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Diplomazia/Europa e medioriente
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Quando Hamas si mette in posa…per dei giornali di parte 31/10/2018

Quando Hamas si mette in posa…per dei giornali di parte
Commento di Michelle Mazel

(Traduzione dal francese di Yehudit Weisz)

https://benillouche.blogspot.com/2018/10/quand-le-hamas-pend-la-pose-pour-une.html#more

"Gaza: la foto di un palestinese che si paragona ad un'opera di Delacroix", titola Le Figaro del 26 ottobre. L’immagine, che campeggia sull’intera pagina, è seguita da lunghi commenti. È vero che l’opera in questione è piena di significati simbolici perché è un dipinto intitolato "La libertà che guida il popolo". Avevamo già visto l'immagine eroica di quel valoroso combattente Gazawi, sulla sua sedia di disabile, mentre sfida con coraggio il nemico, la sua fionda è pronta per il lancio. Un’istantanea, anche quella, presa "assolutamente quasi per caso" da un fotografo passato proprio lì. Una foto però, così leccata, pulita, che ha fatto guadagnare al suo autore un prestigioso riconoscimento - per non parlare dei commenti elogiativi per il coraggio del suo soggetto. Hamas ha imparato la lezione: sa benissimo che la simpatia che suscita è una delle sue migliori risorse in Occidente. Se ha già funzionato una volta, perché non tentare la seconda? Ecco allora questa straordinaria immagine di fronte a cui la stampa è estasiata. Così Le Figaro : "La foto di un palestinese che sventola una bandiera nello stesso momento in cui lancia pietre durante gli scontri con l'esercito israeliano a Gaza è diventato virale. Molti hanno sottolineato il richiamo visivo della fotografia con l'opera iconica di Eugène Delacroix, La Libertà che guida il popolo”.

Poi il quotidiano cita il commento di un gruppo di attivisti americani pro-palestinesi che rievoca: " Un Michelangelo che con una macchina fotografica cattura l’attimo in cui David colpisce Golia" Lui, l’ "eroe", è sorpreso dalla ripercussione che ha avuto la foto e aggiunge ingenuamente, secondo Al Jazeera, "non sapevo neppure che ci fosse un fotografo vicino a me". Mentre i social network applaudono all’eroismo di questo giovane, che sfida il nemico a petto scoperto, con sullo sfondo il fumo nero di centinaia di pneumatici accesi dai " pacifici manifestanti ", gli spiriti maligni e gli scettici osservano il quadro un po’ più da vicino. Perché proprio di un dipinto si tratta. O piuttosto, di una fotocomposizione accuratamente realizzata. Questo torso virile, messo a nudo così a proposito, stimola tre riflessioni. La prima è che fino ad ora non si erano mai visti manifestanti senza maglietta. La seconda, è che usare la fionda con una mano, reggendo una pesante bandiera con l'altra, non è molto comodo. La terza, che il rischio di essere colpiti da un colpo israeliano era estremamente basso, data la presenza di due giornalisti - chiaramente visibili sul cliché e chiaramente identificabili grazie ai loro caratteristici gilet - che inquadrano questo giovane con estrema cura.


Media "imparziali": "Vergogna! Finiscila di torturare i poveri palestinesi, sei come i nazisti, un criminale di guerra assassino di bambini!"

Verrebbe da chiedersi per quale motivo si trovassero lì, e come anche il fotografo ispirato sia arrivato giusto in tempo per cogliere l'attimo da lasciare ai posteri. Vorremmo in particolare suggerire che la "somiglianza" con il lavoro di Delacroix potrebbe non essere così spontanea di quanto cercano di farci credere. Hamas utilizza tutti i mezzi possibili, possiamo capirlo. Ciò che si capisce di meno sono questi "giornalisti" che si prestano al gioco: quelli che sono sul campo e che sanno esattamente come queste immagini "spontanee" sono state accuratamente preparate, e quelli che ricevono le cosiddette immagini ed evitano fare domande.

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Michelle Mazel


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