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Proponiamo oggi il testo di una conferenza tenuta dal giornalista di Repubblica -L'Espresso Gigi Riva presso un liceo di Milano, segnalataci da Andrea Atzeni. IC spesso critica gli articoli disinformanti di Riva. Lo abbiamo fatto recentemente, in data 6.1.2019 (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=73277), commentando un pezzo in cui Riva arriva a demonizzare Israele prendendo a pretesto il calcio. Nella conferenza presso il liceo sono molte le prese di posizione ostili e la lunga ricostruzione storica è omissiva e incompleta, e di conseguenza faziosa. Riva, per esempio sminuisce completamente il terrorismo arabo palestinese, mentre focalizza l'attenzione quasi esclusivamente su Israele, colpevole secondo il canone degli odiatori. Ancora più grave è il fatto che un pubblico di studenti sia stato costretto ad ascoltarlo a lungo. E' legale la propaganda, senza contradditorio, nelle scuole italiane?
Conferenza di Gigi Riva, giornalista de “la Repubblica-L'Espresso” per alcune classi quarte e quinte del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” Gaza Brucia Ecco l'interpretazione dei fatti di Gigi Riva, seguono domande e risposte, nella trascrizione del nostro lettore Andrea Atzeni presente all'incontro: Riva: Sono stato inviato in quei luoghi come giornalista per almeno cinquanta volte e all’inizio mancavo dei presupposti necessari a capire, è comprensibile che abbiate anche voi dei buchi di ignoranza Vorrei evitare di cadere nella tentazione di definire ragioni e torti Un ideale excursus storico deve partire almeno dall’inizio dell’800 quando dei rabbini americani propongono l’idea del “ritorno nella terra promessa” del popolo eletto… dunque un processo nato 18 sec. dopo la diaspora… Segue qualche accenno a alla conquista romana a Masada alla distruzione del Tempio e alla diaspora… Anche oggi sapete del ritorno dell’antisemitismo in Francia per via della presenza di queste minoranze… Anche da noi c’è una presenza di ebrei che si è assottigliata con la II guerra mondiale… C’era una forte presenza nell’Europa dell’est, poi sterminata, in Polonia e in Russia… c’erano i pogrom… e anche sotto Stalin molti ebrei furono deportati nei gulag… Nella diaspora c’erano i sefarditi e gli askenaziti C’erano i ghetti es. Venezia e Roma… Nel 1592 la cacciata dalla Spagna… molti fuggirono proprio a Sarajevo, di cui abbiamo parlato lo scorso anno, chiamata infatti la Gerusalemme europea… E sempre il saluto nei secoli era stato “l’anno prossimo a Gerusalemme” Nell’800 la predicazione col ritorno dei primi nuclei in Palestina… costoro trovano i beduini che erano spesso nomadi e però consideravano quella la loro terra… I primi arrivano dall’America e hanno i primi conflitti con i locali… La durata del conflitto può dunque essere prolungata all’indietro a partire da quel periodo coi primi insediamenti… A voi stabilire chi ha ragione… La sublimazione ideologica si ha col sionismo di Herzl che appoggia questi primi coloni… Poi gli scontri si fanno più intensi negli anni ’20 e ’30… Dopo la II Guerra mondiale quel territorio era protettorato britannico … I britannici erano consapevoli del possibile scoppio di un conflitto… valeva il principio: “Agli ebrei tutto in quanto individui, nulla in quanto nazione”… Due personaggi di spicco dopo Herzl: Jabotinski che guida la linea estrema, cioè l’occupazione di tutto il territorio fino al Giordano; Ben Gurion invece è disposto ad accontentarsi dapprima di un fazzoletto di terra… poi ci si espanderà quando ce ne saranno le condizioni geopolitiche… Intanto il Muftì di Gerusalemme stava con Hitler ed era favorevole alla Shoah mentre in Europa questa miete sei milioni morti tra gli ebrei ecc. Il problema ebraico alla fine della guerra è cambiato per il senso di colpa degli europei... Rif. al “numero terribile degli ebrei”: secondo una leggenda, quando il popolo ebraico raggiunge 18 milioni di persone capita abitualmente qualcosa… ecco di nuovo avverarsi questa maledizione… Diverse le soluzioni sul terreno: l’assegnazione di aree pressoché disabitate da occupare senza problemi a es. in Australia o in Canada… L’internazionale sionista è contraria… Si arriva alla partizione dell’ONU… Molti ebrei fanno aliyah (spiegazione del termine…) e si ingrossa il numero degli ebrei… Poi cresce anche a seguito del senso di colpa della comunità internazionale che si sente responsabile per non aver impedito la Shoah… I Paesi arabi vicini non vedono di buon occhio la cosa: ecco che scoppia la guerra, per gli Ebrei è la guerra d’Indipendenza ma per gli Arabi è la Nakba… (spiegazione del termine…) I palestinesi che abitano nei territori occupati dagli Ebrei devono fuggire… Ben Gurion ha vinto la sua guerra con Jabotinski… Israele ha vinto le guerre ma nessuna pace a parte piccole eccezioni… tante guerre… Importante è la guerra del ’67 la “guerra dei sei giorni”, scatenata dai Paesi arabi allo scopo di “rigettare in mare gli ebrei”… Si crea la situazione attuale: anche la parte assegnata ai palestinesi finisce sotto occupazione… Cisgiordania e Gaza non solo sono sotto il controllo di Israele ma ci sono frange estremiste ebraiche che si rifanno agli scritti dei Profeti - come Amos: “torneranno i figli di Israele per non essere cacciati” - che creano delle colonie nei territori della Cisgiordania (non più a Gaza dopo Sharon), per loro è la Terra promessa, dunque abbiamo le occupazioni con colonie difese dai militari… fino ad arrivare alla “bantustizzazione” di quei territori (spiegazione con rif. al Sudafrica)… abitano anche dove non c’era presenza ebraica (una presenza punteggiata) … oggi i coloni sono 440 mila e sono uno degli ostacoli più grandi per un trattato di pace… Nel ’73 una nuova guerra, anche questa vinta da Israele… Avendo difficoltà a vincere contro Israele per il suo strapotere (ha un esercito molto più progredito di quelli arabi e ha anche aiuti dagli USA) … ha persino la bomba atomica (anche se non l’ha mai ammesso)… quindi enorme potere deterrente… Per questo nell’86 sorge un fenomeno senza precedenti… una resistenza in modo nuovo… l’Intifada, sollevazione di giovani e di popolo che insorgono tirando pietre, l’Intifada delle pietre… coinvolge la popolazione che ha un alto livello di frustrazione… I colloqui di pace mai venuti meno sfociano così nel ’91 nella pace col leader dei palestinesi Arafat: uno dei punti chiave la divisione di Gerusalemme: la città andrà divisa… Arafat che in precedenza era in esilio può tornare (Israele aveva anche tentato di ucciderlo a Beirut in precedenza)… Sembrava che la pace potesse trionfare specialmente nella città sacra per le tre religioni… Ma non si arriva alla pace… tra i motivi c’è l’uccisione di Rabin da parte di un sionista: è il primo duro colpo agli accordi di Oslo… i coloni infatti non volevano lasciare le colonie… neanche i palestinesi volevano lasciare Gerusalemme (terzo luogo sacro dell’Islam oltre a essere luogo sacro per i cristiani e per gli ebrei…) Hamas nel suo statuto non riconosce neppure Israele e ha pure un’ala terrorista: altro grosso ostacolo alla pace… In Israele in seguito vince le elezioni la destra contraria agli accordi di Oslo Intanto pure i palestinesi si radicalizzano… Nel 2000 c’è l’episodio della passeggiata di Sharon, ex generale guerrafondaio, che compie una passeggiata arrogante nella spianata del Tempio… Riprende l’Intifada, la seconda, con azioni terroristiche… Infine gli Israeliani edificano un muro per sigillare definitivamente le terre palestinesi da cui arrivavano le aggressioni… è un vero e proprio muro anche se gli israeliani lo chiamano “fence”… Questo muro è qualcosa di struggente che ha diviso la vita di tante persone… immaginate che cosa succederebbe a voi se doveste rinunciare a vedere i vostri migliori amici ecc. Grazie a questa costruzione si interrompe la seconda Intifada, quella dei kamikaze… Verso la fine della sua vita, Sharon (che era anche stato condannato e poi assolto dai tribunali di Israele per il massacro di Sabra e Shatila dove migliaia di palestinesi furono uccisi dai maroniti sotto l’assedio e la responsabilità di Sharon) capisce che bisogna arrivare a costruire due stati… Non perché all’improvviso diventi una persona illuminata ma per i suoi validi consiglieri: Arnon Soffer, detto “il contabile”, e Sergio Della Pergola, importante demografo ebreo di origini italiane… Portano le carte a Sharon e osservano che entro il 2015 nella Palestina storica i palestinesi sarebbero diventati più numerosi agli ebrei … da qui vari problemi… Spesso si dice che Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente (e, seppure con qualche pecca, è così) ma in democrazia vige il principio di una testa un voto: dunque a breve ci sarebbe stata una maggioranza di parlamentari arabi alla Knesset… Il grande Israele o non sarebbe stato ebraico o non sarebbe stato una democratico… Sharon decide per il ritiro unilaterale da Gaza… Lì ci sono 7000 coloni ebrei: era una situazione ingestibile… a es. secondo l’ONU gli ebrei consumavano il 90% dell’acqua di Gaza lasciando solo il 10% alla stragrande parte degli abitanti palestinesi, oltre un milione e mezzo… La ritirata avviene con forti resistenze da parte dei coloni… Sharon vuol fare le stesse cose in Cisgiordania, qui però ci sono 400.000 coloni (compresi i religiosi di Ariel, oltre la linea verde hanno pure una università) città come Hebron. andrebbero allora ad Israele con compensazioni territoriali per i palestinesi e l’abbandono delle colonie più addentro ai territori (con almeno 70.000 coloni da ritirare, dieci volte quelli di Gaza) … Ma Sharon viene colpito da un ictus: secondo una leggenda, ma non ci sono prove, sarebbe stato l’esito del tentativo di qualche estremista di farlo fuori… Da allora la situazione è rimasta congelata… Al potere ora c’è la destra ebraica… Netanyahu è a capo del governo, e ora rischia di perdere il potere… si avvicinano le elezioni… Dalla morte di Sharon ci sono state almeno tre guerre a Gaza C’è Hamas un’organizzazione religiosa con frange estremiste che ogni tanto lanciano ordigni rudimentali, i razzi Qassam, contro Israele, che manda delle rappresaglie… La Cisgiordania è ancora più pacifica, sta sotto Fatah che fu precedentemente guidata da Arafat… Quali problemi hanno impedito la pace? Qualunque politico ebreo ha continuato a sostenere che Gerusalemme è la capitale indivisibile di Israele. Questo è inaccettabile non solo per tutti gli Arabi ma anche per la comunità internazionale… Dopo Oslo, durante gli incontri di Camp David con Bill Clinton, Arafat e Barak raggiunsero quasi un accordo: il 92% del territorio oltre la linea verde sarebbe stato concesso ai palestinesi, fu prevista anche la divisione di Gerusalemme con la parte est ai palestinesi… Clinton aveva già chiamato le tv ma durante la notte Arafat venne chiamato dal re Saudita (così almeno si racconta): Gerusalemme non ti appartiene, è del popolo arabo e se firmerai un tale accordo sarai un dead man walking… Altro grande problema è il diritto al ritorno per i palestinesi nelle case da cui furono cacciati nel ’48 e nel ’67… I cacciati e i loro eredi dovrebbero tornare, ma se teoricamente la loro richiesta vi può sembrare condivisibile, è in parte irrealizzabile: i profughi sono quattro milioni nei campi profughi… Si dice che “molti di loro conservano in tasca la chiave della loro casa” oggi occupata dagli Israeliani che ci si sono stabiliti… Allora una compensazione economica? Il ritorno soltanto per 20.000 o 30.000 palestinesi? Un diritto simbolico per alcuni, per altri solo una compensazione economica… C’è il problema decisivo della demografia: non avremmo più Israele se dovessimo concedere il ritorno in quelle terre a tanta gente… Arafat lo sapeva ed era d’accordo con la compensazione monetaria… Ora abbiamo uno status quo che perdura da troppo tempo… se la situazione continua a incancrenirsi dobbiamo presagire un continuo peggioramento… Domanda di uno studente sullo status di Gerusalemme e sullo spostamento dell’ambasciata USA da parte di Trump Domanda: hai scritto che in Israele i militari sono più ragionevoli dei civili… Domanda di uno studente: e che dire dei bombardamenti contro gli ospedali e le scuole… i bambini innocenti uccisi senza colpa? È vero a es. che Hamas usa gli scudi umani? Domanda di un docente: sono stato a Gerusalemme prima del 2000 e della passeggiata di Sharon… risiedevo a Gerusalemme Est zona molto meno cara di quella occidentale… c’era grande libertà di movimento… nella zona ebraica invece incontravo diffidenza nei confronti dei turisti da parte delle comunità religiose… molto diverso il trattamento nella parte araba… Chiedo: perché a Gaza non possono arrivare gli aiuti umanitari via mare? E poi qual è il ruolo dei paesi europei e dell’Italia? Domanda di uno studente su quale possa essere la soluzione… info@informazionecorretta.com |
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