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Riprendiamo da NAZIONE/CARLINO/GIORNO di oggi, a pag. 8, con il titolo "Merkel nella prigione della Stasi, quelle ombre sul passato", il commento di Roberto Giardina.
SONO stati i socialdemocratici a spingere la Cancelliera alla visita, insieme con i verdi, nella speranza di metterla in difficoltà. Lei, in fondo, è una figlia dell 'est, e ricordarlo — si spera — potrebbe far guadagnare qualche voto. Non tanto togliendolo alla Merkel, quanto all'estrema sinistra della Linke, che a 28 anni dalla caduta del muro, in molte regioni all'est supera l'SPD. Ma i nostalgici arrabbiati è probabile che scelgano l'AfD, i populisti della destra. Da un estremo all'altro. Angela e la Stasi, un passato mai chiarito? Ci credono più all'estero che in Germania. Quando il muro divise Berlino, lei aveva compiuto otto anni. Nata nella ricca Amburgo, ad ovest, fu il padre, il pastore luterano Horst Krasner (scomparso nel 2011) a portarla a pochi mesi nella DDR, che lui considerava terra di missione. Per i comunisti era un pazzo o una spia, e la Stasi controllò la famiglia giunta dall'ovest fin dal primo giorno. Alle elementari, la maestra chiedeva alla piccola Angela «che dice tuo padre a casa?» Era allenata a convivere con gli Spionen. Quando riuscì a iscriversi alla facoltà di fisica, l'Università di Berlino Est pullulava di agenti e di collaboratori, gli IM, Informale Mitarbeiter. Chiesero anche a lei di diventare un'informatrice. Se la cavò con furbizia: «Non vi conviene, rispose, ich quatsch zu sehr», chiacchiero troppo. Una pettegola non è adatta a fare la spia. FACEVA parte della FDJ, la gioventù comunista, se si fosse rifiutata non sarebbe stata ammessa all'Università, e lavorava per il sindacato. Su di lei è stato trovato un dossier della Stasi, era controllata dall'agente Frank Schneider: si trovano registrate tutte le sue scappatelle amorose, il matrimonio con il coetaneo Ulrich Merkel, il divorzio, la lunga relazione con il professore Joachim Sauer, iniziata negli Anni Ottanta, quando si credeva che il muro sarebbe rimasto ancora per un secolo. Per inviare la propria opinione alla Nazione, telefonare 055/2495111, oppure cliccare sulla e-mail sottostante segreteria.redazione.firenze@monrif.net |
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