha definito «un buon ministro» Maurizio Martina del Pd proprio mentre era seduta accanto a Di Maio che invece aveva bollato come «indegne» le misure del governo sul settore. Oggi sapremo chi sono tutti i nomi della squadra di un ipotetico governo. Intanto è certo Domenico Fioravanti allo Sport. Una scelta, come quella di Fioramonti al Mise, figlia di altre rinunce.

IL FOGLIO - Giulio Meotti: "I 5 stelle e la grande sete di boicottaggio d’Israele"

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Giulio Meotti

Roma. Il 9 luglio sarà il “Giorno zero”, quando le riserve d’acqua in tutta Città del Capo raggiungeranno il 13,5 per cento della capacità. A quel punto, secondo il sindaco Patricia de Lille, inizieranno i razionamenti e i 3,7 milioni di abitanti dovranno recarsi in uno dei duecento punti di raccolta dell’acqua. Se il Sudafrica avesse accettato l’offerta di aiuto da parte di Israele, leader mondiale nel settore, il paese avrebbe avuto molta meno sete. Lo ha spiegato la Reuters lo scorso 5 febbraio: “Il governo sudafricano, fortemente allineato con la causa palestinese, ha snobbato le offerte di aiuto fatte dall’ambasciatore israeliano. L’anno scorso la sola presenza di un ambasciatore israeliano in un comitato per discutere la gestione dell’acqua ha suscitato una tale protesta che una conferenza è stata cancellata”. Una settimana fa è uscito anche un articolo del Wall Street Journal: “Città del Capo andrà a secco a causa dell’avversione a Israele”. “Siamo disposti a condividere le competenze per aiutare il Sudafrica con i suoi problemi di siccità”, aveva detto Michael Freeman, portavoce dell’ambasciata israeliana in Sudafrica. “Non vediamo l’ora di aiutare”. A far precipitare l’organizzazione della conferenza la decisione di un italiano, Lorenzo Fioramonti, docente all’Università di Pretoria, che si è ritirato da quel convegno a causa del “boicottaggio accademico internazionale contro gli ufficiali israeliani”. La sola presenza dell’ambasciatore israeliano, Arthur Lenk, fu sufficiente ad annullare l’incontro e la collaborazione. “Ci sono prove sufficienti per mostrare come le politiche di Israele abbiano portato via l’acqua dalle comunità palestinesi” disse Fioramonti al Daily Vox. “E’ anche grazie al mio ritiro e al dibattito che ha generato nei media e nella società civile che molti sudafricani stanno imparando cosa sta succedendo con l’acqua in medio oriente”. Fioramonti spiegò anche che i sudafricani “sono sensibili alla situazione in medio oriente e alle somiglianze con l’apartheid”. Il docente di Pretoria è stato indicato due giorni fa da Luigi Di Maio, candidato premier per i 5 stelle, come suo eventuale ministro dello Sviluppo economico. Fioramonti rivendicò anche su Twitter quel gesto, taggando “BDS South Africa”, il boicottaggio israeliano. “Il boicottaggio accademico, propugnato da Fioramonti, è ancora più odioso del boicottaggio economico” dice al Foglio Alessandro Litta Modignani, presidente dell’Unione della Associazioni pro Israele. “Inoltre vorrei ricordare che queste non sono posizioni della sola base dei 5 stelle, ma del suo vertice. Beppe Grillo ha detto che gli occidentali pensano che l’Iran sia una dittatura perché tutto è filtrato dal Memri e l’onorevole Bernini pensa che il sionismo sia una ‘piaga’”. Duro l’onorevole Emanuele Fiano del Pd: “E’ una vergogna senza scusanti, un fatto immorale”. Davide Romano, segretario dell’Associazione amici di Israele ed esponente di spicco della comunità ebraica di Milano, al Foglio riassume così la posizione 5 stelle: “Nulla contro tutti gli stati del mondo, comprese le dittature sanguinarie, tutto invece contro la democrazia israeliana. Sarà perché è il paese dove vivono tanti ebrei? A voi la non ardua risposta. Resta comunque un fatto grave che il possibile ministro dello sviluppo economico boicotti uno dei paesi più innovatori al mondo”.

Resta da capire se la posizione di Fioramonti (anche in economia, come spiegato nell’articolo in pagina) sia condivisa da Luigi Di Maio, che ieri si è limitato a discolpare il suo “ministro” senza entrare nel merito della vicenda. “Vorremmo capire se le posizioni espresse da Fioramonti di appoggio al boicottaggio di Israele, ignaro del fatto che questo movimento è fuori legge in molti paesi del mondo, siano condivise dal 5 stelle”, dice al Foglio Barbara Pontecorvo, presidente dell’Osservatorio Solomon sulle discriminazioni e l’antisemitismo. Due mesi dopo la cancellazione del convegno con l’ambasciatore israeliano Lenk e il professor Fioramonti, i ministri sudafricani volarono non a Gerusalemme, ma a Teheran, tornando a casa con un memorandum di collaborazione per lo sviluppo delle fonti idriche sudafricane. Purtroppo per Città del Capo l’Iran, a differenza di Israele, non ha alcuna esperienza in materia, ma un poco invidiabile record di crisi idriche spaventose. Il 19 gennaio scorso il New York Times ha dedicato un articolo alla mancanza d’acqua in Iran. David Michel, un analista dello Stimson Center, ha spiegato che il tasso di esaurimento delle acque in Iran è oggi tra i più rapidi al mondo, tanto che, secondo i calcoli di Michel, 12 delle 31 province del paese “esauriranno completamente le loro falde acquifere entro i prossimi 50 anni”. Il lago Urmia, una volta il più grande lago salato della regione, è diminuito del 90 per cento in appena mezzo secolo. I sudafricani a questo punto vorrebbero una risposta dal professor Fioramonti e dai 5 stelle: quando arriverà il “Giorno zero”, cosa dovrebbero bersi, un litro di boicottaggio antisraeliano e di rivoluzione iraniana?

CORRIERE della SERA - Alessandro Trocino: 'Il Movimento ha un grande pregiudizio. E non da ora'

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Alessandro Litta Modignani

«il Movimento 5 Stelle ha un pregiudizio contro Israele che non comincia dal caso di Lorenzo Fioramonti». Parla Alessandro Litta Modignani, ex radicale e presidente Unione delle associazioni pro Israele (Udai).

Cominciamo da Fioramonti. «È un episodio ignobile. Il boicottaggio accademico è ancora più odioso di quello economico. Che non giustifico, ma può avere pseudo giustificazioni, come dire che alcuni prodotti vengono dalla Cisgiordania».

Lei dice pregiudizio dei 5 Stelle? «Sì. Ricorda Beppe Grillo? Disse che non è vero che in Iran c’è la dittatura. Le informazioni tradotte dal suocero iraniano, disse, erano ben diverse da quelle diffuse in Occidente e condizionate, sostenute dal Memri, l’istituto israeliano di ricerca per il Medio Oriente».

Basta questo? «Si ricorda il deputato Paolo Bernini? Disse che Israele è una piaga. Sono parole che sono sintomo di una mentalità».

Però ora Di Maio smentisce di essere contro Israele. «Facile ora provare a nascondere la polvere sotto il tappeto. Per forza: siamo alla vigilia delle elezioni e provano a darsi un’aura di moderazione».

Alcuni esponenti del Pd hanno accusato Fioramonti e il Movimento di antisemitismo. Non è un’esagerazione? «Penso che ci sia un grande pregiudizio dei 5 Stelle contro Israele. Sulle origini di questo pregiudizio non credo si debba scavare molto. Lascio le conclusioni all’intelligenza di chi legge».

CORRIERE della SERA TORINO: "Convegno antiebraico. Lettera di Ajani"

Al Campus Einaudi, due giornate di studio dal titolo «L'eredità di Edward Said in Palestina» organizzate dagli studenti del movimento Progetto Palestina. Ci sarà anche Ilan Pappé, storico antisionista, che ha scatenato le critiche all'Università. A cui il rettore Ajani replica: «Non vogliamo fare censura preventiva. Abbiamo molti progetti sul tema delle minoranze e delle relazioni scientifiche. I crediti rilasciati al seminario, rientrano nell'autonomia universitaria dei singoli dipartimenti».

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