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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
15.01.2009 Le verità che non si vogliono conoscere
quelle di Israele impegnato nel conflitto con Hamas

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli - Marco Mongiello
Titolo: «Vediamo Gaza soffrire. Insieme ai civili sta morendo la pace - L'Europa congela negoziato con Israele prima fermatevi»

"Gli israeliani sostengono che i combattenti diHamas si nascondono nelle moschee, negli ospedali e usano i civili come scudo umano? Io chiedo loro di dimostrarlo. Perché io stesso vado negli ospedali, visito le moschee e non vedo un solo combattente. Hamas è per strada, non si sta nascondendo" dichiara padre Musallam, sacerdote cattolico di Gaza City a Umberto De Giovannageli.

Padre Musallam forse non può informarsi sulle moschee, essendo un sacerdote cattolico a Gaza (condizione non invidiabile). Umberto De Giovannangeli però potrebbe farlo benissimo. Gli consigliamo di guardare, per esempio, il filmato sulla home page di INFORMAZIONE CORRETTA che mostra il recupero di un cannone antiaereo in una moschea.

http://www.informazionecorretta.com/

Da L'UNITA' del 15 gennaio 2009 Vediamo Gaza soffrire. Insieme ai civili sta morendo la pace


Voci dall’inferno. Voci da Gaza. Voci di testimoni che denunciano una tragedia in corso chemiete ogni giorno decine di vittime, in maggioranza civili. Il dramma di Gaza nella testimonianza di padreManuelMusallam, unico sacerdote a Gaza City, parroco della chiesa della «Santa Famiglia». «Io sono ancora vivo, ma la pace lo è sempremeno; rispetto all’ultima volta che ci siamo sentiti c’è più odio, più sofferenza, più distruzione; non c’è acqua, non c’è pane, non c’è cibo; c’è più paura, ci sono più aeroplani, carri armati, soldati, guerra, violenza e morte», racconta padreMusallam. «Trascorriamo notte e giorno con la paura di essere colpiti da una bomba israeliana, con un rombo continuo e ossessivo chenon ci lasciamai in pace - continua - i soldati israeliani distruggono tutto ciò che si regge in piedi, ordinano alla gente di uscire e abbattono le nostre case, una dopo l’altra; sono decine di migliaia gli sfollati, disperati nella confusione più generale. I carri armati non sono ancora entrati nel cuore della città di Gaza, in questo momentosi stanno accanendo sulla periferia da dove la gente è fuggita». IMPRIGIONATI Le parole di padre Musallam sono permeate da sentimenti che accomunanoi disperati di Gaza: l’impotenza, la delusione, la rabbia: «Gli israeliani sostengono che i combattenti diHamas si nascondono nelle moschee, negli ospedali e usano i civili come scudo umano? Io chiedo loro di dimostrarlo. Perché io stesso vado negli ospedali, visito le moschee e non vedo un solo combattente. Hamas è per strada, non si sta nascondendo, negli ospedali ci sono i4.000 feriti colpiti dall’artiglieria e dalle bombe israeliane. Quando questa guerra finirà, ci ritroveremo senza case, senza scuole, senza ospedali e questi feriti sono dei disabili che non potremo assistere emolti di loro sono solo dei bambini». A padre Musallam comunichiamo la notizia che Hamas avrebbe accettato la proposta egiziana di un cessate il fuoco: «Ora Israele - dice - non avrà più alibiper giustificare i suoi crimini». Voci dall’inferno. Voci di una solidarietà attiva che non è venuta meno. MEDICI CORAGGIOSI «La situazione umanitaria peggiora di giorno in giorno» dice uno dei medici-chirurghi italiani Mauro Dalla Torre, che si trova a Gaza dallo scorso4 gennaio,dopo essere arrivato a Gerusalemme il 1 gennaio con una delegazione della Croce Rossa. «Nelle ultime 24 ore abbiamo contato 140 feriti, 38 morti e decine di ustionati, ma tenere un bilancio è molto difficile». Dalla Torre è originario del trevigiano ma da anni è impegnato come medico per la Croce Rossa sui fronti di guerra nel mondo. «L’esercito israeliano sta violando tutte le regole. Sparare ai civili inermi, a donne e bambini, riducendoli a brandelli con o senza armi bandite dalle convenzioni internazionali è comunqueuna violazione dei diritti umani. La situazione è disperata: è impossibile rispondere a tutte le richieste di soccorso - rileva ancora il medico italiano - i delegati mettono a rischio la loro vita andando in cerca dei feriti per la città. I letti in terapia intensiva sono tutti occupati e cerchiamo di trasportare i pazienti in Egitto». Un tragitto rischioso dal momento cheanche la Croce Rossa è nel mirino. «Gli spari aumentano, ad ogni ora del giorno - racconta Dalla Torre che abita a circa un chilometro dall’ospedale -. La notte non dormiamo per il rumore dei bombardamenti che si fanno sempre più vicini». Dice a l’Unità John Ging, direttore delle operazioni di soccorso Onu: «Tutte le persone, la prima cosa e l’ultima cosa che mi dicono è: per favore abbiamo bisogno di protezione, non si è al sicuro da nessuna parte. Nessuno è al sicuro in nessun luogo». Questo conflitto impari, sottolinea Ging, è diventato «un test per la nostra umanità

Il pezzo è illustrato da un'immagine del film Valzer con Bashir nel quale un bambino palestinese è rappresentato come il bambino ebreo con le braccia alzate nel Ghetto di Varsavia-
Nella pagina a fianco, il pezzo "L'Europa congela il negoziato con Israele Prima fermatevi", la fotografia mostra due paia di piedi femminili calzati in sandali che calpestano una bandiera israeliana.

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