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Rassegna Stampa
27.11.2011 Egitto: la giornata di ieri in attesa delle elezioni di domani
La cronaca di Rolla Scolari

Testata:
Autore: Rolla Scolari
Titolo: «Il cacciatore di occhi sparge il terrore a Taharir»

Egitto, in attesa delle elezioni che dovrebbero tenersi domani, lunedì 28 novembre, invitiamo i nostri lettori a leggere l'analisi dell'ambasciatore Zvi Mazel, per endersi conto della reale situazione,uscita oggi su IC:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=310&id=42426
Sui giornali di oggi, 27/11/2011, cronache e commenti, più le prime dei secondi, anche per via dei tre italiani fermati dalla polizia del Cairo. Sul CORRIERE della SERA la cronaca è di Giuseppe Sarcina, sul GIORNALE Rolla Scolari, che riprendiamo, sul SOLE24ORE Ugo Tramballi racconta il suo incontro con un economista che però non dice nulla di nuovo, se non opinioni ampiamente già note nei giorni scorsi.
Ecco l'articolo di Rolla Scolari, sul GIORNALE a pag.16, con un titolo " Il cacciatore di occhi sparge il terrore a Taharir", che riflette un paio di righe del testo, il resto 99% è invece un buon commento sulla giornata di ieri:

Il Cairo Piazza Tahrir non si svuota e si nego­zia a palazzo. Manca un giorno all'apertura delle urne e i manifestanti del Cairo continua­no a chiedere la formazione di un governo di unità nazionale e l'uscita di scena dei militari. Giorni di proteste e violenze hanno obbligato il governo a dimettersi e i generali a nominare un nuovo primo ministro. Kamal Al Ganzuri, ex premier del raìs Hosni Mubarak, scelto dai generali per rappresentare il compromesso, è per la piazza un avanzo del vecchio regime. Per questo venerdì i manifestanti hanno pro­posto una lista di nomi per un governo di uni­tà nazionale. Il premier della piazza è Mohammed ElBaradei,ex capo dell’Agenzia internazionale per l'Energia atomica. Ieri, in un tentativo di calmare la situazione, i genera­li si sono seduti al tavolo delle trattative­sepa­ratamente - con due figure vicine ai manife­stanti: ElBaradei e il candidato presidenziale Amr Moussa, ex segretario generale della Le­ga Araba e tra i volti più noti in Egitto. Al Jazee­ra riporta che il neo premier Ganzuri avrebbe proposto la formazione di un gruppo di con­sulenti che affianchi l’esecutivo,in cui siede­rebbe anche ElBaradei. Un portavoce del No­bel spiega al Giornale : «ElBaradei sta parlan­do con tutti i partiti politici e i militari. Ha pro­messo che se diventasse premier ritirebbe la sua candidatura alle presidenziali».I manife­stanti non sono disposti a fermare il dissenso e ieri alcuni gruppi politici si sarebbero trova­ti per discutere il boicottaggio del voto. Oggi, i gruppi giovanili chiamano a un'altra milio­neiya , una manifestazione di massa da un mi­lione di persone. Gli scontri si sono calmati, non si è fermata del tutto la violenza. Ieri, un giovane che ma­nifestatava davanti alla sede del Consiglio dei ministri è stato investito da un veicolo della polizia ed è morto. E i muri di piazza Tahrir portano i segni della rabbia della folla contro gli agenti. Il volto di un poliziotto armato spunta sui muri di piazza Tahrir, nei graffiti che urlano «ricercato». La polizia ha fatto un uso massiccio di lacrimogeni e pallottole di gomma. Tra i manifestanti si è sparsa una vo­ce: il tenente Mahmoud Sobhi El Shinawi sa­rebb­e uno degli agenti meglio addestrati e mi­rerebbe soltanto agli occhi. Molti dei feriti ne­gli ospedali da campo della piazza sono stati colpiti al volto. Ahmed Harrara è già un sim­bolo per aver perso un occhio nella rivoluzio­ne di febbraio e l'altro ora. E nelle proteste, molti manifestanti marciano coprendosi un occhio con una benda, in solidiaretà con i feri­ti. La procura generale ha ora aperto un'in­chiesta.
In una capitale tesa e instabile, venerdì not­te sono stati arrestati tre italiani. Sono stati fer­mati dalla polizia in borghese vicino all'hotel Sofitel, non lontano da Tahrir. Per «incendio doloso», secondo gli egiziani, un'accusa non confermata dall'ambasciata italiana e ritenu­ta «inverosimile» dal fratello di uno degli ita­liani. I tre, tra cui un giornalista, hanno detto alle autorità di stare semplicemente filman­do e documentando l'incendio. Dopo una notte al commissariato, dove sarebbero stati trattati bene, ieri sera si trovavano dal procu­ratore, in presenza del console italiano.

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