Per i giudici si può dire che i ministri sono neo-hitleriani
Editoriale di Daniele Capezzone
Daniele Capezzone
La professoressa Donatella Di Cesare e il ministro Lollobrigida
Segnatevi la data di ieri, 15 maggio 2024: è il giorno in cui è ufficialmente morto il reato di diffamazione, e – con esso – la possibilità di difendere l’immagine, l’onore e la reputazione di una persona. I fatti, intanto: un giudice ha prosciolto («perché il fatto non costituisce reato») la professoressa Donatella Di Cesare, campionessa filosofica dell’ultrasinistra, che era stata rinviata a giudizio per diffamazione per aver definito il ministro Francesco Lollobrigida nientemeno che «neohitleriano».
Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024
