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Il Foglio Rassegna Stampa
13.12.2019 Se l'ecologia diventa un dogma
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 13 dicembre 2019
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «'Santa Greta'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 13/12/2019, a pag.1, con il titolo 'Santa Greta' il commento di Giulio Meotti.

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Greta Thunberg

Roma. "Santa Greta diffonde il Vangelo del clima", scrive l'ex direttore del Wall Street Journal Gerard Baker. "Greta Thunberg, la prima santa della religione ambientalista", secondo Madeline Grant del Telegraph. "Greta icona religiosa dell'anno", prosegue Andrew Bolt sull'Herald Sun australiano di ieri. Ma questi, si sa, sono commentatori reazionari venduti alla lobby del petrolio e negazionisti della crisi climatica. Chi, invece, ha preso sul serio il culto di Greta è proprio la Svezia, il paese della ragazza e attivista nominata mercoledì personaggio dell'anno da Time. Nel giro di un anno da Greta che salta la scuola e invita gli studenti di tutto il mondo a fare altrettanto per salvare il pianeta si è passati a studiare Greta a scuola. Thunberg è stata appena inserita in un corso di studio digitale della religione in alcune scuole elementari svedesi, "un corso di conoscenza e filosofia religiosa". Oltre a Gesù, Budda, Maometto e altre figure religiose, gli studenti devono ora farsi una idea più profonda dei pensieri e dei risultati di Greta. Il capitolo si chiama "clima", racconta l'infanzia di Greta in una famiglia dove il concetto di "creazione" è sempre stato al centro dell'educazione e la sua scelta di diventare un'attivista. Si afferma che Greta è una "sveglia" che "ci permette di discutere e riflettere su ciò che sta accadendo al nostro mondo". Il discorso di Greta all'Onu ("come osate?") è paragonato a quello di Martin Luther King "I have a dream". Per l'editore svedese Liber, che ha realizzato il materiale scolastico, "è importante offrire costantemente materiale didattico in grado di riflettere la contemporaneità". "SI, c'è sicuramente un culto di Greta Thunberg", dice al Foglio il giornalista inglese Brendan O'Neill, direttore del magazine Spiked. "E sta diventando sempre più bizzarro ogni giorno. E' millenaristico. Il movimento verde, in particolare Extinction Rebellion, parla della fine dei giorni. Promettono inondazioni, incendi e altre punizioni naturali se non ci pentiamo dei nostri peccati. Dicono che miliardi di noi moriranno. Miliardi di noi bruceranno. E' qualcosa che ricorda le Rivelazioni. E ora, in Greta, hanno il loro Messia: una bambina innocente in possesso della verità e a cui tutti dobbiamo inchinarci e obbedire. Si presentano come un movimento di protesta, ma si tratta di un movimento irrazionale e antidemocratico che richiede il sacrificio individuale piuttosto che il progresso collettivo, l'obbedienza intellettuale piuttosto che il dibattito aperto e la devozione servile alla bambina-dea piuttosto che il dissenso blasfemo". Cosa significa questa religiosità green per l'occidente? "Il culto verde si differenzia dalle antiche religioni in un modo molto importante: non offre ricompensa o trascendenza per il nostro sacrificio. Le grandi religioni hanno richiesto molto da noi ma hanno promesso ancora di più: una vita eterna di amore e abbondanza. Il miserabile e misantropo movimento verde non promette nulla del genere, ma che viviamo di meno, viaggiamo di meno, discutiamo di meno e che non c'è altra ricompensa della riduzione della `impronta umana". Il movimento lanciato da Greta Thunberg "ci riduce a semplici esseri biologici che sono non solo dispendiosi e distruttivi ma che devono sforzarsi di essere più puliti rispetto alle emissioni di carbonio, cioè non lasciare alcun impatto sul pianeta o sulla storia", dice al Foglio Brendan O'Neill, direttore di Spiked. "E' una campagna singolarmente deprimente. E mette Greta in primo piano proprio per prevenire le critiche: chiunque critichi questo movimento ora pub essere accusato di 'bullismo nei confronti di una bambina'. Ma dovremmo smettere di adorare Greta e di credere alle spaventose fiabe del culto della morte verde e recuperare la nostra fiducia nello sforzo umano e nella crescita economica". La chiesa di Svezia, chiesa di stato luterana, tramite l'arcivescovo e primate Antje Jackelén ha paragonato la sua connazionale e attivista del movimento internazionale per il clima ai profeti dell'Antico Testamento. In una intervista al quotidiano svedese Expressen, l'arcivescovo Jackelén ha detto: "Credo che Greta sia profetica allo stesso modo in cui i profeti dell'Antico Testamento erano persistenti con il loro messaggio". Jackelén ha detto che la propensione di Greta ad "azioni simboliche" è simile a quella dei profeti biblici. "E' iniziato con lo sciopero della scuola ed è continuato con il suo viaggio attraverso l'Atlantico". Aveva già fatto scalpore, due mesi fa, il tweet della chiesa Limhamn di Malmö, la terza città svedese: "Ascoltate! Gesù di Nazareth ha nominato uno dei suoi successori, il suo nome è Greta Thunberg". Ha commentato la teologa Ann Heberlein: "Una congregazione di chiese celebra l'Avvento nominando Greta successore di Gesù. Se la chiesa non prende sul serio il proprio messaggio, chi dovrebbe farlo?". La Bbc ha appena offerto a Greta la conduzione di un programma durante le feste di Natale. E' il lieto annuncio: una bambina è nata per noi!

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