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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Israele e i cattivi perdenti 15/05/2018

Israele e i cattivi perdenti
Commento di Michelle Mazel

(Versione italiana di Yehudit Weisz)

http://www.jforum.fr/israel-et-les-mauvais-perdants.html

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E’ stata una giornata difficile per i sostenitori del BDS e per i fanatici dell’antisionismo. Tutto era cominciato con la folgorante vittoria della candidata d’Israele all’ Eurovision Song Context, Netta Barzilai, in barba ad una campagna costosa e abilmente orchestrata contro "la rappresentante dell'Occupazione e dell'Apartheid". Ma il peggio doveva ancora succedere: alla vigilia dell'inaugurazione ufficiale dell'Ambasciata americana a Gerusalemme, il Ministero degli Affari Esteri israeliano aveva organizzato un grande ricevimento per celebrare l'evento. Ma quando è troppo è troppo. L'Unione Europea, che aveva già espresso con forza tutta la sua opposizione a questo trasferimento, ha boicottato l'evento, a cominciare dai suoi membri più importanti: Francia, Gran Bretagna e Germania. No, assolutamente no! Gerusalemme, fosse anche Gerusalemme Ovest, non è la capitale di Israele. Punto e basta. E non viene fatto neppure notare loro che ogni settimana i diplomatici di questi stessi Paesi vanno allo stesso Ministero per occuparsi di temi bilaterali; che è nella residenza del Presidente Rivlin, nel cuore di Gerusalemme che gli ambasciatori vengono a presentare le loro credenziali; e peggio ancora, che talvolta i Presidenti e i Capi di Stato stranieri si incontrano con il suddetto Presidente, con il Primo Ministro, e con i ministri persino alla Knesset, il Parlamento di Israele, proprio come fece Anwar El Sadat, lui sì che l’aveva capito. E allora, perché non venire a partecipare a questa festa gioiosa?Forse perché molti leader europei con la Signora Mogherini in testa, fanno il broncio. Avevano avvertito il Presidente americano delle drammatiche conseguenze che avrebbe comportato lo spostamento dell'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Non solo non sono stati ascoltati, ma le conseguenze si fanno ancora attendere. Avevano solennemente messo in guardia il Presidente Donald Trump, che stava considerando di cancellare il famoso accordo con l'Iran, pietra miliare della politica di Barak Obama: "Stai attento, che se per caso agirai in tal senso, il cielo cadrà sulla tua testa ; ma peggio ancora, cadrà anche sulle nostre teste”. Hanno sostenuto: gli iraniani non l’hanno ribadito abbastanza ? Per nessuna condizione accetteranno una qualsivoglia violazione di questo trattato e non vorranno nemmeno sentir parlare di piccoli cambiamenti. Il Presidente Rouhani a sua volta respingerà l'accordo e intraprenderà una frenetica corsa per arricchire l'uranio e sviluppare l'arma atomica. Ora, Donald Trump, questo parvenu della politica, sordo agli appelli di Emmanuel Macron, di Theresa May e di Angela Merkel, ha commesso l'irreparabile e ha firmato in diretta televisiva il certificato di morte di questo trattato. Solo che il cielo non è caduto sulla sua testa. L'Iran è improvvisamente diventato più conciliante. Niente più parole bellicose, né minacce. Il signor Mohammed Javad Zarif, Ministro degli Esteri della Repubblica degli ayatollah e artefice del trattato ha preso il suo bastone da pellegrino e si reca da una capitale all'altra per salvare il salvabile. Quel che più gli preme è limitare l'impatto delle sanzioni sulla già vacillante economia di questo gigantesco Paese che ha più di 80 milioni di abitanti. La valuta locale è crollata e il dollaro è scambiato con decine di migliaia di rial. Bisogna ammettere che per gli europei c'è qualcosa di davvero irritante. Soprattutto se quel diavolo di Trump, che è persino riuscito a convincere il leader nordcoreano ad abbandonare il nucleare, potesse persino trovare persone che suggeriscano di attribuirgli il Nobel per la pace!

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Michelle Mazel, scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron”. I suoi commenti escono su JForum online


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