Bibi come Golda, la solitudine nella scelta. Pressioni e ricatti. Con il macigno dei rapiti
Commento di Fiamma Nirenstein
Fiamma Nirenstein
Non c’è modo per ora di capire più di quello che suggerisce Blinken, in genere poco simpatetico con l’intrigante alleato, Israele, con una frase diretta e semplice: la proposta di Israele per un accordo che consenta di riavere fra le braccia i rapiti è “straordinariamente generosa”, e la responsabilità di un rifiuto sarà tutta di Hamas. Che cosa significa questo slancio verbale? Vuole dire per quello che si capisce, Israele ha rinunciato ai quaranta ostaggi almeno richiesti; che è pronta a consegnare un numero enorme, migliaia, di prigionieri palestinesi anche “col sangue sulle mani”; che, dato che è soprattutto il dominio di Gaza quello che Sinwar fa di tutto per conservare chiedendo il cessate il fuoco definitivo, Israele accetterà altre richieste difficili, come il passaggio a nord della grande folla sgomberata, un ritorno alla normalità, e una lunga tregua che poi avrà, sembra, articolazioni successive; se proprio non contraddiranno del tutto la decisione di Netanyahu di non abbandonare la guerra fino alla sconfitta dei quattro battaglioni stanziati a Rafah, pure consentirà tappe, sconti, modalità svariate… di cui in queste ore si discute.
Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024